Codice di Procedura Civile art. 543 - Forma del pignoramento 1 2 .

Nicola Gargano
Luca Sileni
Giuseppe Vitrani

Forma del pignoramento 12.

[I]. Il pignoramento di crediti del debitore verso terzi o di cose del debitore che sono in possesso di terzi [513 3-4], si esegue mediante atto notificato3 al terzo e al debitore a norma degli articoli 137 e seguenti.

[II]. L'atto deve contenere, oltre all'ingiunzione al debitore di cui all'articolo 492:

1) l'indicazione del credito per il quale si procede, del titolo esecutivo [474] e del precetto [480];

2) l'indicazione, almeno generica, delle cose o delle somme dovute e l'intimazione al terzo di non disporne senza ordine di giudice [546; 2914, 2917 c.c.];

3) la dichiarazione di residenza [43 2 c.c.] [o l'elezione di domicilio [47 1 c.c.] nel comune in cui ha sede il tribunale competente] nonché l'indicazione dell'indirizzo di posta elettronica certificata del creditore procedente 4;

4) la citazione del debitore a comparire davanti al giudice competente, con l'invito al terzo a comunicare la dichiarazione di cui all'articolo 547 al creditore procedente entro dieci giorni a mezzo raccomandata ovvero a mezzo di posta elettronica certificata; con l'avvertimento al terzo che in caso di mancata comunicazione della dichiarazione, la stessa dovrà essere resa dal terzo comparendo in un'apposita udienza e che quando il terzo non compare o, sebbene comparso, non rende la dichiarazione, il credito pignorato o il possesso di cose di appartenenza del debitore, nell'ammontare o nei termini indicati dal creditore, si considereranno non contestati ai fini del procedimento in corso e dell'esecuzione fondata sul provvedimento di assegnazione 5.

[III]. Nell'indicare l'udienza di comparizione si deve rispettare il termine previsto nell'articolo 501.

[IV]. Eseguita l'ultima notificazione, l'ufficiale giudiziario consegna senza ritardo al creditore l'originale dell'atto di citazione. Il creditore iscrive a ruolo il processo presso il tribunale competente per l'esecuzione depositando copie conformi dell'atto di citazione, del titolo esecutivo e del precetto entro trenta giorni dalla consegna, a pena di inefficacia del pignoramento. La conformità di tali copie è attestata dall'avvocato del creditore ai soli fini del presente articolo. Il cancelliere al momento del deposito forma il fascicolo dell'esecuzione. [Il pignoramento perde efficacia quando la nota di iscrizione a ruolo e le copie degli atti di cui al secondo periodo sono depositate oltre il termine di trenta giorni dalla consegna al creditore] 6.

      [V] Il creditore, entro la data dell'udienza di comparizione indicata nell'atto di pignoramento, notifica [al debitore e] al terzo l'avviso di avvenuta iscrizione a ruolo con indicazione del numero di ruolo della procedura e deposita l'avviso notificato nel fascicolo dell'esecuzione. La mancata notifica dell'avviso o il suo mancato deposito nel fascicolo dell'esecuzione determina l'inefficacia del pignoramento. Qualora il pignoramento sia eseguito nei confronti di più terzi, l'inefficacia si produce solo nei confronti dei terzi rispetto ai quali non è notificato o depositato l'avviso. In ogni caso, ove la notifica dell'avviso di cui al presente comma non sia effettuata, gli obblighi del terzo cessano alla data dell'udienza indicata nell'atto di pignoramento7.

     [VI] Se il creditore riceve il pagamento prima della scadenza del termine per il deposito della nota di iscrizione a ruolo, lo comunica immediatamente al debitore e al terzo. In tal caso, l'obbligo del terzo cessa alla data di ricezione della comunicazione.8

[VII] Quando procede a norma dell'articolo 492-bis, l'ufficiale giudiziario consegna senza ritardo al creditore il verbale, il titolo esecutivo ed il precetto, e si applicano le disposizioni di cui al quarto comma. Decorso il termine di cui all'articolo 501, il creditore pignorante e ognuno dei creditori intervenuti muniti di titolo esecutivo possono chiedere l'assegnazione o la vendita delle cose mobili o l'assegnazione dei crediti. Sull'istanza di cui al periodo precedente il giudice fissa l'udienza per l'audizione del creditore e del debitore e provvede a norma degli articoli 552 o 553. Il decreto con cui viene fissata l'udienza di cui al periodo precedente è notificato a cura del creditore procedente e deve contenere l'invito e l'avvertimento al terzo di cui al numero 4) del secondo comma 9.

