Comparsa di costituzione in sede di reclamo alla Corte d'Appello nei confronti dell'ordinanza del Giudice Istruttore sull'affidamento e sul collocamento dei figli

Andrea Conti

Inquadramento

Nel procedimento instaurato a seguito dell'impugnazione del provvedimento, assunto in corso di causa od assunto ex art. 473-bis.22, comma 1, c.p.c. all'esito della prima udienza di comparizione, con cui viene modificato in maniera sostanziale il regime di affidamento e di collocamento del figlio minore, la parte reclamata può costituirsi.

Formula

CORTE DI APPELLO DI .... [1]

SEZIONE MINORI, PERSONE E FAMIGLIA

COMPARSA DI COSTITUZIONE

Nel procedimento R.G. n. .... / ...., promosso da:

Il Sig. ...., nato a ...., il ...., residente in ...., via ...., C.F. ...., rappresentato e difeso dall'Avv. ....,

- reclamante -

CONTRO

Il Sig. ...., nato a ...., il ...., residente in ...., via ...., C.F. ...., rappresentato e difeso dall'Avv. ...., del Foro di ...., C.F. ...., (il quale dichiara di voler ricevere eventuali comunicazioni relative al procedimento in oggetto al numero di fax .... ed all'indirizzo PEC ....) [2] presso il cui studio in ...., via ...., è elettivamente domiciliato, come da procura allegata al presente atto [3]

- reclamato -

***

COMPARSA DI COSTITUZIONE E RISPOSTA

[4]

PREMESSO CHE

1)con reclamo, depositato in data ...., parte reclamante ha impugnato il provvedimento temporaneo n. .... / ...., assunto dal Tribunale di ...., in data .... e depositata in data ...., nel corso del procedimento R.G. n. .... / ...., avente ad oggetto .... con cui ....;

2)con il predetto reclamo, parte reclamante ha evidenziato che ....;

3)la Corte d'Appello di ...., con decreto, fissata i termini per la costituzione nel procedimento di reclamo per il giorno ....;

4)il ricorso ed il decreto di fissazione udienza venivano notificati in data .....

***

Tutto ciò premesso, il Sig. ...., ut supra rappresentato, difeso e domiciliato, intende costituirsi nel procedimento indicato in epigrafe rilevando le seguenti circostanze, in fatto ed in diritto [5]

IN VIA PRELIMINARE:

1) .... [6];

2) ....;

3) .....

NEL MERITO:

1) Sul regime di affidamento

....;

2) Sul collocamento prevalente del minore

....;

3) Sul diritto di visita del genitore non collocatario [7]

.....

***

Tutto ciò premesso, il Sig. ...., ut supra rappresentato, difeso e domiciliato,

PROPONE RECLAMO INCIDENTALE

ai sensi dell'art. 473-bis.24, comma 2, avverso il provvedimento temporaneo n. .... / ...., assunto dal Tribunale di ...., in data .... e depositata in data ...., nel corso del procedimento R.G. n. .... / ...., per i seguenti motivi [8]

1) ....;

2) ....;

3) .....

***

Tutto ciò premesso, il Sig. ...., ut supra rappresentato, difeso e domiciliato, intende rassegnare le seguenti

CONCLUSIONI

“Piaccia all'Ecc.ma Corte d'Appello adita, contrariis reiectis, previe le declaratorie del caso in rito ed in merito:

IN VIA PRELIMINARE:

– .... e, per l'effetto,

– ....

IN VIA PRINCIPALE:

– ....;

– ....

IN VIA SUBORDINATA:

– ....

IN VIA RICONVENZIONALE:

– ....

IN VIA ISTRUTTORIA:

– .... [9]

in ogni caso:

con vittoria di spese e compensi.

***

Offre in comunicazione e deposita in Cancelleria copia di:

1. ....;

2. ....;

3. .... [10].

Luogo e data ....

Firma Avv. ....

