Decreto legislativo - 30/06/2003 - n. 196 art. 124 - (Fatturazione dettagliata)1(Fatturazione dettagliata)1
1. Il contraente ha diritto di ricevere in dettaglio, a richiesta e senza alcun aggravio di spesa, la dimostrazione degli elementi che compongono la fattura relativi, in particolare, alla data e all'ora di inizio della conversazione, al numero selezionato, al tipo di numerazione, alla località, alla durata e al numero di scatti addebitati per ciascuna conversazione2. 2. Il fornitore del servizio di comunicazione elettronica accessibile al pubblico è tenuto ad abilitare l'utente ad effettuare comunicazioni e a richiedere servizi da qualsiasi terminale, gratuitamente ed in modo agevole, avvalendosi per il pagamento di modalità alternative alla fatturazione, anche impersonali, quali carte di credito o di debito o carte prepagate. 3. Nella documentazione inviata al contraente relativa alle comunicazioni effettuate non sono evidenziati i servizi e le comunicazioni di cui al comma 2, né le comunicazioni necessarie per attivare le modalità alternative alla fatturazione3. 4. Nella fatturazione al contraente non sono evidenziate le ultime tre cifre dei numeri chiamati. Ad esclusivi fini di specifica contestazione dell'esattezza di addebiti determinati o riferiti a periodi limitati, il contraente può richiedere la comunicazione dei numeri completi delle comunicazioni in questione4. 5. Il Garante, accertata l'effettiva disponibilità delle modalità di cui al comma 2, può autorizzare il fornitore ad indicare nella fatturazione i numeri completi delle comunicazioni. [2] A norma dell'articolo 1, comma 12, del D.Lgs. 28 maggio 2012, n. 69, la parola "contraente" ha sostituito la parola "abbonato", ovunque ricorrente nel presente decreto. [3] A norma dell'articolo 1, comma 12, del D.Lgs. 28 maggio 2012, n. 69, la parola "contraente" ha sostituito la parola "abbonato", ovunque ricorrente nel presente decreto. [4] A norma dell'articolo 1, comma 12, del D.Lgs. 28 maggio 2012, n. 69, la parola "contraente" ha sostituito la parola "abbonato", ovunque ricorrente nel presente decreto. InquadramentoL'art. 124 del codice, rubricato “Fatturazione dettagliata”, non ha subito modificazioni in seguito al coordinamento operato dal d.lgs. n. 101/2018. A questo riguardo l'art. 124 è strettamente correlato con il precedente art. 123, comma 2, prevedendo il diritto dell'abbonato e le relative modalità per ricevere in dettaglio, senza alcun aggravio di spesa, la dimostrazione degli elementi che compongono la fatturazione dei consumi, con particolare riferimento alla data e all'ora di inizio della conversazione, al numero selezionato, al tipo di numerazione, alla località, alla durata e al numero di scatti addebitati per ciascuna conversazione. La norma traduce nell'ordinamento italiano l'art. 7, comma 2, della Direttiva 2002/58/CE, finalizzata a contemperare il diritto dell'utilizzatore del servizio alla tutela della propria sfera privata e il diritto del contraente a verificare i dettagli relativi all'utilizzo. Accesso ai dati di fatturazioneIl contraente abbonato, ai sensi del comma 1 della norma in parola, può richiedere ai fornitori di servizi di telecomunicazione elettronica (la c.d. “telco”), gratuitamente, tutti gli elementi che hanno determinato l'importo telefonico, incluso la data e l'ora di inizio delle telecomunicazioni, la località, la durata ed il numero di scatti connessi con la conversazione. Proprio in virtù del fatto che l'utilizzatore del servizio e il contraente possono non coincidere, il comma 2 obbliga le telco a consentire l'effettuazione di comunicazioni telefoniche e la richiesta dei servizi da qualsiasi terminale. Inoltre vi è la contestuale possibilità di procedere al pagamento, avvalendosi di modalità alternative di natura impersonale, con sistemi alternativi alla fatturazione, con riferimento a carte di credito, di debito o prepagate. Il d.lgs. n. 207/2021, promulgato in attuazione della Direttiva (UE) 2018/1972 del Parlamento europeo e del Consiglio dell'11 dicembre 2018 che istituisce il Codice Europeo delle comunicazioni elettroniche, nell'Allegato 6 chiarisce che l'Autorità possa fissare il livello minimo di dettaglio delle fatture che i fornitori devono offrire gratuitamente agli utenti finali per consentire loro di: i) verificare e controllare le spese generate dall'uso dei servizi di accesso a internet o di comunicazione vocale, o dei servizi di comunicazione interpersonale basati sul numero ai fini dell'articolo 98-duodetricies; ii) sorvegliare in modo adeguato il proprio uso della rete e dei servizi e le spese che ne derivano, in modo da esercitare un ragionevole livello di controllo sulle proprie fatture; iii) ove opportuno, gli utenti finali possono ottenere, a tariffe ragionevoli o gratuitamente, un maggior livello di dettaglio delle fatture. Tutela della riservatezzaIl comma 3 dispone che nelle comunicazioni