 

[1] Sui crediti delle rappresentanze diplomatiche e consolari straniere v. l'art. 19-bis d.l. 12 settembre 2014, n. 132, conv., con modif., in l. 10 novembre 2014, n. 162 che recita: «  (Crediti delle rappresentanze diplomatiche e consolari straniere). ― 1. Non sono soggette ad esecuzione forzata, a pena di nullità rilevabile anche d'ufficio, le somme a disposizione dei soggetti di cui all'articolo 21, comma 1, lettera a), della Convenzione delle Nazioni Unite sulle immunità giurisdizionali degli Stati e dei loro beni, fatta a New York il 2 dicembre 2004, di cui alla legge 14 gennaio 2013, n. 5, depositate su conti correnti bancari o postali, in relazione ai quali il capo della rappresentanza, del posto consolare o il direttore, comunque denominato, dell'organizzazione internazionale in Italia, con atto preventivamente comunicato al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale e all'impresa autorizzata all'esercizio dell'attività bancaria presso cui le medesime somme sono depositate, ha dichiarato che il conto contiene esclusivamente somme destinate all'espletamento delle funzioni dei soggetti di cui al presente comma. ― 2. Effettuate le comunicazioni di cui al comma 1 non possono eseguirsi pagamenti per titoli diversi da quelli per cui le somme sono vincolate. ― 3. Il pignoramento non determina a carico dell'impresa depositaria l'obbligo di accantonamento delle somme di cui al comma 1, ivi comprese quelle successivamente accreditate, e i soggetti di cui al comma 1 mantengono la piena disponibilità delle stesse ».

[2]  A norma dell'art. 27, comma 1, lett. b), numero 6)  del d.lgs. 13 luglio 2017, n. 116, la parola: «tribunale», ovunque ricorra, e' sostituita dalla seguente: «giudice»; ai sensi dell'art. 32, comma 3 del d.lgs. 116 cit., come da ultimo modificato dall'art. 8-bis, comma 1, lett. b), d.l. 30 dicembre 2019, n. 162, conv., con modif., in l. 28 febbraio 2020, n. 8, le disposizioni di cui all'art. 27 citato entrano in vigore il 31 ottobre 2025.

[3] L'art. 19 d.l. 12 settembre 2014 n. 132, conv., con modif., in l. 10 novembre 2014, n. 162, ha soppresso la parola "personalmente". A norma del comma 6 bis, del medesimo art. 19 , tale disposizione si applica ai procedimenti iniziati a decorrere dal trentesimo giorno dall'entrata in vigore della legge di conversione.

[4] Numero così modificato dall'art. 3, comma 7, lett. n) , n. 1, d.lgs. 31 ottobre 2024, n. 164 , che ha soppresso le parole tra parentesi quadre. Ai sensi dell’art. 7, comma 1, del medesimo decreto, le disposizioni di cui al d.lgs. n. 164/2024 cit. si applicano ai procedimenti introdotti successivamente al 28 febbraio 2023. Precedentemente il numero era già stato modificato dall'art. 96lett. a)d.lg. 19 febbraio 1998, n. 51, con effetto, ai sensi dell'art. 247 comma 1 dello stesso decreto quale modificato dall'art. 1 l. 16 giugno 1998, n. 188, dal 2 giugno 1999 e successivamente    è stato modificato dall'art. 1, comma 20, l. 24 dicembre 2012, n. 228, che ha inserito, in fine, le parole «nonché l'indicazione dell'indirizzo di posta elettronica certificata del creditore procedente».

