Atto di pignoramento presso terzi (art. 543 c.p.c.)

Rosaria Giordano

inquadramento

Il procedimento di espropriazione presso terzi si caratterizza perché il pignoramento ha ad oggetto beni o somme di denaro appartenenti al debitore esecutato che si trovano in possesso di un terzo, sicché tutto il meccanismo processuale ruota intorno alla dichiarazione dello stesso. Il pignoramento presso terzi costituisce quindi una fattispecie complessa a formazione progressiva i cui elementi costitutivi sono rappresentati non solo dall'ingiunzione al debitore di astenersi da qualunque disposizione volta a sottrarre alla garanzia del credito esattamente indicato i beni che si assoggettano all'espropriazione ed i frutti di essi ma, altresì, dall'atto di pignoramento rivolto al debitor debitoris mediante il quale lo stesso è invitato a dichiarare, nelle forme di legge, di quali cose o di quali somme è debitore o si trova in possesso e dall'atto di collaborazione del terzo tramite il quale lo stesso rende la prescritta dichiarazione.

Formula

TRIBUNALE DI .... [1]

ATTO DI PIGNORAMENTO PRESSO TERZI

La Sig. ...., nata a ...., il ...., C.F. ...., rappresentata e difesa, come da procura in calce (oppure, a margine), dell'atto di precetto dall'Avv. ...., ed elettivamente domiciliata presso lo studio dello stesso in ...., via ....

ESPONE CHE

- l'istante ha notificato al Sig. .... in data .... atto di precetto per ottenere il pagamento della complessiva somma di Euro ...., giusta titolo esecutivo, costituito da decreto di omologa delle condizioni della separazione coniugale del Tribunale di ...., notificato in data ....;

- il termine è scaduto e il debitore non ha provveduto ad alcun pagamento;

- l'istante ha appreso che il Sig. .... intrattiene un rapporto di conto corrente presso la filiale di .... della Banca di .... (Sig. ....) [2];

- l'esponente intende procedere al pignoramento delle somme dovute dalla Banca di .... al Sig. .... fino alla concorrenza del l'importo precettato, aumentato della metà, e così della somma di Euro .... [3];

TUTTO CIò PREMESSO

CITA

Il Sig. ....

A COMPARIRE

innanzi all'intestato Tribunale, Giudice designando, per l'udienza del giorno ...., ore ....;

INVITA

- il terzo Sig. .... a comunicare entro dieci giorni dalla notifica del presente atto al creditore procedente Sig. ...., nel domicilio eletto presso il sottoscritto procuratore, a mezzo raccomandata o posta elettronica certificata, la dichiarazione di cui all'art. 547 c.p.c.;

INVITA

- il terzo Sig. .... a non disporre delle suddette somme senza ordine del Giudice;

AVVERTE

- il terzo che, in caso di mancata comunicazione della dichiarazione, la stessa dovrà essere resa dal terzo comparendo in un'apposita udienza e quando il terzo non compare o, sebbene non comparso, non rende la dichiarazione, il credito pignorato, nell'ammontare sopra indicato, si considererà non contestato ai fini del procedimento in corso e dell'esecuzione fondata sul provvedimento di assegnazione;

PRECISA

- che, ai sensi e per gli effetti di cui all'art. 547 c.p.c., la dichiarazione dovrà specificare le somme di cui il terzo è debitore [4], quando egli ne deve eseguire il pagamento ed indicare, in ordine a tale credito, i pignoramenti o sequestri eventualmente eseguiti presso di lui e le cessioni che gli sono state notificate o che ha accettato.

Luogo e data ....

Firma Avv. ....

Ciò premesso, il sottoscritto Ufficiale Giudiziario addetto al Tribunale di ...., richiesto come in atti dall'Avv. ...., nella sua qualità di procuratore del Sig. ....