inviate al contraente non debbano essere evidenziati i servizi e le comunicazioni, né le richieste effettuate per i pagamenti alternativi. Il comma 4 specifica, altresì, che: i) nella documentazione inviata all'abbonato non debbano essere evidenziate le ultime tre cifre dei numeri chiamati, ad eccezione dei casi di specifica contestazione dell'esattezza di addebiti determinati o riferiti a periodi limitati; ii) il Garante Privacy può autorizzare il fornitore ad indicare nella fatturazione i numeri completi delle comunicazioni già nella fattura (senza che vi sia una specifica richiesta in tal senso da parte dell'abbonato), ma solo dopo aver accertato che il fornitore ha ampiamente diffuso modalità alternative alla fatturazione, anche impersonali, quali carte di credito o di debito o carte prepagate. Ciò evidentemente per consentire all'abbonato di poter effettuare comunicazioni riservate senza che queste vengano indicate nella fattura. La possibilità di fornire i dati in “chiaro”Con il Provvedimento del 13 marzo 2008, il Garante Privacy ha in generale autorizzato i fornitori di servizi di comunicazione elettronica accessibili al pubblico ad indicare nella fatturazione dettagliata, richiesta dagli abbonati, i numeri completi delle comunicazioni, sempreché essi: i) abbiano abilitato i propri utenti a effettuare comunicazioni e a richiedere servizi da qualsiasi terminale avvalendosi per il pagamento di modalità alternative alla fatturazione; ii) forniscano a tutti i propri abbonati un'idonea informativa da inserire all'interno di almeno due fatture e nel proprio sito web; iii) dichiarino nella suddetta informativa di avvalersi dell'autorizzazione, specificando che tutti gli abbonati che abbiano chiesto o chiederanno la fatturazione dettagliata la riceveranno “in chiaro”, salvo che non richiedano il mascheramento delle ultime tre cifre; iv) prevedano, sempre nell'informativa, l'invito, rivolto a tutti gli abbonati, che abbiano chiesto o chiederanno la fatturazione dettagliata “in chiaro”, a informare coloro che utilizzino l'utenza che la fatturazione perverrà completa di tutti i numeri chiamati relativi alle comunicazioni documentate nella fatturazione dettagliata. Tale autorizzazione non stabilisce un obbligo in capo ai predetti fornitori di mettere “in chiaro” i numeri chiamati nella documentazione dettagliata di traffico allegata alla fattura inviata all'abbonato, ma lascia agli stessi fornitori la facoltà di introdurre o meno questa modalità di comunicazione delle fatture nel rispetto degli adempimenti e dei termini previsti dalla medesima autorizzazione. Inoltre, il sopracitato d.lgs. n. 207/2021 ribadisce che le fatture dettagliate debbano includere “un riferimento esplicito all'identità del fornitore e alla durata dei servizi a tariffazione maggiorata, a meno che l'utente finale abbia richiesto che tali informazioni non siano menzionate. Non è necessario che le chiamate gratuite per l'utente finale, comprese le chiamate ai numeri di emergenza, siano indicate nella fattura dettagliata dell'utente finale. L'Autorità può imporre agli operatori di fornire gratuitamente l'identificazione della linea chiamante”. È stato messo in luce come l'« oscuramento » o « inibizione » dell'identificazione della linea telefonica è strettamente connessa all'esigenza di tutela della vita privata e della libertà individuale delle persone fisiche (Imperiali, Imperiali, 560). Spetta al Garante l'esercizio dei poteri di indagine (art. 58, par. 1 GDPR), per accessi, ispezioni o verifiche svolte in base a poteri di accertamento autonomi o delegati dal Garante medesimo. Ricadono negli illeciti sanzionati ai sensi dell'art. 83, par. 5 GDPR, le violazioni dell'articolo in descrizione. La violazione delle suddette disposizioni è soggetta a sanzioni amministrative pecuniarie fino a 20 milioni di euro o, per le imprese, fino al 4% del fatturato mondiale totale annuo dell'esercizio precedente, se superiore. Nell'adozione di un provvedimento sanzionatorio può trovare applicazione, altresì, la sanzione amministrativa accessoria della pubblicazione dell'ordinanza-ingiunzione, per intero o per estratto, sul sito internet del Garante (art. 166, comma 7, cod. privacy); per un maggiore approfondimento, si rinvia all'art. 166, novellato dal d.lgs. n. 101/2018. BibliografiaAGCOM, Norme di attuazione dell'articolo 28 del d.p.r. 11 gennaio 2001, n. 77: fatturazione dettagliata e blocco selettivo di chiamata, Delibera 78/02/CONS; Cassano-Fadda, Codice in materia di protezione dei dati personali, Milano,2004; D'Orazio, Finocchiaro, Pollicino, Resta, Codice della Privacy e Data Protection, Milano, 2021; Imperiali - Imperiali, Codice della privacy: commento alla normativa sulla protezione dei dati personali, Milano, 2004; Guerrier, Security and Privacy in the Digital Era, London - Hoboken, 2016; Ministero delle Comunicazioni, Parere del 5 ottobre 1999, doc. web n. 39881. |