Ordinanza di assegnazione (art. 553 c.p.c.)

Rosaria Giordano

Inquadramento

Nell'espropriazione presso terzi, l'assegnazione del credito configura una datio in solutum, con effetto liberatorio condizionato all'effettiva riscossione, ossia pro solvendo. Pertanto, l'ordinanza di assegnazione al creditore del credito spettante verso il terzo al debitore esecutato, opera il trasferimento coattivo ed immediato del credito stesso al creditore pignorante, alla stregua di una datio in solutum. L'ordinanza di assegnazione è assoggettata ad opposizione agli atti esecutivi e costituisce titolo esecutivo nei confronti del terzo debitore.

Formula

TRIBUNALE DI ... [1]

ORDINANZA DI ASSEGNAZIONE EX ART. 553 C.P.C.

IL GIUDICE DELL'ESECUZIONE

ritenuto che il credito fatto valere nei confronti del debitore Sig. ... dalla creditrice procedente Sig.ra ... ammonta in base al precetto alla somma di Euro ...;

che le spese di esecuzione devono liquidarsi complessivamente nell'importo di Euro ... (compresa IVA e CPA), oltre le occorrende di registrazione del presente provvedimento [2] ;

vista la dichiarazione del terzo pignorato ...;

letto l'art. 553 c.p.c.;

ASSEGNA

in pagamento, salvo esazione [3], al creditore procedente ... la somma di Euro ... oltre agli interessi legali (oppure convenzionali) sulla sorte capitale (pari ad Euro ...) a decorrere dalla notifica dell'atto di precetto;

il tutto entro il limite massimo della somma dichiarata dovuta dal terzo pignorato al debitore ...;

ORDINA [4]

al terzo pignorato di corrispondere la somma indicata all'assegnatario entro il termine di venti giorni dalla notifica della presente ordinanza [5], dichiarandolo con il pagamento liberato nei confronti del debitore esecutato.

Luogo e data ...

Il Giudice dell'esecuzione ...

1. Di regola il Tribunale competente per l'espropriazione presso terzi è quello del luogo di residenza, domicilio o dimora del debitore e non più il foro del terzo come prima della riforma di cui al d.l. n. 132/2014.

2. L'efficacia esecutiva dell'ordinanza si estende alle spese conseguenti e necessarie per la sua attuazione (Cass. III, n. 19363/2007).

3. L'assegnazione del credito, in quanto disposta in pagamento salvo esazione ai sensi dell'art. 553 c.p.c., non opera anche l'immediata estinzione del credito per cui si è proceduto in via esecutiva, la quale è assoggettata alla condizione sospensiva del pagamento che il terzo assegnato esegua al creditore assegnatario, evento con il quale si realizza il duplice effetto estintivo del debito del debitor debitoris nei confronti del debitore esecutato e del debito di quest'ultimo verso il creditore assegnatario (Cass. I, n. 7508/2011).

4. L'ordinanza di assegnazione costituisce titolo esecutivo nei confronti del terzo.

5. Quanto al dies a quo ai fini del decorso del termine di venti giorni per proporre opposizione agli atti esecutivi, è stato chiarito che il termine per proporre opposizione agli atti esecutivi avverso l'ordinanza di assegnazione pronunciata fuori udienza decorre, per il debitore esecutata, dal momento in cui questi ne abbia conoscenza, legale o di fatto, e non già dalla data del deposito in cancelleria di detta ordinanza (Cass. III, n. 27533/2014).

Commento

Nell'espropriazione presso terzi, l'assegnazione del credito configura una datio in solutum, con effetto liberatorio condizionato all'effettiva riscossione, ossia pro solvendo (De Stefano, Assegnazione nell'esecuzione forzata, in Enc. dir., III, Milano, 1958, 281).

Pertanto, l'ordinanza di assegnazione al creditore del credito spettante verso il terzo al debitore esecutato, opera il trasferimento coattivo ed immediato del credito stesso al creditore pignorante, alla stregua di una datio in solutum.

A seguito dell'assegnazione al creditore esecutante della somma di danaro dovuta dal terzo al debitore esecutato, si verifica la sostituzione del creditore esecutante all'originario creditore-debitore-pignorato, sicché, da quel momento, il terzo è tenuto ad adempiere, nei limiti della somma assegnata, nei confronti del creditore esecutante: tale pagamento estingue contemporaneamente il credito dell'assegnatario nei confronti del debitore esecutato e quello del terzo nei confronti del proprio creditore-esecutato (Cass. III, n. 2745/2007).

Peraltro, l'ordinanza di assegnazione, anche ove definitiva per mancata opposizione, non è idonea ad acquisire valore di cosa giudicata, in quanto il Giudice dell'esecuzione non risolve una controversia nei modi della cognizione, ma il suo accertamento si esaurisce nell'ambito del processo esecutivo (Cass. sez. lav., n. 22050/2014).

L'ordinanza di assegnazione, quale atto conclusivo della procedura espropriativa presso terzi, non soggiace all'opposizione all'esecuzione e può di regola essere impugnata esclusivamente con opposizione agli atti esecutivi, con conseguente inammissibilità del ricorso straordinario per cassazione esperito avverso la stessa (Cass. n. 16525/2012).

Peraltro, l'ordinanza di assegnazione può essere appellabile laddove assuma il contenuto di una sentenza, i.e. qualora abbia definito e concluso questioni sulla esistenza del debito insorte a seguito di contestazione sulla dichiarazione resa, e per la cui soluzione le parti non abbiano proposto istanza di istruzione della causa, per il conseguente accertamento dell'obbligo del terzo in via incidentale (Cass. n. 11563/2009).

L'ordinanza di assegnazione costituisce titolo esecutivo nei confronti del debitor debitoris (Satta, L'esecuzione forzata, Torino, 1963, 217; Bonsignori, Assegnazione forzata e distribuzione del ricavato, Milano, 1962, 122; contra De Stefano, Assegnazione nell'esecuzione forzata, cit., 290).

L'ordinanza pronunciata ai sensi dell'art. 553 c.p.c., non può invece costituire titolo esecutivo nei confronti del debitore, né contenere una condanna dello stesso per l'ipotesi di in capienza del residuo credito rimasto insoddisfatto (Cass. III, n. 30457/2011).

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