Trascrizione nei registri immobiliari del sequestro ex art. 473-bis.36 c.p.c.

Rosaria Giordano

inquadramento

Ai sensi dell'art. 473-bis.36 c.p.c., il creditore cui spetta la corresponsione periodica del contributo, per assicurare che siano soddisfatte o conservate le sue ragioni in ordine all'adempimento, può chiedere al giudice di autorizzare il sequestro di beni del debitore. Detto sequestro si esegue nelle forme previste dagli artt. 678 e ss. c.p.c., a seconda dell'oggetto della misura (beni mobili, beni immobili, crediti).

Formula

AL CONSERVATORE DEI REGISTRI IMMOBILIARI DI .... [1]

La Sig. ...., nata a ...., il ...., C.F. ...., rappresentata e difesa, come da procura in calce (oppure, a margine), del ricorso per sequestro dall'Avv. ...., ed elettivamente domiciliata presso lo studio dello stesso in .... via ....;

CHIEDE

la trascrizione dell'ordinanza del Tribunale di ...., in data ...., mediante la quale è stato concesso sequestro immobiliare in favore dell'istante, per un credito di Euro .... oltre alle spese successive;

A FAVORE DI

...., nata a ...., il ...., residente a ...., via ...., n. ....,

CONTRO

...., nato a ...., il .... residente a ...., via ...., n. ...., sull'immobile: .... sito nel Comune di ...., rendita catastale Euro ...., distinto in catasto ...., confinante a nord ...., a est ...., a sud ...., a ovest .... [2]

Allega copia autentica del provvedimento di sequestro.

Luogo e data ....

Firma Avv. ....

[1]La nota dovrà essere presentata al conservatore dei registri immobiliari del luogo dove sono situati i beni sequestrati.

[2]Nella nota di trascrizione il bene deve essere esattamente individuato, in modo conforme a quanto già avvenuto nel ricorso per sequestro.

commento

La riforma varata dal d.lgs. n. 149/2022 ha fatto confluire in un'unica norma, ovvero l'art. 473-bis.36 c.p.c., in coerenza con il principio di delega espresso dall'art. 1, comma 23, lett. ll), della l. n. 206/2021, la possibilità per il Giudice di imporre al soggetto obbligato di prestare idonea garanzia personale o reale, se ricorre il pericolo che possa sottrarsi all'adempimento degli obblighi di contributo economico.

L'art. 473-bis.36, comma 3, c.p.c. stabilisce che il creditore al quale spetta la corresponsione periodica del contributo, per assicurare che siano soddisfatte o conservate le sue ragioni in ordine all'adempimento, può chiedere al Giudice di autorizzare il sequestro dei beni mobili, immobili o crediti del debitore.

Riteniamo che, come già per il sequestro sinora disciplinato nella materia della separazione dall'art. 156 c.c., in quella del divorzio dall'art. 8, comma 7, l. n. 898/1970, e per i provvedimenti economici a tutela della prole ex art. 3, comma 2, l. n. 219/2012, si tratta – pur nelle variegate ricostruzioni che sono state compiute in dottrina come in giurisprudenza sulla questione – di un provvedimento di natura cautelare, sebbene caratterizzato senz'altro dalla peculiarità, rispetto al sequestro conservativo regolato dall'art. 670 c.p.c., di essere emanato quando il diritto al contributo economico è stato già oggetto di accertamento (anche, in ipotesi, sommario come nel caso dei provvedimenti temporanei ed urgenti) da parte dell'autorità giudiziaria. La domanda di autorizzazione del sequestro può essere formulata sia unitamente a quella di concessione del contributo economico, che dopo l'emissione del provvedimento quando emergano condotte del debitore tali da far ritenere che potrebbe presto sottrarsi all'adempimento (ad esempio, ove l'obbligato ponga in essere atti dispositivi del proprio patrimonio di natura “sospetta” e “improvvisa”).

Come da tempo riconosciuto in sede applicativa, il sequestro in esame deve essere eseguito secondo le norme dettate dagli artt. 678 e ss. c.p.c. per il sequestro conservativo (cfr. Trib. Piacenza 18 gennaio 1995).

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