Comparsa di costituzione e risposta del coniuge convenuto nel procedimento di separazione

Alberto Figone
Aggiornato da Francesco Bartolini

Inquadramento

L'art. 709 c.p.c. disponeva che dopo l'udienza presidenziale il convenuto dovesse costituirsi nel termine fissato per la prosecuzione del giudizio davanti al giudice istruttore. Per i procedimenti instaurati dopo il 28 febbraio 2023, data di entrata in vigore del d.lgs. n. 149/2022, di riforma del processo civile, l'udienza presidenziale è stata soppressa e il giudizio per separazione personale si svolge davanti al giudice designato. L'art. 473-bis.16 c.p.c. dispone in proposito che il convenuto deve costituirsi nel termine assegnatogli con il decreto che fissa l'udienza di comparizione e che, all'uopo, deve depositare la comparsa di risposta contenente, a pena di decadenza, le indicazioni di cui agli artt. 167 e 473-bis.12, secondo, terzo e quarto comma, c.p.c. Come già era previsto in precedenza, il convenuto deve prendere posizione in modo chiaro e specifico sui fatti posti dall'attore a fondamento della domanda e indicare i mezzi di prova di cui intende avvalersi. Deve proporre tutte le sue difese, contestando le domande del ricorrente e deducendo altresì, sempre a pena di decadenza, le eccezioni processuali e di merito non rilevabili d'ufficio. Sempre nello stesso termine, a pena di decadenza, deve formulare le eventuali domande riconvenzionali. Deve, infine, produrre la documentazione richiesta dall'art. 473-bis.12.

Formula

TRIBUNALE DI ....

COMPARSA 1 DI COSTITUZIONE E RISPOSTA 2

Per il Sig. .... nato a .... il ...., C.F. .... residente in ...., via ...., n ...., cittadino italiano, elettivamente domiciliato in .... via ...., n ...., presso lo studio dell'Avv. ...., C.F. ...., PEC..., che lo rappresenta e difende come da procura in calce al presente atto .... 

- convenuto -

CONTRO

La Sig.ra ...., con l'Avv. ....

– ricorrente, generalizzata in atti

IN FATTO

Controparte nel suo ricorso afferma che ....

La circostanza non risponde a verità in quanto ....

Ne fanno prova ....

IN DIRITTO

Non ricorrono pertanto gli estremi per il richiesto addebito della separazione all'esponente. Per quanto poi riguarda l'assegno di mantenimento si fa presente che .... Per queste ragioni si propone domanda riconvenzionale onde ottenere la restituzione di quanto dovesse essere corrisposto senza titolo legittimante

Si insta pertanto per l'accoglimento delle seguenti conclusioni: Voglia l'ill.mo Tribunale

1. respingere l'avversaria domanda .....

2. In via riconvenzionale condannare .....

Con vittoria di diritti e spese.

Si deducono le seguenti prove per testi: ....

Si producono:

la dichiarazione dei redditi degli ultimi tre anni

documentazione attestante la titolarità di diritti reali sui seguenti beni immobili e mobili registrati

estratti conto dei rapporti bancari e finanziari relativi agli ultimi tre anni.

In presenza di figli minori, anche il piano genitoriale

Luogo e data ....

Firma Avv. ....

PROCURA

Io sottoscritto/a .... nomino quale mio difensore in ogni fase e grado, del presente giudizio, l'Avv. .... del Foro di ...., conferendogli ogni più ampia facoltà di legge. Eleggo domicilio presso lo studio dello stesso, sito in ...., via ..... Dichiaro di essere stato/a informato/a, della possibilità di ricorrere alla convenzione di negoziazione assistita tramite un avvocato per parte, disciplinata dall'art. 6 del d.l. n. 132/2014, convertito nella l. n. 162/2014, nonché della possibilità di formalizzare un accordo davanti all'ufficiale di stato civile, ex art. 12 del predetto d.l. e della relativa legge di conversione.

Dichiaro altresì di avere ricevuto tutte le informazioni utili circa gli oneri ipotizzabili dal momento del conferimento sino alla conclusione dell'incarico. Dichiaro, ai sensi e per gli effetti di cui al d.lgs. n. 196/2003 e successive modifiche di essere stato/a informato/a che i miei dati personali, anche sensibili, verranno utilizzati per le finalità inerenti al presente mandato, autorizzando sin d'ora il rispettivo trattamento.

Firma Assistito ....

È autentica

Firma Avv. ....

