Memoria per il Presidente del Tribunale a seguito di diniego dell'autorizzazione all'accordo per l'affidamento e il mantenimento di figli minorenni nati fuori dal matrimonioInquadramentoLa negoziazione assistita familiare è un procedimento non contenzioso con cui le parti si impegnano a cooperare tra di loro, secondo principi di buona fede, correttezza, lealtà e trasparenza al fine di addivenire a una soluzione concordata per la loro separazione personale, il loro divorzio o le modifiche di precedenti condizioni di separazione o divorzio. A partire dal 22 giugno 2022 la negoziazione assistita può essere utilizzata anche per determinare le modalità di affidamento e mantenimento del figlio minore nato fuori dal matrimonio o per modificare le precedenti modalità. In questo caso l'accordo dei genitori deve essere trasmesso al Procuratore della Repubblica per l'autorizzazione; ove questa sia negata, il P.M. deve trasmettere, entro 5 giorni, gli atti al Presidente del Tribunale che fissa, nei successivi 30 giorni, udienza di comparizione delle parti innanzi a sé. L'art. 6, d.l. n. 132/2014, conv. in l. n. 162/2014, anche dopo la l. n. 206/2021 non specifica né quale sia il compito del Presidente, né quali siano i poteri delle parti. FormulaTRIBUNALE DI .... 1 MEMORIA PER IL PRESIDENTE DEL TRIBUNALE A SEGUITO DI DINIEGO DI AUTORIZZAZIONE ALL'ACCORDO DA PARTE DEL PROCURATORE DELLA REPUBBLICA I sottoscritti ...., nato a .... ( ....), il .... (C.F. ....), residente a .... ( ....) con l'Avv. ...., (C.F...,PEC ..) con Studio in ...., via ... 2 E ...., nato a .... ( ....), il .... (C.F. ....), residente a .... ( ....) con l'Avv. ...., (C.F....,PEC ..) con Studio in ...., via .... 3 PREMESSO CHE
- il sig. ….. è coniugato con la sig. …. in forza di atto di matrimonio contratto in …. il ….; - in costanza di matrimonio il nominato sig. …. ha avuto un figlio da una donna non coniugata, tale ….. - il detto sig. …. ha riconosciuto come proprio figlio il bambino, nato il …., di nome …., che pertanto ha lo status di figlio nato fuori dal matrimonio; - sono sorti contrasti con la madre sig.ra …. relativi alle modalità con le quali il genitore deve contribuire al mantenimento e all'educazione del bambino, attualmente affidato alla madre, con essa convivente; –per risolvere senza ricorrere all'azione giudiziaria i detti contrasti, in data .... le parti hanno sottoscritto convenzione di negoziazione assistita ex art. 6, d.l. n. 132/2014, conv. in l. n. 162/2014, per la definizione delle modalità di affidamento e mantenimento del figlio e in data ...., hanno sottoscritto un accordo, a seguito della procedura di negoziazione assistita, con sottoscrizione autenticata degli avvocati che hanno, altresì, certificato che l'accordo concluso è conforme alle norme imperative e all'ordine pubblico; – con atto del ...., il Procuratore della Repubblica ha negato l'autorizzazione all'accordo assumendo che “ .... ” 4 e ha trasmesso gli atti al Presidente del Tribunale 5, il quale ha fissato udienza 6 di comparizione delle parti innanzi a sé per l'udienza del ....; con atto del ...., il Procuratore della Repubblica ha ritenuto opportuno procedere con l'ascolto del minore e ha trasmesso gli atti al Presidente del Tribunale, il quale ha fissato udienza di comparizione delle parti innanzi a sé per l'udienza del ..... RITENUTO CHE le parti ritengono di aderire ai rilievi mossi dal Procuratore della Repubblica e pertanto modificano l'accordo nei termini che seguono: “ .... ” 7 OPPURE le parti ritengono che il diniego all'autorizzazione sia illegittimo 8 giacché “ .... ” 9 TUTTO CIÒ PREMESSO .... e ...., chiedono che il PRESIDENTE dato atto di quanto sopra, ascoltate le parti all'udienza del .... VOGLIA Autorizzare, ex art. 6, d.l. n. 132/2014, conv. in l. n. 162/2014, l'accordo concluso tra .... e ...., in data .... con le modifiche indicate in narrativa Luogo e data .... Firma Avv. .... Firma Avv. .... Si deposita: 1) .... 10. [1] [1]La competenza è fissata in base ai criteri di cui all'art. 473-bis.51, c.p.c.; l'accordo deve essere presentato alla Procura della Repubblica del Tribunale del luogo di residenza di una delle due parti. [2] [2]A differenza di quanto accade per la fase fisiologica della negoziazione assistita, che si conclude con l'invio dell'accordo al P.M. competente, in questa fase, cui si riconosce natura lato sensu giurisdizionale (Trib. Termini Imerese 24 marzo 2015), pare opportuno il rilascio di procura al difensore. [3] [3]La memoria può essere presentata anche da una sola parte. [4] [4]Inserire le clausole dell'accordo per le quali è stata negata l'autorizzazione e, se presenti, le motivazioni del Procuratore della Repubblica. [5] [5]La legge prevede l'obbligo di invio degli atti entro 5 giorni dal diniego. [6] [6]La legge prevede che il Presidente fissi, entro 30 giorni dal ricevimento degli atti da parte del P.M., l'udienza di comparizione