Danno non patrimoniale alla salute: criteri per la valutazione
Cass. civ., sez. III, sent., 1° marzo 2024, n. 5547
È necessario condurre, ai fini liquidatori, un'istruttoria completa per accertare in modo concreto, utilizzando tutti i mezzi di prova disponibili, il danno subito. Nella valutazione del danno non patrimoniale alla salute, si devono considerare distintamente le conseguenze sulla sfera interiore del danneggiato (danno morale) e gli effetti sulle relazioni esterne (dinamico-relazionali), entrambi suscettibili di essere risarciti autonomamente.
Giurisdizione e compensazione nel trasporto aereo internazionale
Cass. civ., sez. III, sent. 7 marzo 2024, n. 6177
In tema di trasporto aereo internazionale di persone, la giurisdizione sulla domanda di compensazione pecuniaria e risarcimento del danno per soppressione del volo si individua, anche se il contratto contenga una clausola di proroga della giurisdizione, sulla base dei criteri di collegamento indicati dall'art. 33 della Convenzione di Montreal del 28 maggio 1999 (ratificata e resa esecutiva in Italia con l. n. 12/2004), norma applicabile a tutte le ipotesi di ritardo nel compimento della complessiva operazione di trasporto aereo dedotta in contratto fino alla destinazione finale.
Diritto del passeggero aereo alla compensazione pecuniaria
Cass. civ., sez. III, sent., 12 marzo 2024, n. 6446
Il diritto alla compensazione pecuniaria di cui al Regolamento CE n. 261/2004 presuppone la sola oggettiva sussistenza di un ritardo di oltre tre ore nella partenza del volo, non essendo altresì necessaria la dimostrazione di aver subito uno specifico danno da parte del passeggero.
La legge Gelli-Bianco e il nuovo modello di assicurazione sanitaria basata su una claims made pura, con copertura retroattiva decennale
Cass. civ., sez. III, sent., 12 marzo 2024, n. 6490
La legge Gelli-Bianco ha introdotto un modello di assicurazione sanitaria basata su una claims made pura, con copertura retroattiva decennale, priva di postuma, salvo che in caso di cessazione dell'attività da parte del sanitario. Sicché, nella specie, la Corte d'appello ha erroneamente ritenuto che la c.d. legge Gelli Bianco abbia tipizzato un modello di copertura assicurativa incentrato anche sulla previsione di una clausola postuma di durata decennale.
In tema di assicurazione della responsabilità civile con clausola "claims made", la mancata previsione di una "sunset clause" non rende di per sé nullo il contratto per difetto di causa concreta, spettando al giudice del merito verificare in concreto la conformazione del regolamento contrattuale al fine di stabilire se la combinazione tra copertura pregressa e periodo di ultrattività previsto, riguardata alla luce del rapporto tra rischio e premio, sia tale da svuotare di ogni ragion pratica il contratto. (Affermando tale principio in relazione a clausola claims made con previsione di ultrattività annuale, la S.C. ha cassato la decisione di merito che ne aveva dichiarato la nullità senza valutare la specifica determinazione temporale della ultrattività della copertura assicurativa).
Danno da ritardo aereo: compensazione pecuniaria per ritardo pari o superiore alle tre ore
Cass. civ., sez. III, sent., 15 marzo 2024, n. 7010
Il diritto alla compensazione pecuniaria di cui al Regolamento CE n. 261 del 2004 (come interpretato dalla CGUE nella sentenza Sturgeon, n. 581 del 23 ottobre 2012) presuppone unicamente che si verifichi un ritardo del volo pari o superiore alle tre ore, non essendo necessario che il passeggero si sia presentato al check-in all'orario originariamente stabilito, dal momento che scopo della misura indennitaria non è quello di ristorare i passeggeri per il tempo sprecato in aeroporto in attesa della partenza, bensì quello di compensare la perdita di tempo rispetto al raggiungimento della destinazione finale. (Nella specie, la S.C. ha confermato la sentenza di merito che aveva riconosciuto l'indennizzo ai passeggeri di un volo intercontinentale, nonostante questi fossero stati preavvisati del ritardo il giorno precedente e avessero, quindi, atteso il nuovo orario di partenza presso il luogo di villeggiatura).
Valutazione dell'incidenza causale della condotta del danneggiato nella determinazione del danno
Cass. civ., sez. III, sent., 27 marzo 2024, n. 8306
In tema di responsabilità ex art. 2051 c.c., è stabilito che la valutazione dell'incidenza causale nel determinare il danno deve considerare l'atteggiamento del danneggiato, in conformità al principio di auto-responsabilità derivante dall'art. 2 Cost., che richiede a ogni membro della società di adempiere ai "doveri di solidarietà sociale" (definiti come "inderogabili"). Si deve anche tenere conto dell'art. 1227, comma 1, c.c. che obbliga il giudice ad esaminare autonomamente l'eventuale contributo causale del comportamento negligente del danneggiato nella causazione dell'evento dannoso; il trasporto di passeggero a bordo di un ciclomotore, progettato ed omologato per circolare con il solo conducente, incide di per sé sulla sicurezza della marcia e va preso in adeguata considerazione ai fini della ricostruzione dell'eziologia del sinistro, per l'alterazione della stabilità del veicolo, della possibilità di controllo del mezzo e della capacità di arresto e di manovra; e costituisce condotta colposa del leso da tenere in considerazione ai fini della ricostruzione del determinismo causale del sinistro.
Contagio da emotrasfusione e mancanza del rapporto di causalità tra evento dannoso e condotta colposa
Cass. civ., sez. III, sent., 28 marzo 2024, n. 8429
Non sussiste il rapporto di causalità fra l'evento dannoso costituito dall'epatite da virus HCV, contratta a seguito di emotrasfusione compiuta nel corso dell'intervento chirurgico richiesto dalle lesioni riportate in un sinistro stradale, e la condotta colposa, in violazione delle regole della circolazione stradale, che ha cagionato le dette lesioni.
Coobbligato e impugnazione incidentale tardiva: la pronuncia delle Sezioni Unite
Cass. civ., sez. III, sent., 28 marzo 2024, n. 8486
L'impugnazione incidentale tardiva è ammissibile anche quando rivesta le forme dell'impugnazione adesiva rivolta contro la parte destinataria dell'impugnazione principale, in ragione del fatto che l'interesse alla sua proposizione può sorgere dall'impugnazione principale.
Il principio secondo cui l'impugnazione incidentale tardiva è ammissibile pure quando rivesta le forme dell'impugnazione adesiva rivolta contro la parte destinataria dell'impugnazione principale è applicabile anche con riferimento all'interesse insorto a seguito di un'impugnazione incidentale tardiva.
Il principio di consumazione dell'impugnazione non esclude che, fino a quando non intervenga una declaratoria di inammissibilità, possa essere proposto un secondo atto di impugnazione, immune dai vizi del precedente, destinato a sostituirlo e relativo anche a capi della sentenza diversi da quelli oggetto del precedente atto di impugnazione.