Decreto ministeriale - 21/02/2011 - n. 44 art. 17 - (Notificazioni per via telematica tramite UNEP) 1 .(Notificazioni per via telematica tramite UNEP) 1.
1. Le richieste di notifica per posta elettronica certificata sono inoltrate dai soggetti abilitati interni ed esterni all'UNEP tramite posta elettronica certificata, secondo le specifiche tecniche stabilite ai sensi dell'articolo 34. 2. Il sistema informatico dell'UNEP individua l'indirizzo di posta elettronica del destinatario dal registro generale degli indirizzi elettronici, ovvero da uno degli altri pubblici elenchi previsti dalla legge. 3. Il sistema informatico dell'UNEP, eseguita la notificazione, trasmette per via telematica a chi ha richiesto il servizio il documento informatico con la relazione di notificazione sottoscritta mediante firma digitale e congiunta all'atto cui si riferisce, nonché le ricevute di posta elettronica certificata, secondo le specifiche tecniche stabilite ai sensi dell'articolo 34. [1] Articolo modificato dall'articolo 4, comma 1, del D.M. 15 ottobre 2012, n. 209 e successivamente sostituito dall'articolo 1, comma 1, lettera o), del D.M. 29 dicembre 2023, n. 217. CommentoL’articolo in commento profondamente innovato dalle modifiche del D.M. 29 dicembre 2023, n. 217, introduce la normativa tecnica per poter effettuare i depositi telematici presso gli UNEP e le relative notifiche a mezzo PEC da parte gli ufficiali giudiziari già previste dall’articolo 149bis c.p.c., dando così piena attuazione a quanto già previsto, con l’introduzione della così detta “Riforma Cartabia”. In realtà le specifiche per le notifiche UNEP pur essendo già regolamentate dall’articolo 19 delle specifiche tecniche erano rimaste inattuate in mancanza degli schemi ministeriali per i depositi telematici preso detti uffici. Con le nuove specifiche tecniche le notifiche telematiche UNEP vengono regolamentate dall’articolo 23 che di fatto incorpora quanto già statuito dall’articolo 19 integrando tra i pubblici elenchi a cui possono attingere gli UNEP l’indice nazionale dei domicili digitali (INAD). Tuttavia, la fase di sperimentazione dei depositi telematici presso gli uffici UNEP, si è aperta ben prima delle modificazioni apportate alle regole e specifiche tecniche del processo telematico con il rilascio, avvenuto ormai nel 2023, degli schemi ministeriali. A seguito del rilascio dei suddetti schemi, molti UNEP hanno già avviato il processo di digitalizzazione, permettendo agli Avvocati di inviare digitalmente i propri atti da notificare. Il deposito ha un funzionamento sostanzialmente analogo a quello previsto per il Processo Civile Telematico, come peraltro ribadito dallo stesso articolo 17. Gli atti da notificare infatti vengono inviati utilizzando un normale redattore atti indicando semplicemente come ufficio di destinazione l’ufficio NEP deputato a notificare l’atto. Il combinato disposto dell’articolo 23 delle specifiche tecniche edell’articolo 17 comma 2 prevede poi che, laddove il sistema informatico dell’UNEP individui un indirizzo di posta elettronica del destinatario dal registro generale degli indirizzi elettronici, ovvero da uno degli altri pubblici elenchi previsti dalla legge, la notificazione verrà eseguita a mezzo PEC. In caso contrario la notifica verrà eseguita mediante la stampa degli atti inviati dall’avvocato che verranno attestati come conformi dall’ufficiale giudiziario e notificati a mani o a mezzo posta. Una volta effettuata la notifica, il sistema informatico dell’UNEP trasmette per via telematica a chi ha richiesto il servizio, avvocato o ufficio giudiziario, il documento informatico con la relazione di notificazione sottoscritta mediante firma digitale o firma elettronica qualificata e congiunta all'atto cui si riferisce, nonché le ricevute di posta elettronica certificata. La relazione di notificazione è in formato XML e rispetta l’XML-Schema riportato nell’Allegato 5; se il richiedente è un soggetto abilitato esterno, la trasmissione avviene via posta