Reclamo ex art. 473-bis.24 c.p.c. nei confronti dell'ordinanza assunta in corso di causa, contenente provvedimenti temporanei ed urgenti

Alberto Figone

Inquadramento

L'abrogato art. 708 ult. c.p.c. prevedeva il solo reclamo alla Corte d'appello contro i provvedimenti presidenziali. Era escluso dunque, in via generale, il reclamo contro i provvedimenti del G.I., che alcuni Tribunali ritenevano invece ammissibile, sulla base della disciplina cautelare uniforme di cui all'art. 669-terdecies c.p.c.; non si trattava all'evidenza del reclamo alla Corte d'appello, ma allo stesso Tribunale, in composizione collegiale, di cui non poteva far parte il Giudice che aveva assunto il provvedimento. La Commissione Luiso aveva proposto l'introduzione di questa disciplina, ma la riforma Cartabia è andata di contrario avviso.

Il nuovo art. 473.bis.24 c.p.c., comma 2, ha esteso la disciplina del primo comma (reclamo alla Corte d'appello) anche ai provvedimenti temporanei emessi in corso di causa, operando peraltro una selezione; il reclamo è ammissibile solo contro i provvedimenti che sospendono o introducono sostanziali limitazioni alla responsabilità genitoriale, nonché quelli che prevedono sostanziali modifiche dell'affidamento e della collocazione dei minori, ovvero dispongono l'affidamento a soggetti terzi. Per tutti gli altri provvedimenti, a cominciare da quelli economici, non sarà ammissibile il particolare reclamo in questione.

Formula

ECC.MA CORTE D'APPELLO DI ....

RECLAMO EX ART. 473-BIS.24 C.P.C.

Il Sig. .... nato a .... il ...., C.F. .... residente in ...., via ...., n. .... titolo di studio ...., cittadino italiano elettivamente domiciliato in .... via ...., n. ...., presso lo studio dell'Avv. ...., C.F. ...., che lo rappresenta e difende come da procura in calce al presente atto. [1].... e che dichiara di voler ricevere le comunicazioni di rito all'indirizzo PEC .....

IN CAUSA CONTRO

La Sig.ra ...., elettivamente domiciliata presso lo studio dell'Avv. ....

AVVERSO

L'ordinanza ex art. 473-bis.29 c.p.c. resa nel corso dell'istruttoria dal Giudice designato del Tribunale di .... .... in data ...., nel procedimento di separazione personale inter partes,

PREMESSO

Che con ordinanza in data ...., all'esito della prima comparizione delle parti, il Giudice designato del Tribunale nel procedimento in epigrafe, disponeva l'affidamento condiviso dei figli minori .... e ...., con collocazione presso la madre, ed ampia facoltà per il padre di vederli;

che con successivo provvedimento, a modifica di quel regime, era disposto l'affidamento dei minori al servizio sociale, con la previsione di incontri tra padre e figli solo in spazio protetto;

che detto provvedimento così recita (COPIARE TESTO)

Avverso detta ordinanza manifestamente ingiusta e gravatoria interpone reclamo il Sig. ...., per le seguenti ragioni

ESPLICITARE LE RAGIONI A SOSTEGNO DEL RECLAMO

TANTO PREMESSO

Il Sig. ...., come in atti rappresentato, domiciliato e difeso

Ricorre a codesta Ecc.ma Corte d'appello affinché, previi gli incombenti di rito, voglia accogliere le seguenti conclusioni:

Piaccia alla Corte Ecc.ma, contrariis reiectis, in parziale riforma dell'ordinanza reclamata di cui in epigrafe,

revocare l'affidamento al Servizio Sociale dei minori .... e ...., confermando l'affidamento condiviso ad entrambi i genitori e la collocazione presso la madre;

in ogni caso, revocare la previsione di incontri protetti, disponendo che il padre possa vedere frequentare i figli minori come inizialmente stabilito, ovvero in subordine, con tempi differenti.

Si producono i documenti di cui in premessa.

Luogo e data ....

Firma Avv. ....

PROCURA

Io sottoscritto/a .... nomino quale mio difensore in ogni fase e grado, del presente giudizio, l'Avv. .... del Foro di ...., conferendogli ogni più ampia facoltà di legge. Eleggo domicilio presso lo studio dello stesso, sito in ...., via ..... Dichiaro di essere stato/a informato/a, della possibilità di ricorrere alla convenzione di negoziazione assistita tramite un avvocato per parte, disciplinata dall'art. 6, d.l. n. 132/2014, convertito nella l. n. 162/2014, nonché della possibilità di formalizzare un accordo davanti all'ufficiale di stato civile, ex art. 12 del predetto d.l. e della relativa legge di conversione.