[5] Numero modificato dall'art. 19 d.l. 12 settembre 2014 n. 132, conv., con modif., in l. 10 novembre 2014, n. 162. A norma del comma 6, del medesimo art. 19 , le disposizioni di cui al presente comma si applicano ai procedimenti iniziati a decorrere dal trentesimo giorno dall'entrata in vigore della legge di conversione. A norma del comma 3, del medesimo art. 18 , le disposizioni di cui al presente comma si applicano ai procedimenti esecutivi iniziati a decorrere dal trentesimo giorno successivo all'entrata in vigore della legge di conversione . Il testo recitava: «la citazione del terzo e del debitore a comparire davanti al giudice del luogo di residenza del terzo, affinché questi faccia la dichiarazione di cui all'articolo 547 e il debitore sia presente alla dichiarazione e agli atti ulteriori, con invito al terzo a comparire quando il pignoramento riguarda i crediti di cui all'articolo 545, commi terzo e quarto, e negli altri casi a comunicare la dichiarazione di cui all'articolo 547 al creditore procedente entro dieci giorni a mezzo raccomandata ovvero a mezzo di posta elettronica certificata ». In precedenza il numero era stato modificato dall'art. 1, comma 20, l. 24 dicembre 2012, n. 228, che aveva inserito, in fine, le parole «ovvero a mezzo di posta elettronica certificata». Il numero era già stato modificato dall'art. 11 l. 24 febbraio 2006, n. 52. Il testo del numero, come modificato dall'art. 96 lett. b) d.lg. n. 51, cit., era il seguente: « 4) la citazione del terzo e del debitore a comparire davanti al giudice dell'esecuzione del luogo di residenza del terzo, affinché questi faccia la dichiarazione di cui all'articolo 547 e il debitore sia presente alla dichiarazione e agli atti ulteriori».

[6] Comma così modificato dall'art. 3, comma 7, lett. n), n. 2 d.lgs. 31 ottobre 2024, n. 164 , che ha sostituito il  secondo periodo con   le parole «Il creditore iscrive a ruolo il processo presso il tribunale competente per l'esecuzione depositando copie conformi dell'atto di citazione, del titolo esecutivo e del precetto entro trenta giorni dalla consegna, a pena di inefficacia del pignoramento.» alle parole «Il creditore deve depositare nella cancelleria del tribunale competente per l'esecuzione la nota di iscrizione a ruolo, con copie conformi dell'atto di citazione, del titolo esecutivo e del precetto, entro trenta giorni dalla consegna», e ha soppresso il quinto periodo tra le parentesi quadre. Ai sensi dell’art. 7, comma 1, del medesimo decreto, le disposizioni di cui al d.lgs. n. 164/2024 cit. si applicano ai procedimenti introdotti successivamente al 28 febbraio 2023. Precedentemente il presente comma è stato sostituito dall'art. 18 d.l. 12 settembre 2014 n. 132, e modificato, in sede di conversione, dalla l. 10 novembre 2014, n. 162. Il testo precedente recitava: «L'ufficiale giudiziario, che ha proceduto alla notificazione dell'atto, è tenuto a depositare immediatamente l'originale nella cancelleria del tribunale per la formazione del fascicolo previsto nell'articolo 488. In tale fascicolo debbono essere inseriti il titolo esecutivo e il precetto che il creditore pignorante deve depositare in cancelleria al momento della costituzione prevista nell'articolo 314». Il comma era già stato modificato dall'art. 96 d.lg. n. 51, cit., con effetto, ai sensi dell'art. 247, comma 1, dello stesso decreto quale modificato dall'art. 1 l. 16 giugno 1998 n. 188, cit., dal 2 giugno 1999.

[7] Comma così modificato dall'art. 3, comma 7, lett. n), n. 3 d.lgs. 31 ottobre 2024, n. 164 , che ha inserito in fine i seguenti periodi  «Qualora il pignoramento sia eseguito nei confronti di più terzi, l'inefficacia si produce solo nei confronti dei terzi rispetto ai quali non è notificato o depositato l'avviso. In ogni caso, ove la notifica dell'avviso di cui al presente comma non sia effettuata, gli obblighi del terzo cessano alla data dell'udienza indicata nell'atto di pignoramento.» e ha soppresso le parole tra parentesi quadre. Ai sensi dell’art. 7, comma 1, del medesimo decreto, le disposizioni di cui al d.lgs. n. 164/2024 cit. si applicano ai procedimenti introdotti successivamente al 28 febbraio 2023. Precedentemente il presente comma è stato aggiunto dall'art. 1, comma 32, l. 26 novembre 2021, n. 206. Ai sensi del comma 37 del medesimo articolo, la presente disposizione si applica ai procedimenti instaurati a decorrere dal centottantesimo giorno successivo alla data di entrata in vigore della l. n. 206, cit.