[1] [1] In tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore, il codice fiscale oltre che della parte anche dei rappresentanti in giudizio (art. 23, c. 50, d.l. n. 98/2011, conv. in l. 111/2011). Tutti gli atti del processo devono essere redatti in forma chiara e sintetica (art. 121 c.p.c.). L'art. 125 fa obbligo al difensore di indicare il proprio codice fiscale. La stessa norma prevedeva inoltre l'obbligo del difensore di indicare il numero di fax e il proprio indirizzo di posta elettronica certificata; l'obbligo riguardante il fax è stato soppresso e attualmente tutti i professionisti tenuti all'iscrizione in albi o elenchi hanno l'obbligo di munirsi di un domicilio digitale iscritto nell'Elenco nazionale dei domicili digitali dei professionisti e delle imprese.   In base all'art. 2 del d.m. 7 agosto 2023, n. 110 “Regolamento per la definizione dei criteri di redazione, dei limiti e degli schemi informatici degli atti giudiziari con la strutturazione dei campi necessari per l'inserimento delle informazioni nei registri del processo, ai sensi dell'articolo 46 delle disposizioni per l'attuazione del codice di procedura civile”, al fine di assicurare la chiarezza e la sinteticità degli atti processuali in conformità a quanto prescritto dall'art. 121 c.p.c., le comparse di risposta sono redatte con la seguente articolazione: a) intestazione, contenente l'indicazione dell'ufficio giudiziario davanti al quale la domanda è proposta e della tipologia di atto; b) parti, comprensive di tutte le indicazioni richieste dalla legge; c) parole chiave, nel numero massimo di venti, che individuano l'oggetto del giudizio; d) nelle impugnazioni, estremi del provvedimento impugnato con l'indicazione dell'autorita giudiziaria che lo ha emesso, la data della pubblicazione e dell'eventuale notifica; e) esposizione distinta e specifica, in parti dell'atto separate e rubricate, dei fatti e dei motivi in diritto, nonché, quanto alle impugnazioni, individuazione dei capi della decisione impugnati ed esposizione dei motivi; f) nella parte in fatto, puntuale riferimento ai documenti offerti in comunicazione, indicati in ordine numerico progressivo e denominati in modo corrispondente al loro contenuto, preferibilmente consultabili con apposito collegamento ipertestuale; g) con riguardo ai motivi di diritto, esposizione delle eventuali questioni pregiudiziali e preliminari e di quelle di merito, con indicazione delle norme di legge e dei precedenti giurisprudenziali che si assumono rilevanti; h) conclusioni, con indicazione distinta di ciascuna questione pregiudiziale, preliminare e di merito e delle eventuali subordinate; i) indicazione specifica dei mezzi di prova e indice dei documenti prodotti, con la stessa numerazione e denominazione contenute nel corpo dell'atto, preferibilmente consultabili con collegamento ipertestuale; l) valore della controversia; m) richiesta di distrazione delle spese; n) indicazione del provvedimento di ammissione al patrocinio a spese dello Stato. L'art. 3 lett. a) precisa che la comparsa di costituzione e risposta deve avere un'estensione massima di 80.000 caratteri, salvi gli elementi esclusi dall'art. 4, e ferma restando (ex art. 5) la possibilità di superare detti limiti se la controversia presenta questioni di particolare complessità, anche in ragione della tipologia, del valore, del numero delle parti o della natura degli interessi coinvolti, ipotesi nella quale il difensore espone sinteticamente nell'atto le ragioni per le quali si è reso necessario il superamento dei limiti. Il richiamato Regolamento non trova applicazione, rispetto ai limiti dimensionali degli atti, nelle controversie di valore superiore a 500.000 euro: ciò fa presumere che non operi, per tale parte, anche rispetto alle controversie di valore indeterminabile, molto ricorrenti nel contenzioso familiare.

[2] [2]La formale costituzione è eseguita nelle forme previste per la costituzione nel giudizio ordinario di cognizione; sono oggetto di disposizione specifica le produzioni documentali richieste.

Commento

La riforma del processo civile attuata dal d.lgs. n. 149/2022 ha soppresso la struttura bifasica del procedimento di separazione personale: la costituzione del coniuge convenuto e le preclusioni ad essa correlate non sono più da rapportare al termine fissato dal presidente con l'ordinanza resa a conclusione della fase presidenziale. Il termine è attualmente stabilito con il decreto pronunciato dal presidente dopo il deposito del ricorso introduttivo costituisce il momento entro il quale deve avvenire la costituzione tempestiva in giudizio.

Il convenuto si costituisce in giudizio tramite comparsa di costituzione e risposta, redatta con le forme ed i termini di cui agli artt. 166 e 167, c.p.c. Inoltre, l'art. 473-bis.12, richiamato dall'art. 473-bis.16 c.p.c. richiede: che sia indicato il nome; Il cognome e il codice fiscale del procuratore unitamente all’indicazione della procura; che sia determinato l'oggetto della domanda; che l'esposizione dei fatti e degli elementi di diritto sia effettuata in modo chiaro e sintetico; che siano specificamente indicati i mezzi di prova di cui ci si intende avvalere e dei documenti offerti in comunicazione. In caso di domande di contributo economico la stessa norma dispone che all'atto siano allegati i documenti specificamente da essa indicati nel quarto comma. L'atto di costituzione in cancelleria (deposito telematico) segna il momento in cui si verificano le preclusioni e le decadenze a carico del convenuto previste dagli stessi artt. 166 e 167, c.p.c. (Cass. I, n. 23051/2007). In particolare, il coniuge convenuto potrà non solo opporsi alle domande del ricorrente (ben difficilmente su quella di status, essendo la separazione personale un diritto potestativo ed essendo l'intollerabilità della convivenza in re ipsa nello stesso ricorso), ma anche formularne altre in via riconvenzionale (addebito ed assegno di mantenimento), nell'osservanza del termine decadenziale. La stessa domanda di corresponsione dell'assegno di mantenimento è preclusa se non proposta con la comparsa di costituzione (Cass. I, n. 7599/2011, nel caso di domanda formulata con la memoria ex art. 183, c.p.c., di cui al previgente regime). Potrebbe tuttavia proporsi successivamente, in presenza di una sopravvenuta mancanza di mezzi economici o, più in generale, per mutamento della situazione fattuale (Cass. I, n. 29290/2021). Nessuna decadenza è configurabile su domande riguardanti figli minori (regime di affidamento, e quindi, assegnazione della casa in favore del genitore, contributo al mantenimento), ben potendo il giudice pronunciare anche d'ufficio, per la loro tutela (art. 473-bis.2 c.p.c.).

Insieme con la comparsa non devono essere necessariamente prodotti i documenti utili o formulate le istanze istruttorie. Il termine decadenziale per dar corso a detti incombenti è rappresentato dalla prima memoria ex art. 473-bis.17 c.p.c.

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