Iscrizione nel casellario informatico per falsa dichiarazione: gli effetti “escludenti” trovano applicazione solo per il futuro

25 Gennaio 2024

L'art. 80, comma 12 del previgente Codice dei contratti pubblici, nel prevedere l'iscrizione nel casellario informatico della pubblicità notizia per falsa dichiarazione, legittima la sola esclusione del destinatario - per un limitato periodo di tempo -  dalla partecipazione alle procedure ad evidenza pubblica e l'esclusione dall'affidamento del subappalto, ma è inidonea a giustificare la risoluzione di contratti stipulati antecedentemente all'adozione della misura interdittiva che, in tal modo, può valere solo pro futuro.

Il caso. La vicenda all'esame del TAR attiene all'impugnazione del provvedimento risolutivo, non per comportamenti tenuti nel corso del contratto d'appalto stipulato dalla ricorrente (sui quali la giurisdizione sarebbe stata del giudice ordinario), bensì causata da eventi inerenti ad una successiva gara bandita dalla stessa stazione appaltate, dalla quale la medesima ricorrente era stata esclusa per “falsa dichiarazione” in ordine al possesso dei requisiti minimi di ammissione.

I chiarimenti del TAR. Il TAR, ravvisata la giurisdizione del giudice amministrativo perché per la risoluzione la stazione appaltante aveva agito con “poteri autoritativi nella sfera giuridica del contraente, con conseguente lesione di una situazione di interesse legittimo” (Cons. Stato, sez. V, 19 febbraio 2021, n.1502), ha accolto il ricorso dell'operatore al quale il contratto era stato risolto perché attinto dal divieto di partecipazione alla procedura di gara per 90 giorni disposto dall'ANAC all'esito di un procedimento per l'accertamento della falsa dichiarazione resa anni prima.

Secondo la stazione appaltante il provvedimento, infatti, aveva compromesso il principio di necessaria permanenza dei requisiti di partecipazione alle pubbliche gare per tutta la durata dell'esecuzione del contratto. Il giudice invece ha ritenuto condivisibile la prospettazione dell'operatore secondo la quale il comma 12 dell'art. 80 d.lgs. n. 50/2016 (applicabile al caso di specie), nel prevedere l'iscrizione nel casellario informatico della pubblicità notizia, persegue due sole finalità: l'esclusione del destinatario per non più di due anni dalla partecipazione alle procedure ad evidenza pubblica e, per il medesimo periodo, l'esclusione dall'affidamento del subappalto. Sicché l'impianto della norma impedisce al destinatario della sanzione inibitoria di partecipare a gare e di stipulare nuovi contratti nel lasso di tempo determinato dalla sanzione afflittiva, ma non può riflettersi nel rapporto contrattuale in essere tra la ricorrente e la stazione appaltante che ha denunciato la falsa dichiarazione in una gara successiva a quella da cui è originato il contratto.

Il citato art. 80, comma 12, cui va riconosciuto il carattere di norma di stretta interpretazione, poiché connotata dall'evidente natura afflittiva e compressiva della libertà di iniziativa economica privata sancito dall'art. 41, comma 1 della Costituzione, appare infatti funzionale ad un'applicazione esclusivamente pro futuro. Deporrebbe nel divisato senso l'ermeneusi letterale della norma, laddove stabilisce che l'iscrizione nel casellario informatico è effettuata “ai fini dell'esclusione dalle procedure di gara e dagli affidamenti di subappalto ai sensi del comma 1” ma solo “fino a due anni, decorso il quale l'iscrizione è cancellata e perde comunque efficacia”, periodo del quale il dies a quo non può che individuarsi nel momento dell'avvenuta iscrizione.

Ritenere invece che siffatta inibizione possegga idoneità a riverberarsi anche sui contratti di appalto o di subappalto già sottoscritti dalla stazione appaltante confliggerebbe con il divieto generale di applicazione estensiva o analogica di norme di stretta interpretazione, oltre a conferire alla norma stessa, efficacia retroattiva ed attitudine a produrre effetti, inammissibilmente, anche su di una vicenda procedimentale ormai conclusa.

D'altra parte la giurisprudenza ha parimenti affermato che “L'iscrizione nel casellario informatico è efficace, perché dà luogo a effetti escludenti, solo per il periodo corrispondente alla durata della sanzione interdittiva inflitta dall'ANAC, pur se tali effetti possono essere fatti valere anche dopo, « ora per allora », quando la verifica da parte delle Stazioni Appaltanti è eseguita dopo lo spirare del termine di interdizione ma relativamente a gare rientranti in tale periodo” (TAR Lazio, 7 gennaio 2020, n. 63), confermando in tal modo come l'interdizione non può produrre effetti per i contratti stipulati antecedentemente a tale periodo.

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