Ricorso per conseguire l'autorizzazione al matrimonio da parte del minore ultrasedicenneInquadramentoLa formula ha ad oggetto la richiesta di autorizzazione al matrimonio del minore di età. Infatti, il matrimonio può essere eccezionalmente contratto dalla persona priva della piena capacità di agire ma che abbia compiuto almeno sedici anni: l'istanza va presentata al tribunale che, procedendo in camera di consiglio ex art. 737 c.p.c., deve accertare la maturità psico-fisica del minore e la fondatezza delle ragioni addotte. FormulaTRIBUNALE DEI MINORENNI DI .... [1] RICORSO [2]EX ART. 84 C.C. (AUTORIZZAZIONE DEL MINORE A CONTRARRE MATRIMONIO) PER Nome Cognome .... (C.F. ....), nato il ...., in data ...., cittadinanza: ...., residente in ...., alla via ...., elettivamente domiciliato in ...., alla via ...., presso lo studio legale dell'Avv. ...., C.F. ...., del Foro di ...., che lo rappresenta e difende in forza di mandato alle liti esteso a margine del/in calce al presente atto; con dichiarazione di voler ricevere ogni comunicazione all'indirizzo di posta elettronica certificata .... @ ....; Genitori: (padre ....); (madre ....) - eventuale: tutore ....; PARTE RICORRENTE OGGETTO: Autorizzazione del minore a contrarre matrimonio ex art. 84 c.c. Premessa: Il ricorrente è nato in data e ha compiuto .... anni. Il ricorrente è figlio di .... [3]. È intenzione del ricorrente contrarre matrimonio con .... [4]. Sulla maturità psico-fisica: ..... Sulle ragioni addotte: .... P.Q.M. chiede di essere autorizzato a contrarre matrimonio con ...., eventualmente nominando, se ad avviso del Tribunale adito le circostanze lo esigono, un curatore speciale che assista il medesimo nella stipulazione delle convenzioni matrimoniali, ex art. 90 c.c. ALLEGA 1. estratto dell'atto di nascita del minore con indicate le generalità dei genitori; 2. stato di famiglia del minore; 3. certificato di residenza del minore; 4. certificati della persona con cui si vuole contrarre matrimonio; 5. altra documentazione utile ai fini della domanda. Luogo e data .... Firma .... [1]È competente per territorio il Tribunale per i minorenni del luogo dove il minore risiede (art. 38 disp. att. c.c.). [2] In base all'art. 2 del d.m. 7 agosto 2023, n. 110 “Regolamento per la definizione dei criteri di redazione, dei limiti e degli schemi informatici degli atti giudiziari con la strutturazione dei campi necessari per l'inserimento delle informazioni nei registri del processo, ai sensi dell'articolo 46 delle disposizioni per l'attuazione del codice di procedura civile”, al fine di assicurare la chiarezza e la sinteticità degli atti processuali in conformità a quanto prescritto dall'art. 121 c.p.c, il ricorso con la seguente articolazione: a) intestazione, contenente l'indicazione dell'ufficio giudiziario davanti al quale la domanda è proposta e della tipologia di atto; b) parti, comprensive di tutte le indicazioni richieste dalla legge; c) parole chiave, nel numero massimo di venti, che individuano l'oggetto del giudizio; d) nelle impugnazioni, estremi del provvedimento impugnato con l'indicazione dell'autorità giudiziaria che lo ha emesso, la data della pubblicazione e dell'eventuale notifica; e) esposizione distinta e specifica, in parti dell'atto separate e rubricate, dei fatti e dei motivi in diritto, nonché, quanto alle impugnazioni, individuazione dei capi della decisione impugnati ed esposizione dei motivi; f) nella parte in fatto, puntuale riferimento ai documenti offerti in comunicazione, indicati in ordine numerico progressivo e denominati in modo corrispondente al loro contenuto, preferibilmente consultabili con apposito collegamento ipertestuale; g) con riguardo ai motivi di diritto, esposizione delle eventuali questioni pregiudiziali e preliminari e di quelle di merito, con indicazione delle norme di legge e dei precedenti giurisprudenziali che si assumono rilevanti; h) conclusioni, con indicazione distinta di ciascuna questione pregiudiziale, preliminare e di merito e delle eventuali subordinate; i) indicazione specifica dei mezzi di prova e indice dei documenti prodotti, con la stessa numerazione e denominazione contenute nel corpo dell'atto, preferibilmente consultabili con collegamento ipertestuale; l) valore della controversia; m) richiesta di distrazione delle spese; n) indicazione del provvedimento di ammissione al patrocinio a spese dello Stato. Il richiamato Regolamento non trova invece applicazione, anche quanto ai limiti dimensionali degli atti, nelle controversie di valore superiore a 500.000 euro e, dunque, sembra anche per le cause di valore indeterminabile, tra le quali rientra quella in esame. [3]Indicare anche se il minore è eventualmente sottoposto a tutela. [4]Nome, cognome, C.F. ...., nata il ...., in data ...., residente in ...., alla via ...., cittadinanza ..... CommentoRito applicabile Il decreto legislativo n. 149/2022 ha modificato il codice di procedura civile prevedendo, in particolare, nuove disposizioni nel libro II, titolo VI-bis ove sono state introdotte: «Norme per il procedimento in materia di persone, minorenni e famiglie», c.d. pPMF). Quanto al campo di applicazione del nuovo rito unitario – che non è più un procedimento speciale – l'art. 473-bis