HO SOTTOPOSTO A PIGNORAMENTO

presso il terzo Sig. .... i crediti vantati verso lo stesso dal Sig. .... per qualsiasi titolo, ed inoltre le cose tutte di proprietà del Sig. .... in possesso del terzo .... sino alla concorrenza della somma di Euro ...., indicata in precetto, aumentata della metà, e quindi sino all'importo di Euro ....;

HO AVVERTITO

Il debitore che ha la facoltà di chiedere di sostituire ai crediti ed alle cose pignorate una somma di denaro pari all'importo dovuto al creditore pignorante ed agli eventuali creditori intervenuti, comprensivo di capitale, interessi e spese, oltre che delle spese di esecuzione, sempre che – a pena di inammissibilità – sia da egli depositata in cancelleria, prima che venga disposta l'assegnazione, la relativa istanza, unitamente ad una somma di denaro non inferiore ad un sesto dell'importo del credito per il quale è stato eseguito il pignoramento e dei crediti dei creditori intervenuti indicati nei rispettivi atti di intervento;

Il terzo che a far tempo dalla notifica del presente atto egli è soggetto, relativamente alle somme e cose da lui dovute al debitore, e sino all'ammontare sopra indicato, agli obblighi che la legge impone al custode [5];

HO AVVERTITO

Il debitore Sig. .... che a norma dell'art. 615, comma 2, terzo periodo, c.p.c. l'opposizione all'esecuzione è inammissibile se è proposta dopo che è stata disposta la vendita o l'assegnazione a norma degli artt. 530,552 e 569 c.p.c., salvo che sia fondata su fatti sopravvenuti ovvero che l'opponente dimostri di non aver potuto proporla tempestivamente per causa a lui non imputabile [6];

HO INVITATO

Il debitore Sig. .... ad effettuare presso la cancelleria del giudice dell'esecuzione la dichiarazione di residenza o l'elezione di domicilio in uno dei comuni del circondario in cui ha sede il giudice competente per l'esecuzione, con avvertimento che, in mancanza, ovvero in caso di irreperibilità presso la residenza dichiarata o il domicilio eletto, le successive notifiche o comunicazioni a lui dirette saranno effettuate presso la cancelleria dello stesso Giudice;

HO INGIUNTO

- al debitore Sig. .... di astenersi da qualsiasi atto che possa sottrarre alla garanzia del credito di cui sopra i beni ed i crediti assoggettati all'espropriazione.

HO NOTIFICATO [7]

Copia del predetto atto a:

Sig. .... (debitore).

Sig. .... (terzo).

[1]La regola generale in tema di competenza per territorio nell'espropriazione presso terzi, dopo la riforma di cui al d.l. n. 132/2014, è quella per la quale la competenza spetta al Tribunale del luogo di residenza, domicilio o dimora del debitore esecutato; precedentemente, il foro era individuato in quello del terzo debitore. Il più recente art. 1, comma 29, della l. n. 206/2021, con una disposizione in vigore dal 22 giugno 2022, ha modificato nuovamente l'art. 26-bis c.p.c. prevedendo che nell'ipotesi in cui debitrice sia una Pubblica Amministrazione il Tribunale competente è quello distrettuale (ovvero dove ha sede l'Avvocatura dello Stato) del luogo di residenza o della sede del creditore.

[2]Sul punto, è stato più volte affermato che la domanda di accertamento del credito, nel contenere, «l'indicazione, almeno generica, delle cose e delle somme dovute», si estende, potenzialmente, all'intero importo che si accerti dovuto dal debitore esecutato sulla base dei fatti e del titolo dedotti in giudizio, non potendosi esigere dal creditore procedente, estraneo ai rapporti tra debitore e terzo, la conoscenza dei dati esatti concernenti tali somme o cose, prevedendo il sistema che tale genericità venga eliminata mediante la dichiarazione che il terzo è chiamato a rendere ai sensi dell'art. 547 (Cass. III, n. 6518/2014).