delle parti, ma non precisa il termine entro cui l'udienza dovrà effettivamente tenersi. [7] [7]Nell'ipotesi in cui le parti aderiscano ai rilievi del P.M. [8] [8]Nell'ipotesi in cui le parti non aderiscano ai rilievi del P.M. e intendano insistere nell'accordo originario non autorizzato. Le parti possono anche opporsi all'ascolto del minore, se sussistono i presupposti per l'esclusione come disciplinati dall'art. 473-bis.5 c.p.c. [9] [9]Inserire le motivazioni per le quali ci si oppone al diniego di autorizzazione. [10] [10]Depositare l'eventuale documentazione a suffragio dell'istanza. CommentoAi sensi dell'art. 6, comma 2, d.l. n. 132/2014, conv. in l. n. 162/2014, come modificato dall'art. 1, comma 35, l. n. 206/2021 l'accordo concluso a seguito di negoziazione assistita con cui i genitori non legati da vincolo di coniugio regolano le modalità di affidamento e mantenimento del loro figlio minorenne, per produrre gli effetti e tener conto del corrispondente provvedimento del Tribunale, deve essere autorizzato dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale competente, da individuarsi, ex art. 473-bis.51 c.p.c. in quello di residenza di uno dei genitori. Il Procuratore della Repubblica se ritiene che l'accordo presenti dei vizi oppure che le clausole non corrispondano all'interesse del figlio non lo autorizza e trasmette gli atti al Presidente del Tribunale, che fissa udienza di comparizione delle parti innanzi a sé. Il P.M. deve rifiutare l'autorizzazione e trasmettere gli atti al Presidente, anche ove ritenga opportuno l'ascolto del minore. La norma nulla dice né in merito alla natura dell'intervento, né in merito ai poteri e agli obblighi delle parti. Dopo una prima fase di incertezza (cfr. Trib. Torino 15 gennaio 2015; Trib. Pistoia 24 marzo 2015) si è ormai consolidato l'orientamento, inaugurato dal Presidente del Tribunale di Termini Imerese (Trib. Termini Imerese 15 marzo 2015; conf., tra le altre, Trib. Torino 20 aprile 2015; Trib. Udine 29 gennaio 2016; Trib. Torino 30 maggio 2017; Trib. Palermo 1° dicembre 2016; Trib. Milano 18 giugno 2018) secondo cui il diniego dell'autorizzazione da parte del P.M. apre una fase (definita di “incidente giurisdizionale” da Trib. Palermo 1° dicembre 2016) di volontaria giurisdizione (da ricondurre lato sensu al rito camerale, secondo Trib. Torino 30 maggio 2017) in cui il Presidente, dopo aver ascoltato le parti, può autorizzare l'accordo come inizialmente voluto dalle parti oppure suggerire loro le modifiche da apportare, per allinearsi ai rilievi del P.M. se condivisi dal Presidente, che mantiene una posizione di totale autonomia; in altre parole egli non è tenuto al rispetto dei rilievi del Procuratore della Repubblica (Trib. Palermo 1° dicembre 2016; Trib. Torino 30 maggio 2017; Trib. Milano 4 febbraio 2020) potendo anche autorizzare l'accordo rigettato dal Procuratore della Repubblica. In questo composito quadro, peraltro in continua evoluzione, alle parti non è fatto obbligo di depositare alcuna memoria per la fase “presidenziale”, ancorché ciò possa ritenersi utile, specialmente in tutti quei casi in cui i genitori intendono fornire al Giudice elementi suffraganti le clausole dell'accordo non autorizzato dal Procuratore della Repubblica. Siffatta opinione può essere riferita anche alle ipotesi in cui il rifiuto all'autorizzazione sia basato sul mancato rispetto di taluni requisiti dell'accordo (p.e. perché gli avvocati non hanno avvertito le parti dell'importanza per i figli di tenere costoro con sé secondo tempi adeguati; sul punto cfr. Trib. Torino 30 maggio 2017, cit.). Le parti, anche ove non abbiano depositato la memoria, devono presenziare all'udienza innanzi al Presidente che potrà chiedere loro tutti i chiarimenti (anche documentali) ritenuti necessari. Il “procedimento” si chiude con l'emissione di un provvedimento, nella forma del decreto camerale monocratico (Trib. Torino 30 maggio 2017; Trib. Milano 4 febbraio 2020) di autorizzazione o di diniego definitivo all'autorizzazione, che non è impugnabile. I principi sopra richiamati, elaborati in materia di accordi di negoziazione assistita per separazione, divorzio, scioglimento dell'unione civile (e relative modifiche) si applicano anche agli accordi conclusi per l'affidamento e il mantenimento dei “figli non matrimoniali”. L'accordo, una volta autorizzato, deve essere trasmesso dagli avvocati al Consiglio dell'ordine ma non anche al Comune (incombente previsto per gli accordi di separazione/divorzio/scioglimento dell'unione civile). Sotto il profilo fiscale si dovrebbe ritenere che le esenzioni dal pagamento del contributo unificato per la fase presidenziale relativa a separazione/divorzio/scioglimento dell'unione civile (Circ. Min. Giustizia 29 luglio 2015; Circ. Min. Giustizia 14 giugno 2018) si applichino anche agli accordi di negoziazione assistita per i figli nati fuori dal matrimonio. |