PROCURA

Io sottoscritto ...., nato a ...., il .... e residente a ...., via ...., n. ...., C.F. ..... delego l'Avv. .... con studio a ...., via ...., n. ...., presso il quale eleggo domicilio, per essere rappresentato e difeso nel presente giudizio, in ogni fase e grado del processo, compreso quello di esecuzione, conferendogli ogni più ampio potere incluso quello di transigere e conciliare, riscuotere e quietanzare, rinunciare agli atti e farsi sostituire. Dichiaro di aver preso visione dell'informativa resa ai sensi dell'art. 13, d.lgs. n. 196/2003 ed autorizzo il trattamento dei relativi dati per le finalità di cui al presente mandato. Dichiaro di essere stato informato ai sensi dell'art. 4, comma 3, d.lgs. n. 28/2010, della possibilità di ricorrere al procedimento di mediazione ivi previsto e dei benefici fiscali di cui agli artt. 17 e 20, d.lgs. n. 28/2010, come da specifico atto separato. Dichiaro, altresì, di essere stato informato della possibilità di ricorrere alla convenzione di negoziazione assistita ai sensi dell'art. 2, d.l. n. 132/2014, convertito in l. n. 162/2014. Dichiaro altresì di essere stato informato delle caratteristiche e del grado di complessità dell'incarico, delle attività da espletare, delle iniziative ed ipotesi di soluzione, della prevedibile durata del processo, nonché di avere ricevuto tutte le informazioni utili circa gli oneri ipotizzabili dal momento del conferimento sino alla conclusione dell'incarico; altresì, dichiaro di aver ricevuto ed accettato un preventivo scritto relativo alla prevedibile misura del costo della prestazione, distinguendo fra oneri, spese, anche forfetarie, e compenso professionale. Sono stati resi noti gli estremi della polizza assicurativa. Dichiaro infine di aver ricevuto tutte le informazioni previste ai sensi dell'art. 13, Reg. UE n. 2016/679 (G.D.P.R.) e dell'art. 13, d.lgs. n. 196/2003 e s.m.i. e presto il consenso al trattamento dei dati personali per l'espletamento del mandato conferito. Prendo atto che il trattamento dei dati personali avverrà mediante strumenti manuali, informatici e telematici con logiche strettamente correlate alle finalità dell'incarico conferito.

Luogo e data ....

Firma ....

Per autentica della sottoscrizione ....

Firma Avv. ....

[1]Risulta competente, secondo le regole generali, la Corte d'Appello nel cui distretto ha sede il Tribunale per i Minorenni che ha emesso la sentenza impugnata.

[2]Ai sensi dell'art. art. 13, comma 3-bis, d.P.R. n. 115/2002: “Ove il difensore non indichi il proprio numero di fax .... ovvero qualora la parte ometta di indicare il C.F. .... il contributo unificato è aumentato della metà”.

[3]La procura non è necessaria, se nel ricorso introduttivo o nella memoria per l'udienza di comparizione è stata rilasciata una procura per ogni fase e grado del procedimento. Altrimenti deve essere rilasciata una nuova procura, in calce all'atto di reclamo, o a margine di esso.

[4]L'atto dovrà rispettare i criteri redazionali ed i limiti dimensionali previsti dal d.m. 7 agosto 2023, n. 110, rubricato “Regolamento per la definizione dei criteri di redazione, dei limiti e degli schemi informatici degli atti giudiziari con la strutturazione dei campi necessari per l'inserimento delle informazioni nei registri del processo”. In particolare, occorre ricordare che, al fine di assicurare la chiarezza e la sinteticità degli atti processuali (cfr. artt. 121 c.p.c. e 46 disp. att. c.p.c.), l'art. 1 d.m. n. 110/2023 individua l'articolazione che il l'atto deve avere e l'art. 3 d.m. n. 110/2023 individua in 80.000 caratteri (spazi esclusi) il limite dimensionale dello scritto difensivo. Sul punto occorre richiamare, però, l'art. 5, comma 1, d.m. n. 110/2023 in forza del quale i predetti limiti possono essere superati se la controversia presenta questioni di particolare complessità anche in relazione agli interessi coinvolti. In tal caso sarà onere del difensore esporre sinteticamente le ragioni per le quali si è reso necessario il superamento di tali limiti (art. 5, comma 1, d.m. n. 110/2023) ed inserire nell'atto, subito dopo l'intestazione, un indice ed una breve sintesi del contenuto dell'atto (art. 5, comma 2, d.m. n. 110/2023). Inoltre, appare opportuno richiamare anche l'art. 2, comma 1, lett. c), d.m. n. 110/2023 in forza del quale l'atto deve contenere anche l'indicazione di parole chiave, nel numero massimo di venti, che individuano l'oggetto del giudizio.