[3]L'art. 546 c.p.c. è stato modificato dalla l. n. 80/2005, al fine di limitare l'obbligo di custodia del terzo alle somme pignorate aumentate della metà. Diversamente, era consolidato, con riguardo all'assetto normativo antecedente, l'orientamento per il quale nell'espropriazione presso terzi di somme di denaro o di prestazioni continuative di somme di denaro, oggetto del pignoramento è la somma, unitaria o frazionata nel tempo, di cui il terzo è debitore (nei confronti del creditore procedente e di quelli intervenuti), non la quota di essa pari al credito per il quale il creditore ha agito in via esecutiva, con la conseguenza che il terzo presso cui è avvenuto il pignoramento di somme di danaro è obbligato a vincolare l'intero suo debito nei confronti del debitore esecutato e non soltanto l'importo indicato dall'esecutante ai sensi dell'art. 543, comma 2, c.p.c. (Cass. III, n. 1688/2009).

[4]Nel rendere la dichiarazione di quantità ex art. 547 c.p.c., il terzo non deve necessariamente indicare l'esatto ammontare della propria obbligazione, essendo sufficiente la dichiarazione che questa sia di importo superiore al credito per cui si procede ed alle relative spese, salvo che la predetta specificazione rilevi ai fini del processo esecutivo (Cass. III, n. 13015/2016).

[5]La S.C. ha chiarito che è solo irregolare, e non affetto da inesistenza o nullità, l'atto di pignoramento presso terzi in cui l'intimazione al terzo pignorato di non disporre, senza ordine del giudice, delle somme o delle cose da lui dovute al debitore esecutato appaia proveniente dall'ufficiale giudiziario, richiesto di effettuare il pignoramento, piuttosto che dal creditore pignorante, tenutovi ex art. 543, comma 2, n. 2, c.p.c. (Cass. III, n. 6835/2015).

[6] L'art. 4, comma 1, lett. a), d.l. n. 59/2016, ha previsto, inserendo un nuovo periodo nel comma 3 dell'art. 492 c.p.c., questo ulteriore avvertimento per il debitore che deve essere inserito nell'atto di pignoramento. Occorre interrogarsi circa le conseguenze dell'omissione di tale avviso. A tal fine, nel silenzio del legislatore sulla questione, sembra opportuno considerare i principi generali in tema di nullità processuali dettati dall'art. 156 c.p.c., per il quale un atto processuale è nullo laddove la nullità per inosservanza della forma sia comminata dalla legge nonché, anche in mancanza di tale previsione, qualora l'atto manca dei requisiti formali indispensabili per il raggiungimento dello scopo. Nella fattispecie in esame, il legislatore, nell'introdurre questo nuovo requisito dell'atto di pignoramento non ha stabilito che lo stesso è a pena di nullità. Peraltro, neppure sembra potersi ritenere che l'atto, in mancanza del solo avvertimento in questione circa i limiti temporali entro i quali il debitore nell'espropriazione forzata può proporre opposizione all'esecuzione, sia inidoneo a raggiungere lo scopo processuale cui è destinato ex art. 156, comma 3, dovendo individuarsi tale scopo processuale nell'ingiunzione al debitore di astenersi dal compiere atti dispositivi del bene pignorato, atti che saranno comunque inopponibili al creditore procedente ed agli altri creditori intervenuti nell'esecuzione.