elettronica certificata. Ad ogni buon conto, prima di effettuare il deposito telematico presso gli UNEP, sarà opportuno verificare di volta in volta se l’ufficio è abilitato alla ricezione e, almeno in una prima fase applicativa, le eventuali prassi in vigore nel singolo ufficio. Ad esempio, nella prassi di alcuni uffici, in caso di notifica di atti compositi (ad es. ricorso e decreto) l’atto principale dovrà essere collazionato in un unico pdf contenente ricorso, decreto e attestazione di conformità. Alcuni uffici unep (ad es. Ravenna) richiedono che anche la dichiarazione ex art. 137 e l’eventuale procura debbano essere inseriti nell’atto principale. Essendo le specifiche tecniche identiche a quelle per i depositi presso gli uffici giudiziari è consentito l’utilizzo di entrambe le tipologie di firma (Pades-bes o Cades-bes), tuttavia, anche in questo caso sarà opportuno verificare le prassi dei singoli uffici unep che possono preferire l’utilizzo della firma cades generando un file con estensione .P7m (ad es. Ravenna) oppure l’utilizzo della firma pades-bes che presentà un segno grafico. Infatti a differenza dei software in uso alle cancellerie il file di output visualizzato nel GSU (software Gestione Servizi UNEP) non presenterà un’evidenza grafica della firma, ovvero la cosiddetta “coccardina”. E’ opportuno precisare tuttavia che, negli uffici NEP abilitati al deposito telematico, non vige alcun obbligo di deposito telematico. Infatti, l’unica norma che, ad oggi, pone a carico dell’Avvocato la trasmissione di atti per via telematica nell’ambito civile, è il neo introdotto art. 196quater disp. att. c.p.c., che espressamente – al primo comma – prevede: “Il deposito degli atti processuali e dei documenti, ivi compresa la nota di iscrizione a ruolo, da parte del pubblico ministero, dei difensori e dei soggetti nominati o delegati dall'autorità giudiziaria ha luogo esclusivamente con modalità telematiche.” Orbene, tale norma si riferisce esclusivamente ai depositi da effettuarsi nelle cancellerie di Giudici di Pace, Tribunali, Corti di Appello e presso la Suprema Corte di Cassazione. Ciò si evince con chiarezza dal disposto dell’art. 35 della c.d. “Cartabia Civile”, ossia del D.Lgs. 10 ottobre 2022, n. 149, che dispone come gli articoli 196-quater e 196-sexies delle disposizioni per l'attuazione del codice di procedura civile si applichino – a partire dal 28 febbraio 2023 – ai procedimenti civili pendenti davanti al Tribunale, alla Corte di Appello e alla Corte di Cassazione, mentre per Giudice di Pace, Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche e commissario per la liquidazione degli usi civici tale obbligatorietà è stata prevista a decorrere dallo scorso 30 giugno 2023. Come emerge chiaramente dal dettato normativo, quindi, l’art. 196quater disp. att. non può dirsi – ad oggi – applicabile agli Uffici NEP. Il medesimo articolo in parola, a riprova di quanto sin qui sostenuto, stabilisce altresì che: “ai procedimenti civili pendenti davanti agli uffici giudiziari diversi da quelli di cui ai commi 2 e 3 le disposizioni di cui al comma 2, primo periodo, si applicano a decorrere dal quindicesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana dei decreti, non aventi natura regolamentare, con i quali il Ministro della giustizia accerta la funzionalità dei relativi servizi” e quindi confermando come la norma de qua possa considerarsi applicabile unicamente ai “procedimenti civili”, cui non può essere omologata una richiesta di notifica fatta all’UNEP e, a ben vedere, anche qualora si volesse – per assurdo – e far rientrare detti uffici all’interno del novero di quelli sopra citati, per l’applicazione della norma sarebbe comunque necessaria l’emanazione di decreti attuativi che, ad oggi, non hanno ancora visto la luce. Un’ulteriore norma contenuta nell’articolo 23 delle specifiche tecniche riguarda la dimensione della casella PEC dell’avvocato che, ai sensi del comma 7, deve disporre di uno spazio minimo pari ad 1 Gigabyte. |