[8] Comma così sostituito  dall'art. 3, comma 7, lett. n) , n. 4 d.lgs. 31 ottobre 2024, n. 164. Ai sensi dell’art. 7, comma 1, del medesimo decreto, le disposizioni di cui al d.lgs. n. 164/2024 cit. si applicano ai procedimenti introdotti successivamente al 28 febbraio 2023. Il testo del comma , come aggiunto dall'art. 1, comma 32, l. 26 novembre 2021, n. 206, era il seguente: «Qualora il pignoramento sia eseguito nei confronti di più terzi, l'inefficacia si produce solo nei confronti dei terzi rispetto ai quali non è notificato o depositato l'avviso. In ogni caso, ove la notifica dell'avviso di cui al presente comma non sia effettuata, gli obblighi del debitore e del terzo cessano alla data dell'udienza indicata nell'atto di pignoramento». Ai sensi del comma 37 del medesimo articolo, la presente disposizione si applica ai procedimenti instaurati a decorrere dal centottantesimo giorno successivo alla data di entrata in vigore della l. n. 206, cit.

[9] Comma inserito dall'art. 19 d.l. 12 settembre 2014 n. 132, conv., con modif., in l. 10 novembre 2014, n. 162. A norma del comma 6, del medesimo art. 19 , le disposizioni di cui al presente comma si applicano ai procedimenti iniziati a decorrere dal trentesimo giorno dall'entrata in vigore della legge di conversione.

 

 

 

 

Peculiarità del pignoramento presso terzi

Nel pignoramento presso terzi, a differenza del pignoramento mobiliare ed immobiliare, il termine decadenziale per l'iscrizione a ruolo della procedura è — come nel caso della procedura espropriativa di cui all'art. 521-bis — esteso a 30 giorni dalla restituzione degli atti da parte dell'Ufficiale Giudiziario.

Peculiarità riguarda il momento in cui l'UNEP potrà restituire tale documentazione al creditore pignorante; l'art. 543, 3° comma, prevede infatti che ciò può avvenire solo dopo aver eseguito l'ultima notificazione.

Si è posto pertanto in dottrina il dubbio di quando decorra il termine per l'iscrizione a ruolo dell'esecuzione, ovvero se dal momento della notifica al terzo pignorato ovvero se dall'ultima notificazione effettuata in ordine cronologico. Ad oggi pare essere quest'ultima la tesi che gode di maggior favore.

Altra problematica concerne la prassi di iscrivere a ruolo l'esecuzione solo dopo aver ricevuto la dichiarazione — positiva o negativa — del terzo, che potrebbe in effetti portare al rischio della tardività con conseguente estinzione della procedura.

L'uso invalso nella maggior parte del Tribunali era quello — anteriforma — di richiedere in udienza l'assegnazione delle somme al Giudice dell'Esecuzione ma, con il dimezzamento del termine di cui all'art. 497 c.p.c. (che è passato da 90 a 45 giorni), spesso l'udienza viene fissata quando tale termine risulta essere già spirato.

È certamente vero che parte della dottrina (Satta e Castoro) ritiene che l'istanza di assegnazione o di vendita debba essere considerata implicitamente contenuta nella citazione di cui all'art. 543 c.p.c., ma è altrettanto vero che tale dottrina non è unanime (Andrioli e Verde) e che, proprio da un'analisi sistematica delle norme codicistiche si potrebbe ragionevolmente sostenere la necessità di proporre l'istanza ex art. 497 c.p.c. anche nel pignoramento presso terzi. Istanza che, qualora non venga riportata a verbale durante l'udienza, dovrà essere trasmessa telematicamente nel fascicolo dell'esecuzione.

Ne consegue che, a fermo restando il termine di 30 giorni dalla restituzione degli atti da parte dell'ufficiale giudiziario, sarà comunque opportuno iscrivere a ruolo la procedura non oltre i 45 giorni dall'ultima notificazione.