[7] Nell'espropriazione presso terzi, l'ufficiale giudiziario, compiute le operazioni, consegna senza ritardo al creditore il processo verbale, il titolo esecutivo ed il precetto. Sarà quindi il creditore stesso ad essere onerato, entro i 30 giorni successivi dalla consegna dell'atto di pignoramento da parte dell'ufficiale giudiziario, dell'iscrizione a ruolo della procedura esecutiva per espropriazione (secondo modalità telematiche dal 31 marzo 2015) compilando la nota di iscrizione a ruolo e depositando copia conforme del titolo esecutivo e del precetto. Se entro il termine di trenta giorni dalla consegna dell'atto da parte dell'ufficiale giudiziario il creditore non provvede all'iscrizione a ruolo della procedura ne deriverà l'inefficacia del pignoramento. Nella recente esperienza applicativa, si è affermato che l'inefficacia del pignoramento può essere dichiarata solo laddove manchi la tempestiva iscrizione a ruolo e il contestuale deposito dell'atto di pignoramento, del titolo e del precetto ma non anche in caso di mera assenza dell'attestazione di conformità di detti atti agli originali (Trib. Caltanissetta 1° giugno 2016, in ilprocessotelematico.it, 20 giugno 2016, con nota di Ricuperati; Trib. Bari 4 maggio 2016).

commento

Il procedimento di espropriazione presso terzi si caratterizza perché il pignoramento ha ad oggetto beni o somme di denaro appartenenti al debitore esecutato che si trovano in possesso di un terzo, sicché tutto il meccanismo processuale ruota intorno alla dichiarazione dello stesso.

Di conseguenza, il pignoramento viene notificato anche al debitor debitoris, che è chiamato a rendere una dichiarazione specificando di quali cose o di quali somme è debitore o si trova in possesso e quando ne deve eseguire il pagamento o la consegna al debitore esecutato.

Il terzo, tuttavia, rimane un soggetto estraneo alla procedura esecutiva, della quale non è parte (v., ex multis, Cass. III, n. 18352/2005).

È, tuttavia, parte necessaria nel giudizio di opposizione all'esecuzione o agli atti esecutivi qualora sia interessato alle vicende processuali relative alla legittimità e validità del pignoramento, dalle quali dipenda la liberazione dal relativo vincolo, per non essere costretto a pagare di nuovo al creditore del suo debitore (Cass. III, n. 10813/2020; Cass. III, n. 3899/2020).

Il pignoramento prezzo terzi costituisce quindi una fattispecie complessa a formazione progressiva i cui elementi costitutivi sono rappresentati non solo dall'ingiunzione al debitore di astenersi da qualunque disposizione volta a sottrarre alla garanzia del credito esattamente indicato i beni che si assoggettano all'espropriazione ed i frutti di essi ma, altresì, dall'atto di pignoramento rivolto al debitor debitoris mediante il quale lo stesso è invitato a dichiarare, nelle forme di legge, di quali cose o di quali somme è debitore o si trova in possesso e dall'atto di collaborazione del terzo tramite il quale lo stesso rende la prescritta dichiarazione (Colesanti, Pignoramento prezzo terzi, in Enc. dir., XXX, Milano, 1989, 843; Vaccarella, L'espropriazione presso terzi, in Dig. civ., VIII, Torino, 1992, 950 ss.).

Tali principi sono stati più volte enunciati nella stessa giurisprudenza di legittimità: la S.C. ha evidenziato, invero, che l'esecuzione forzata presso terzi si iscrive tra quelle a formazione progressiva, che si completa soltanto con la dichiarazione positiva del terzo ovvero con l'accertamento del relativo obbligo, momenti ai quali deve aversi pertanto riguardo per valutare la sussistenza del credito del debitore nei confronti del terzo, essendo invece irrilevante che lo stesso non esista al momento della notificazione del pignoramento (Cass. III, n. 12113/2013, in Foro it., 2014, n. 2, 1209, con nota di Desiato).

Peraltro, gli effetti sostanziali del pignoramento exartt. 2913 e ss. c.c. nei confronti del debitore si producono sin dalla notifica dell'atto di pignoramento allo stesso (Trib. Vicenza n. 1795/2010), così come il vincolo di indisponibilità nei confronti del debitor debitoris.

