Istanza di autorizzazione per il pignoramento oltre la misura di un quinto (artt. 543,545 c.p.c.)inquadramentoL'espropriazione presso terzi può avere ad oggetto anche le somme dovute dal datore di lavoro al proprio dipendente a titolo di stipendio o di altre indennità ed emolumenti collegati al rapporto di lavoro. Ai sensi dell'art. 545, c.p.c. le somme dovute al debitore a titolo di salario o stipendio sono pignorabili, peraltro, entro i limiti di 1/5 del trattamento mensile: è tuttavia possibile, per i crediti alimentari, cui la giurisprudenza assimila quelli di mantenimento, ottenere l'autorizzazione del Presidente del Tribunale ad un pignoramento degli emolumenti mensili del debitore sino ad 1/3 del loro ammontare. FormulaILL.MO PRESIDENTE DEL TRIBUNALE DI .... [1] La Sig. ...., nata a ...., il ...., C.F. ...., rappresentata e difesa, come da procura in calce (oppure, a margine), dell'atto di precetto dall'Avv. ...., ed elettivamente domiciliata presso lo studio dello stesso in ...., via .... ESPONE CHE - l'istante ha notificato al Sig. .... in data .... atto di precetto per ottenere il pagamento della complessiva somma di E uro ...., giusta titolo esecutivo, costituito da decreto di omologa delle condizioni della separazione personale tra essi coniugi, emesso dal Tribunale di ...., in data ...., notificato in data ....; - il termine è scaduto e il debitore non ha provveduto ad alcun pagamento; - l'istante è a conoscenza della circostanza che .... è dipendente di .... ( ....), in qualità di .... [2]; - l'istante intende procedere al pignoramento delle somme dovute da .... ( ....) a .... fino alla concorrenza dell'importo precettato, aumentato della metà, e così della somma di Euro .... [3]; - trattandosi di crediti relativi al mantenimento dei figli minori .... e .... (doc. 1); CHIEDE CHE la S.V. voglia autorizzare il pignoramento delle predette somme sino alla misura di 1/3 dello stipendio mensile, nonché, anche in caso di scioglimento anticipato del rapporto di lavoro, di 1/3 del trattamento di fine rapporto. Luogo e data .... Firma Avv. .... Si depositano: 1. Titolo esecutivo; 2. Atto di precetto; 3. ..... PROCURA Delego a rappresentarmi e difendermi con riguardo alla redazione del presente atto, l'Avv. ...., eleggendo domicilio nello studio dello stesso in ...., via .... e conferendo al medesimo ogni più ampia facoltà di legge. Per autentica della sottoscrizione .... Firma Avv. .... [1]La regola generale in tema di competenza per territorio nell'espropriazione presso terzi, dopo la riforma di cui al d.l. n. 132/2014, è quella per la quale la competenza spetta al Tribunale del luogo di residenza, domicilio o dimora del debitore esecutato; precedentemente, il foro era individuato in quello del terzo debitore. L'istanza deve essere formulata al Presidente del Tribunale competente per l'espropriazione. [2]Sul punto, è stato più volte affermato che la domanda di accertamento del credito, nel contenere, «l'indicazione, almeno generica, delle cose e delle somme dovute», si estende, potenzialmente, all'intero importo che si accerti dovuto dal debitore esecutato sulla base dei fatti e del titolo dedotti in giudizio, non potendosi esigere dal creditore procedente, estraneo ai rapporti tra debitore e terzo, la conoscenza dei dati esatti concernenti tali somme o cose, prevedendo il sistema che tale genericità venga eliminata mediante la dichiarazione che il terzo è chiamato a rendere ai sensi dell'art. 547 (Cass. III, n. 6518/2014). [3]L'art. 546 c.p.c. è stato modificato dalla l. n. 80/2005, al fine di limitare l'obbligo di custodia del terzo alle somme pignorate aumentate della metà. Diversamente, era consolidato, con riguardo all'assetto normativo antecedente, l'orientamento per il quale nell'espropriazione presso terzi di somme di denaro o di prestazioni continuative di somme di denaro, oggetto del pignoramento è la somma, unitaria o frazionata nel tempo, di cui il terzo è debitore (nei confronti del creditore procedente e di quelli intervenuti), non la quota di essa pari al credito per il quale il creditore ha agito in via esecutiva, con la conseguenza che il terzo presso cui è avvenuto il pignoramento di somme di danaro era obbligato a vincolare l'intero suo debito nei confronti del debitore esecutato e non soltanto l'importo indicato dall'esecutante ai sensi dell'art. 543, comma 2, c.p.c. (Cass. III, n. 1688/2009). commentoIl procedimento di espropriazione presso terzi si caratterizza perché il pignoramento ha ad oggetto beni o somme di denaro appartenenti al debitore esecutato che si trovano in possesso di un terzo, sicché tutto il meccanismo processuale ruota intorno alla dichiarazione dello stesso. Ai sensi dell'art. 545 c.p.c. le somme dovute al debitore a titolo di salario o stipendio sono pignorabili, peraltro, entro i limiti di 1/5 del trattamento mensile. È peraltro possibile per il creditore, ove lo stesso vanti un credito di natura alimentare, richiedere al Presidente del Tribunale l'autorizzazione ad effettuare il pignoramento del salario o dello stipendio del debitore in misura superiore, sino a quella massima di 1/3. La S.C. ha da tempo chiarito che il limite dell'impignorabilità della retribuzione oltre il quinto non opera con riferimento all'esecuzione promossa dal creditore per contributo al mantenimento della prole, avendo questo funzione alimentare (Cass. III, n. 10374/2007). |