Penalisti: proclamato un nuovo sciopero

La Redazione
26 Gennaio 2024

«Il processo come ostacolo, il carcere come destino». Così l'Unione delle Camere Penali Italiane ha annunciato la delibera di astensione dalle udienze per i giorni 7, 8, 9 febbraio 2024.

Con una delibera approvata ieri, proprio in concomitanza con la cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario presso la Cassazione, l'UNCPI ha deliberato l'astensione dalle udienze.

Nella nota diffusa dall'Unione si leggono le motivazioni della decisione, legate alla «perdurante pretesa di affidare al  sistema penale  e alla  carcerazione  la soluzione di ogni situazione di conflitto sociale» che «ha come conseguenza quella di avere il carcere come unico destino dell'intero sistema penale, nonostante il drammatico fenomeno dei suicidi in carcere, nella totale assenza, da parte del Governo, di iniziative volte alla decompressione ed alla salvaguardia della dignità dei detenuti».

Inoltre, «la  mancata soppressione dei limiti  interposti all'appello dei difensori, oggetto di una reiterata richiesta di intervento al Ministro della Giustizia Carlo Nordio, è rimasta lettera morta nonostante gli incontri tenutosi abbiano visto la sostanziale condivisione circa la opportunità di rimuovere i limiti all'appello che ledono la dignità del difensore e ne restringono le facoltà proprie, nuocendo gravemente ai soggetti più deboli che usufruiscono dell'istituto della difesa d'ufficio».

In particolare, il riferimento è agli incontri con il Ministro Carlo Nordio, succedutisi alla delibera dello stato di agitazione, aventi ad oggetto la richiesta di modifica dell'art. 581 c.p.p. Nonostante la sostanziale condivisione circa l'opportunità di abrogare i commi 1-ter  e 1-quater  della norma, il dialogo si è interrotto «a fronte della rappresentata impossibilità di accedere alla auspicata riforma a causa della  funzione deflattiva che questa norma avrebbe nel sistema delle impugnazioni, con conseguente flessione degli indici di riduzione delle pendenze imposte dal  PNRR».

Inoltre, «anche in materia di  intercettazioni, sebbene sia certamente apprezzabile l'aver finalmente dato seguito ad una risalente richiesta di UCPI a tutela della  riservatezza  delle comunicazioni fra difensore e il proprio assistito, sostanzialmente violata attraverso interpretazioni distorte e riduttive dell'art. 103 c.p.p., non può non rilevarsi che se da un lato si afferma di voler contenere l'abuso dello strumento intercettativo, dall'altro si è provveduto ad un  abnorme  ed  irragionevole allargamento del suo utilizzo  a tutti i reati laddove siano aggravati dall'art. 416-bis.1. c.p. e dunque al di fuori del ricorrere di fenomeni di “criminalità organizzata”, emergendo dunque anche in questa materia l'urgente necessità di un intervento più organico di riforma».

La nota riconosce «importanti segnali di attenzione del Governo verso alcuni di quelli che sono da sempre gli obiettivi propugnati dall'Unione delle Camere Penali» ma decisiva risulta l'«assenza di risposte positive in ordine alla soppressione di norme inique che comprimono inammissibilmente il potere di impugnazione del difensore, prerogativa fondamentale dello stesso inviolabile diritto di difesa, e di misure tecniche immediate per rimediare all'ingravescente fenomeno del sovraffollamento carcerario e al terribile fenomeno dei sucidi».

L'Unione delibera dunque l'astensione dalle udienze e da ogni attività giudiziaria nel settore penale per i  giorni 7, 8, 9 febbraio 2024, invitando le Camere Penali territoriali ad organizzare  iniziative di informazione e di discussione  sulle ragioni della protesta. Viene infine annunciata l'inaugurazione dell'Anno Giudiziario dei Penalisti Italiani  che si terrà in Roma i giorni 9 e 10 febbraio 2024.

*Fonte: DirittoeGiustizia

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