[5]Devono essere indicate, in modo chiaro e sintetico (cfr. art. 121 c.p.c.) le ragioni di fatto e di diritto su cui si fonda la costituzione in giudizio, prendendo posizione sui fatti posti a fondamento della parte reclamante.

[6]Laddove il reclamo abbia ad oggetto il provvedimento del Giudice istruttore che modifichi il regime di affidamento e di collocamento del minore, sarà onere della parte reclamante evidenziare le ragioni in forza della quale tali modifiche debba considerarsi “sostanziale”. Infatti, solo i provvedimenti che determinano modifiche al regime di affidamento e di collocamento del minore possono essere oggetto di reclamo ex art. 473-bis.24, comma 2, c.p.c. Di contro, la parte reclamata potrà, in via preliminare, evidenziare come, nel caso di specie, il provvedimento impugnato non presenti alcuna modifica che possa dirsi sostanziale, con la conseguente inammissibilità del reclamo.

[7]La regolamentazione del diritto di vista non rientra tra i contenuti che possono essere oggetto di reclamo: l'art. 473-bis.24, comma 2, c.p.c., infatti, richiama i provvedimenti modificativi del regime di affidamento e di collocamento. Appare però evidente che, in sede di reclamo che punta a ricostituire lo status quo ante, possono essere inserite considerazioni in ordine al diritto di vista, la cui regolamentazione è direttamente influenzata dal regime di affidamento e di collocamento del minore.

[8]Devono essere indicate, in modo chiaro e sintetico (cfr. art. 121 c.p.c.) le ragioni di fatto e di diritto in base alle quali si ritiene non sussistenti i presupposti per poter procedere con una limitazione o una sospensione della responsabilità genitoriale. Inoltre, dovranno essere specificamente indicati i motivi per cui non si ritiene condivisibile l'iter argomentativo contenuto nel provvedimento impugnato.

[9]L'art. 473-bis.24, comma 4, c.p.c. prevede che la Corte d'Appello possa assumere sommarie informazioni ove ritenute indispensabili. Pertanto, sarà onere della parte che intenda formulare richieste istruttorie, da un lato, indicare quali soggetto potranno essere in grado di fornire informazioni e, dall'altro lato, evidenziare l'indispensabilità delle predette informazioni ai fini della decisione.

[10]Deve essere indicata l'ulteriore documentazione utile e rilevante che si intende produrre.

Commento

I provvedimenti temporanei ed urgenti assunti in corso di causa o ex art. 473-bis.22, comma 1, c.p.c. – che possono essere sempre modificati o revocati dal collegio o dal Giudice istruttore in presenza di fatti sopravvenuti o nuovi accertamenti istruttori (art. 473-bis.23 c.p.c.) – possono essere impugnati proponendo reclamo alla Corte d'Appello ai sensi di quanto dispone l'art. 473-bis.24, comma 1, c.p.c. Potranno essere, altresì, oggetto di reclamo i provvedimenti temporanei emessi in corso di causa (473-bis.24, comma 2, c.p.c.) che: a) sospendono od introducono limitazioni sostanziali alla responsabilità genitoriale; b) prevedono sostanziali modifiche dell'affidamento e della collocazione dei minori; c) dispongono l'affidamento dei minori a soggetti diversi dai genitori.

Il reclamo, a mente di quanto dispone l'art. 473-bis.24, comma 3, c.p.c., deve essere proposto entro il termine perentorio di dieci giorni che decorrono dalla pronunzia dell'ordinanza in udienza ovvero dalla comunicazione o dalla notificazione se avvenuta in data anteriore. Nel caso di comunicazione o notificazione, il reclamo dovrà essere proposto entro il termine di sei mesi decorrenti dalla pubblicazione del provvedimento, in analogia a quanto prevede l'art. 327 c.p.c. L'art. 473-bis.24, comma 3, c.p.c. precisa che le eventuali sopravvenienze fattuali – intercorse tra l'emissione dell'ordinanza e la celebrazione dell'udienza in appello – dovranno essere fatte valere nel procedimento di merito, escludendo la rilevanza in sede di gravame. Tale limitazione potrà condurre ad una contemporanea pendenza di un procedimento di reclamo ed un procedimento volto ad ottenere la modifica o la revoca del provvedimento temporaneo (Lupoi, Le misure provvisorie e la loro impugnazione, cit., 102-103, il quale evidenzia che l'accoglimento dell'istanza di revoca/modifica determina la cessazione della materia del contendere del reclamo).

