Approvato il correttivo Cartabia: le modifiche al PPT

La Redazione
12 Marzo 2024

Il Consiglio dei ministri ha approvato lo schema di decreto legislativo recante “Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 10 ottobre 2022, n. 150, in attuazione dell’art. 1, comma 4, della legge 27 settembre 2021, n. 134, recante delega al Governo per l’efficienza del processo penale, nonché in materia di giustizia riparativa e disposizioni per la celere definizione dei procedimenti giudiziari”. Di seguito le modifiche per il processo penale telematico.

L'art. 1, comma 4, della legge delega n. 134 del 2021 prevede che il Governo, entro due anni dalla data di entrata in vigore dell'ultimo dei decreti legislativi adottati in attuazione della delega conferitagli con tale legge e nel rispetto dei principi e criteri direttivi per essa stabiliti, possa adottare disposizioni integrative e correttive dei decreti legislativi medesimi. Nel rispetto del termine dei due anni dall'emanazione del decreto legislativo n. 150 del 2022, il Governo ha esercitato la delega, approvando, con un nuovo un decreto legislativo, alcune disposizioni correttive e integrative dello stesso.

Il nuovo decreto legislativo apporta modifiche anche al processo penale telematico e, in particolare:

  • L'art. 2, comma 1, lett. a) introduce all'ultimo comma dell'art. 111-bis c.p.p. le parole “e la persona offesa dal reato” dopo “gli atti che le parti” e prima di “compiono personalmente”, in modo tale da consentire anche alla persona offesa di effettuare il deposito in modalità analogica, in deroga al deposito telematico obbligatorio, per scongiurare il rischio che soggetti privi degli strumenti e, spesso, delle abilità tecniche necessarie, siano gravati da un onere eccessivamente difficile da adempiere.

In particolare, accade che la persona offesa, nel corso delle indagini preliminari, depositi memorie a propria firma senza la mediazione di un difensore e la tutela delle categorie più astrattamente deboli in materia di conoscenze tecniche è espressamente imposta anche a livello europeo, a garanzia del diritto a un accesso effettivo alla giustizia digitalizzata (cfr. Bruxelles, 1° dicembre 2021 COM(2021) 759 final 2021/0394 (COD) Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sulla digitalizzazione della cooperazione giudiziaria e dell'accesso alla giustizia in materia civile, commerciale e penale a livello transfrontaliero e che modifica taluni atti nel settore della cooperazione giudiziaria). 

  • L'art. 2, comma 1, lett. d) introduce il comma 1-bis all'art. 154 c.p.p. in materia di notificazioni, stabilendo che, qualora sia necessario al fine di evitare la scadenza del termine di prescrizione del reato o il decorrere del termine per l'improcedibilità ex art. 344-bis c.p.p., oppure nel caso in cui sia in corso una misura cautelare, l'autorità giudiziaria può disporre, nei casi indicati dal comma 1, primo periodo [mancanza di querela o di nomina del difensore, mancanza o inidoneità della dichiarazione o elezione di domicilio], che la notifica alla persona offesa dell'avviso di fissazione dell'udienza preliminare o della citazione a giudizio ex artt. 540 comma 2, 456, 552 e 601 c.p.p., sia eseguita dalla polizia giudiziaria.
  • L'art. 2, comma 1, lett. e) aggiunge all'art. 157-ter c.p.p. le parole “fuori dei casi di cui all'art. 161, comma 4”, rimediando a un precedente deficit di coordinamento tra l'art. 161 c.p.p. e l'art. 157-ter c.p.p., e chiarendo che, se il domicilio dichiarato o eletto è insufficiente o inidoneo, la notifica degli atti introduttivi del giudizio avviene mediante consegna al difensore.
  • Infine, l'art. 10 dello schema di decreto disciplina la presentazione dell'atto di impugnazione del procuratore generale presso la corte d'appello. E' stato previsto che "sino al quindicesimo giorno successivo alla pubblicazione dei regolamenti di cui ai commi 1 e 3 dell'art. 87 d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 150, ovvero sino al diverso termine previsto dal regolamento di cui al comma 3 del medesimo articolo", il Procuratore generale presso la corte di appello può depositare l'atto di impugnazione nella cancelleria della Corte di appello nella cui circoscrizione ha sede il giudice che ha emesso il provvedimento impugnato. In tale caso, il personale di cancelleria addetto appone l'indicazione del giorno in cui riceve l'atto e della persona che lo presenta, lo sottoscrive, rilascia, se richiesto, attestazione della ricezione e lo unisce agli atti del procedimento trasmessi ai sensi del comma 2. A seguito dell'abrogazione dell'art. 583 c.p.p., infatti, il Procuratore generale non poteva più spedire l'atto di impugnazione a mezzo PEC, né questi poteva avvalersi del deposito telematico a mezzo PEC ex art. 87-bis d.lgs. n. 150/2022, né ancora poteva procedere al deposito analogico nella cancelleria dell'ufficio che aveva emesso il provvedimento, non previsto dall'art. 582 c.p.p. come riformato.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.