c.p.c. prevede che le disposizioni contenute nel nuovo titolo IV-bis si applichino a tutti i procedimenti (di natura contenziosa) relativi allo stato delle persone, ai minorenni e alle famiglie di competenza del tribunale ordinario, di quello per i minorenni e del Giudice tutelare, salvo che non sia diversamente stabilito e salve le esclusioni espressamente indicate dallo stesso articolo. Queste riguardano, in particolare, sia i procedimenti che in questa materia siano espressamente sottoposti dal legislatore ad altra disciplina processuale, sia i procedimenti volti alla dichiarazione dello stato di adottabilità, dei procedimenti di adozione dei minori, sia, infine, i procedimenti (di diversa natura e oggetto) attribuiti alla competenza delle sezioni specializzate in materia di immigrazione, protezione internazionale e libera circolazione dei cittadini dell'Unione europea. La clausola generale di esclusione del rito unitario poggia le basi su due circostanze: 1) che il procedimento “non sia contenzioso”; 2) che sia “diversamente stabilito”. Nel caso di specie, non si applica il rito unitario perché la norma di riferimento prevede un procedimento ad hoc e questo non ha natura contenziosa. Il matrimonio non può essere contratto dalla persona che non sia maggiorenne. Eccezionalmente, il matrimonio può essere contratto dalla persona che abbia compiuto almeno sedici anni: la necessaria istanza di autorizzazione va presentata al tribunale che, procedendo in camera di consiglio ex art. 737 c.p.c., deve accertare la maturità psico-fisica del minore e la fondatezza delle ragioni addotte. La competenza territoriale è quella di residenza abituale ed effettiva del minore. È parte necessaria il Pubblico Ministero che deve rendere il suo parere o le sue conclusioni; il Tribunale deve anche sentire i rappresentanti del minore, siano essi i genitori o il tutore. All'esito del procedimento, il Tribunale pronuncia la dispensa con decreto suscettibile di reclamo, con ricorso in Corte di Appello. La domanda fa capo a un diritto che il minore stesso deve esercitare e, pertanto, va presentata da questi. La competenza è funzionalmente stabilita in favore del Tribunale per i Minorenni (art. 38 disp. att., comma 1, c.c., come risultante per effetto delle modifiche introdotte dalla l. n. 219/2012 e dal d.lgs. n. 154/2013). Il procedimento è finalizzato ad accertare la maturità psico-fisica del minore e la fondatezza delle ragioni addotte per stipulare il matrimonio; in proposito la normativa si limita a disporre che devono sussistere gravi motivi. In proposito, il soggetto minore di età deve risultare dotato di piena capacità di discernimento e di uno sviluppo consono all'età tale da consentirgli di comprendere il valore del matrimonio e i suoi effetti. Le ragioni addotte devono essere “fondate”, ossia riferirsi a ciò che normalmente secondo l'id quod plerumque accidit costituisce motivo per contrarre l'unione matrimoniale. Infine, i gravi motivi, devono legarsi a situazioni in concreto valutate tali da giustificare una anticipazione dell'età matrimoniale, altrimenti la dispensa diventerebbe uno strumento per disapplicare l'impedimento ex art. 84 c.c. Secondo la dottrina dominante, il c.d. matrimonio riparatore non è segno di maturità psico-fisica e, pertanto, non giustifica ex se l'autorizzazione a contrarre matrimonio. La giurisprudenza di merito si è pronunciata prevalentemente in senso contrario. I “gravi motivi” per l'autorizzazione, si è affermato, sussistono quando la minore che ne fa richiesta si trova in stato di gravidanza e ha dimostrato di creare una comunione di vita con il proprio compagno: così Trib. Caltanissetta 10 luglio 2018 (in ilFamiliarista, 8 marzo 2019); Trib. l'Aquila 13 dicembre 1991; Trib. Torino 26 marzo 1986; Trib. Genova 10 marzo 1981; contra: App. Catania 22 dicembre 2015. Nella sua versione anteriore alla revisione, il Concordato non prevedeva limiti matrimoniali analoghi a quelli di cui all'art. 84 c.c. La Corte costituzionale, con sentenza n. 16/1982 aveva però dichiarato la illegittimità costituzionale dell'art. 12, l. n. 847/1929 (Disposizioni per l'applicazione del Concordato dell'11 febbraio 1929 tra la Santa Sede e l'Italia, nella parte relativa al matrimonio), nella parte in cui non disponeva che non farsi luogo alla trascrizione nel caso di matrimonio canonico contratto da minore infrasedicenne o da minore che avesse compiuto gli anni sedici ma non fosse stato ammesso al matrimonio ai sensi dell'art. 84 c.c. La revisione del Concordato ha risolto però in radice il problema prevedendo che il matrimonio canonico non possa essere trascritto quando gli sposi non rispondano ai requisiti della legge civile circa l'età richiesta per la celebrazione. La nozione di “minore” (persona di minore età) è stata armonizzata a livello europeo dal Regolamento (UE), del 25 giugno 2019, n. 1111, relativo alla competenza, al riconoscimento e all'esecuzione delle decisioni in materia matrimoniale e in materia di responsabilità genitoriale, e alla sottrazione internazionale di minori (applicabile dal 1° agosto 2022 in sostituzione del Reg. CE n. 2201/2003). Ai sensi dell'art. 2, par. 2, n. 6, «minore» è «una persona di età inferiore agli anni 18». |