Dichiaro altresì di avere ricevuto tutte le informazioni utili circa gli oneri ipotizzabili dal momento del conferimento sino alla conclusione dell'incarico. Dichiaro, ai sensi e per gli effetti di cui al d.lgs. n. 196/2003 e successive modifiche, di essere stato/a informato/a che i miei dati personali, anche sensibili, verranno utilizzati per le finalità inerenti al presente mandato, autorizzando sin d'ora il rispettivo trattamento.

Firma Assistito ....

È autentica

Firma Avv. ....

[1]La procura non è necessaria, se nel ricorso introduttivo o nella comparsa di costituzione è stata conferita per ogni fase e grado del giudizio. Altrimenti (come pure nel caso di conferimento di un nuovo mandato) la procura andrà allegata in calce all'atto di reclamo.

Commento

La riforma Cartabia, all'art. 473-bis.24 c.p.c. ha introdotto un inedito reclamo avverso le ordinanze assunte nel corso dell'istruttoria, ma solo nella parte in cui in cui incidono pesantemente sulla responsabilità genitoriale e sull'affidamento.

Il reclamo è pur sempre uno strumento di impugnazione per il quale vale il principio tantum devolutum quantum appellatum, onde la cognizione della Corte d'appello è di regola limitata ai profili oggetto specifico di impugnazione. La Corte, quale giudice minorile dal punto di vista sostanziale, al pari del Giudice di primo grado può tuttavia decidere extra petitum in relazione ai profili relativi ai figli minori, di natura personale e patrimoniale, come in oggi espresso dall'art. 473.bis.3.

Il reclamo rappresenta uno strumento alternativo alla richiesta di modifica/revoca dell'ordinanza nel corso del procedimento ex art. 473-bis.29 c.p.c., quando potranno essere fatti valere anche fatti nuovi, successivi all'ordinanza.

Il termine per proporre reclamo, al pari di quello avverso le ordinanze assunte alla prima udienza è di dieci giorni. il termine decorre dal primo dei mezzi con cui la parte viene a conoscenza della decisione del giudice (lettura del provvedimento in udienza, comunicazione, da parte della cancelleria, notificazione su istanza di controparte

).

Il reclamo deve contenere i motivi di doglianza avverso il provvedimento reclamato, nonché le conclusioni rassegnate alla Corte.

Il Presidente della Corte nomina il relatore e dispone con decreto la notifica del ricorso alla controparte, cui assegna un termine per il deposito di eventuale memoria difensiva; con tale memoria potrà essere anche interposto reclamo incidentale.

In sede di reclamo non è ammissibile la produzione di documenti nuovi, né possono dedursi nuove istanze istruttorie. Ove indispensabile, tuttavia, il Giudice può assumere sommarie informazioni. La decisione della Corte interviene sulla base degli atti già acquisiti. Eventuali fatti nuovi o documenti successivi potranno essere dedotti e prodotti in sede istruttoria con una richiesta di modifica dei provvedimenti iniziali, fatta salva l'ipotesi di esercizio di poteri officiosi del Giudice del reclamo a tutela dell'interesse dei minori; può peraltro ipotizzarsi, nel superiore interesse del minore, e a tutela dei suoi diritti indisponibili, che possano essere prodotti nuovi documenti.

In ordine alle spese di lite nel reclamo avverso le ordinanze presidenziali, prima della riforma Cartabia, si era consolidato l'orientamento per cui la Corte non dovesse provvedere alla liquidazione, atteso che il procedimento avrebbe costituito una fase cautelare incidentale del giudizio principale. Le spese dovevano essere, di conseguenza, liquidate a cura del Tribunale, anche in relazione alla fase di reclamo, con la sentenza che conclude il giudizio di primo grado (Cass. VI, ord. n. 10195/2021; Cass. I, n. 8432/2020). Il nuovo art. 473-bis.24, al comma terzo prevede invece che la Corte debba decidere pure sulle spese del reclamo, ivi compreso quello in esame, in deroga alla disciplina cautelare uniforme.

Il provvedimento con cui la Corte conferma o modifica l'ordinanza resa all'esito della prima udienza davanti al Tribunale, ovvero dichiara inammissibile il reclamo, con conferma indiretta dell'ordinanza in questione, ha pur sempre natura provvisoria ed interinale. Nel corso dell'istruttoria pertanto il Giudice potrà modificare o revocare il provvedimento, alla luce di fatti nuovi o di nuovi documenti.

Con una scelta alquanto discutibile, l'ultimo comma dell'art. 473-bis.24 c.p.c. dispone che contro i provvedimenti della Corte d'appello, resi in questa peculiare sede di reclamo, sia ammissibile ricorso per cassazione ai sensi dell'art. 111 Cost.

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