Cass. III, n. 6170/2020 ha però affermato che l'atto di pignoramento verso terzi ha carattere interruttivo ed eventualmente sospensivo della prescrizione esclusivamente in relazione al diritto fatto valere dal creditore procedente contro il debitore e non in relazione al credito pignorato; il termine di prescrizione del credito pignorato non decorre, ai sensi dell'art. 2935 c.c., nel periodo che intercorre tra il pignoramento presso terzi e la dichiarazione di quantità positiva del terzo o l'accertamento giudiziale del suo obbligo e tra quest'ultimo evento e l'assegnazione, in quanto il diritto non può essere fatto valere né dal creditore procedente né dal debitore esecutato; la prescrizione ricomincia a decorrere dal momento in cui il diritto di credito può essere esercitato dal creditore assegnatario e cioè, di regola, dalla pronuncia dell'ordinanza di assegnazione emessa in udienza ovvero dal suo deposito se resa fuori udienza.

Inoltre, sebbene l'atto di pignoramento presso terzi costituisca una fattispecie complessa a formazione progressiva ogni singolo atto del quale lo stesso si compone ove viziato deve essere oggetto di tempestiva opposizione ex art. 617 c.p.c. (Cass. III, n. 6666/2011).

L'atto di pignoramento presso terzi deve, poi, essere corredato dell'ingiunzione al debitore e dell'intimazione al terzo di non disporre, senza ordine del Giudice, delle somme o delle cose dovute al debitore esecutato.

Nuovi adempimenti sono stati posti a carico del creditore procedente, sempre in sede di iscrizione a ruolo nell'espropriazione presso terzi, dalla l. n. 206/2021, per i procedimenti incardinati dal 20 giugno 2022.

In particolare si è previsto, in primo luogo che il creditore, entro la data dell'udienza di comparizione indicata nell'atto di pignoramento, notifica al debitore e al terzo l'avviso di avvenuta iscrizione a ruolo con indicazione del numero di ruolo della procedura e deposita l'avviso notificato nel fascicolo dell'esecuzione. La mancata notifica dell'avviso o il suo mancato deposito nel fascicolo dell'esecuzione determina l'inefficacia del pignoramento (ovvero se il pignoramento è eseguito nei confronti di più terzi, solo nei confronti dei terzi rispetto ai quali non è notificato o depositato l'avviso).

Nella prassi nel senso che notifica nei confronti del debitore non debba essere effettuata nei luoghi indicati dagli artt. 137 e ss., bensì presso la cancelleria del giudice competente per l'esecuzione, alla luce del chiaro tenore letterale dell'art. 492, comma 2, in forza del quale, ove il debitore non formalizzi in cancelleria la dichiarazione di residenza o l'elezione di domicilio, le notifiche e le comunicazioni a lui dirette saranno effettuate presso la cancelleria del tribunale v. la circolare della Terza sezione civile del Tribunale di Milano, in Ilprocessocivile.it del 3 novembre 2022.

Per altro verso è stato stabilito, al fine di evitare dubbi interpretativi sul punto che spesso determinano il perdurante “blocco” dei conti per un periodo eccessivo, che, qualora la notifica dell'avviso non sia effettuata, gli obblighi del debitore e del terzo cessano alla data dell'udienza indicata nell'atto di pignoramento.

Sul punto, si è autorevolmente osservato che la norma, al di là della formulazione letterale, va intesa, anche in omaggio alla costante giurisprudenza costituzionale sul principio di scissione soggettiva nel perfezionamento delle notifiche, nel senso che basti ad evitare l'inefficacia del pignoramento la circostanza che alla data dell'udienza il creditore dimostri di essersi attivato tempestivamente per richiedere la notifica, anche se la stessa non si sia ancora perfezionata (S aletti “Novità nella fase introduttiva del pignoramento presso terzi”, in www.judicium.it, 2022; contra, L auropoli, Sulla notificazione al debitore e al terzo pignorato dell'avviso di avvenuta iscrizione a ruolo della procedura esecutiva, in IUS-Ilprocessocivile.it).

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