Depositato il reclamo, la Corte d'Appello, ai sensi di quanto dispone l'art. 473-bis.24, comma 4, c.p.c., dovrà assicurare il contraddittorio tra le parti: pertanto, dovrà necessariamente fissare un termine per la difesa della parte contro cui il reclamo è proposta e, se del caso, anche dei termini per le eventuali repliche. Inoltre, la Corte d'Appello potrà fissare una udienza di discussione. Laddove la Corte d'Appello fissi udienza, ma non indichi un termine per la costituzione della parte reclamata, la costituzione è possibile sino al giorno dell'udienza.

Il decreto della Corte d'Appello unitamente al ricorso introduttivo dovranno essere notificati alla parte reclamata a cura della parte reclamante nel termine indicato nel provvedimento giudiziale. Sul punto si noti che il reclamo non può considerarsi improcedibile laddove sia stata omessa, nel termine assegnato dal giudice e non prorogato anteriormente alla sua scadenza, la notificazione del ricorso e del decreto di fissazione dell'udienza, poiché alla parte può essere concesso un nuovo termine per la rinotifica ai sensi dell'art. 291 c.p.c. (Cass. VI, n. 21669/2014). Inoltre, si deve considerare che la costituzione in giudizio del convenuto sana (art. 156 c.p.c.) il vizio derivante dal mancato rispetto del termine ordinatorio assegnato al reclamante per la notificazione del ricorso e non prorogato con istanza proposta prima della sua scadenza (contraCass. I, n. 17202/2013).

La parte reclamata, costituendosi, potrà proporre anche reclamo incidentale, introducendo le proprie istanze di riforma del provvedimento impugnato. Il reclamo incidentale potrà riguardare solo l'ordinanza nella parte in cui contiene le statuizioni di merito temporanee ed urgenti (ovvero le statuizioni riguardanti la responsabilità genitoriale, l'affidamento, il mantenimento dei figli e del coniuge, i provvedimenti aventi contenuto economico e tutti i provvedimenti consequenziali) e non anche quelle in cui contiene provvedimenti istruttori ed indicazioni organizzative per la prosecuzione del procedimento – che saranno modificabili e revocabili ex art. 177 c.p.c. – (Costabile, I provvedimenti provvisori, in Aa.Vv., La riforma del diritto di famiglia: il nuovo processo, a cura di Giordano e Simeone, Milano, 2023, 44 e Ciardo, Reclamo e impugnazione nel nuovo rito del contenzioso familiare, in Aa.Vv., La riforma del diritto di famiglia: il nuovo processo, a cura di Giordano e Simeone, Milano, 2023, 123). Anche per il reclamo incidentale vale il principio del tantum devolutum quantum appellatum, onde la cognizione della Corte d'Appello è di regola limitata agli specifici motivi di impugnazione che, peraltro, non potranno risolversi nella mera riproposizione delle difese svolte nel corso del procedimento principale. Nei giudizi riguardanti minori, la Corte, quale giudice minorile dal punto di vista sostanziale, al pari del giudice istruttore in primo grado può tuttavia decidere extra petitum in relazione ai profili relativi ai figli minori, di natura personale e patrimoniale.

La mancata comparizione del reclamante nell'eventuale udienza fissata dalla Corte d'Appello, secondo alcuni, non è causa di improcedibilità, ma determina la necessità della fissazione di una nuova udienza, in applicazione analogica dell'art. 348, comma 2, c.p.c.; mentre, un diverso orientamento ritiene che la Corte d'Appello debba comunque decidere nel merito la controversia (Cass. I, n. 5651/2012 e Cass. I, n. 284/2009).

L'attività istruttoria è limitata: l'art. 473-bis.24, comma 4, c.p.c. specifica che la Corte d'Appello potrà assumere sommarie informazioni solo se indispensabile ai fini della decisione.

La Corte d'Appello deciderà, con ordinanza immediatamente esecutiva, confermando, modificando o revocando il provvedimento impugnato (art. 473-bis.24, comma 4, c.p.c.). Con il medesimo provvedimento il giudice di seconde cure provvederà anche sulle spese, superando l'orientamento giurisprudenziale formatosi prima dell'entrata in vigore del d.lgs. n. 149/2022 (Cass. VI, n. 20585/2022; Cass. VI, ord. n. 10195/2021; Cass. I, n. 8432/2020).

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