La riforma dell'art. 543 c.p.c. ha portato con sé anche la completa rivisitazione della procedura di dichiarazione del terzo prevista dall'art. 547. La citazione in udienza, oggi, dev'essere effettuata nei confronti del debitore al fine della sua comparizione, mentre il terzo dev'essere invitato a rendere la dichiarazione via raccomandata oppure via Posta Elettronica Certificata e, a tal fine, si richiede espressamente che nell'atto di pignoramento presso terzi il creditore procedente indichi il proprio indirizzo PEC. La dottrina sostanzialmente unanime ritiene che tale indirizzo possa essere anche quello del Difensore della parte procedente, analogamente a quanto avviene con l'indicazione dell'indirizzo di studio dell'Avvocato presso il quale si elegge domicilio.

In ordine al pignoramento presso terzi si segnala inoltre che, con nota del 16 febbraio 2017, la DGSIA ha comunicato di aver modificato gli schemi ministeriali consentendo l'inserimento di più terzi pignorati all'interno della busta telematica. È stata così superata la limitazione che costringeva ad inserire manualmente nella nota di iscrizione a ruolo gli ulteriori terzi pignorati qualora il redattore in uso consentisse l'inserimento di ulteriori dati nella nota di iscrizione a ruolo.

L'iscrizione a ruolo telematica in generale

Si veda il commento all'articolo 518 c.p.c. 

L'avviso ai sensi dell'art. 543, comma 5, c.p.c.

A seguito dell'entrata in vigore dell'art. 1, comma 32, l. 26 novembre 2021, n. 206, la norma in commento è stata dotata di due ulteriori commi, il quinto e il sesto; in particolare, il nuovo quinto comma prevede oggi che, a seguito dell'avvenuta iscrizione a ruolo della procedura, il creditore procedente abbia l'obbligo a pena di inefficacia, entro la data dell'udienza di comparizione indicata nell'atto di pignoramento, di notificare al debitore e al terzo pignorato l'avviso di avvenuta iscrizione a ruolo con indicazione del numero di ruolo della procedura. Con il decreto legislativo n. 164 del 2024 (cd Correttivo Cartabia) si è disciplinata meglio la fattispecie, contemplando il caso del pignoramento eseguito nei confronti di più terzi.

Si prevede ora infatti che "qualora il pignoramento sia eseguito nei confronti di più terzi, l'inefficacia si produce solo nei confronti dei terzi rispetto ai quali non è notificato o depositato l'avviso. In ogni caso, ove la notifica dell'avviso di cui al presente comma non sia effettuata, gli obblighi del terzo cessano alla data dell'udienza indicata nell'atto di pignoramento".

Seppur, detta norma, non avesse comportato particolari problemi interpretativi nei primi mesi di applicazione, a seguito di parere richiesto dall'UNEP di Salerno al Ministero della Giustizia, la Direzione Generale del Personale e della Formazione Ufficio IV - Reparto UNEP del Dipartimento dell'Organizzazione Giudiziaria, del Personale e dei Servizi, si era espressa specificando quanto segue: “Trattandosi di adempimenti che vanno a perfezionare l'intera procedura del pignoramento presso terzi, l'attività posta in essere dal funzionario UNEP/ufficiale giudiziario va configurata nell'ambito dell'esecuzione forzata e i relativi atti di notifica dell'avviso di avvenuta iscrizione a ruolo con indicazione del numero di ruolo della procedura al debitore e al terzo sono da iscrivere nel registro cronologico Mod. C o C/ter con l'indicazione delle relative indennità di trasferta previste dalla normativa vigente per l'espletamento dei corrispettivi atti”.

Tale parere aveva portato buona parte degli Uffici NEP italiani a ritenere che la notifica dell'avviso in commento potesse essere effettuata unicamente tramite Ufficiale Giudiziario e non, quindi, in proprio dal difensore.

A seguito delle ampie discussioni e polemiche che tale interpretazione restrittiva aveva portato con sé — sfociata anche in missive di importanti organismi di importanti COA all'indirizzo del ministero — il ministero stesso, con nota dell'8 novembre 2022, ha poi chiarito come il parere fornito all'UNEP di Salerno, si riferisse unicamente all'organizzazione interna dei registri degli uffici NEP e non potesse essere interpretata nel senso di escludere la possibilità, per i difensori, di procedere in proprio alla notifica dell'avviso.

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