Ai fini della configurabilità del tentativo nel delitto di cui all'art. 648-bis c.p. si deve prescindere dall'astratta qualificazione della fattispecie quale delitto a consumazione anticipata poiché ciò che risulta dirimente è il concreto atteggiarsi del fatto. In questo senso è la dispersione delle informazioni che individualizzano il bene e lo rendono tracciabile quanto a costruzione, immatricolazione e proprietà che identifica la consumazione dell'illecito, non potendosi escludere a priori l'ipotesi tentata.
Il caso e la questione controversa
Con doppia sentenza conforme l'imputato era stato ritenuto responsabile del delitto di riciclaggio, in particolare, il fatto oggetto di imputazione era consistito nello smontaggio dei pezzi di un'autovettura provento di furto, non contraddistinti da un numero di serie: la Seconda Sezione penale della Suprema Corte ha accolto il ricorso e rinviato alla Corte di appello al fine di valutare le censure difensive in punto di configurabilità del delitto tentato.
Il principio di diritto
Cass. pen., sez. II, 7 marzo 2023, n. 25128
«Al di là dell'astratta qualificazione della fattispecie, appare dirimente il concreto atteggiarsi della regiudicanda, dovendo aversi riguardo, al fine della consumazione del reato, in caso di destrutturazione di un autoveicolo, al momento in cui il bene è stato privato dei dati identificativi che consentono un diretto ed immediato collegamento dello stesso con il proprietario, quali la rimozione delle targhe, l'alterazione del numero di telaio, l'asportazione del motore ovvero il completo smontaggio, che impedisce di avere contezza dei caratteri distintivi del mezzo (quali marca, modello, cilindrata). È, infatti, la dispersione delle informazioni che individualizzano il bene e lo rendono tracciabile quanto a costruzione, immatricolazione e proprietà che identifica la consumazione dell'illecito».
Il contrasto
La natura di reato a natura anticipata è sempre un limite alla configurabilità del delitto tentato?
Secondo un primo orientamento, a cui aderisce la sentenza in commento, il testo dell'art. 648-bis c.p. - introdotto dall'art. 23 legge n. 55/1990 - ha ridefinito la struttura del delitto di riciclaggio abbandonando la configurazione - propria di reato a consumazione anticipata - della materialità del reato come fatti o atti diretti alla sostituzione di denaro o altre utilità provenienti da particolari, gravi delitti. Di converso, l'attuale previsione consente in astratto di configurare l'ipotesi tentata perché il delitto rappresenta «una fattispecie di reato a forma libera attraverso la quale il legislatore intende perseguire un ampio spettro di condotte inclusivo di tutte quelle attività dirette a neutralizzare o comunque ad intralciare l'accertamento dell'origine illecita dei proventi ricavati dalle attività delittuose» (Cass. pen., sez. II, 11 dicembre 2014, n. 1960, Rv. 262505).
L'impiego della espressione “in modo da ostacolare l'identificazione della provenienza” di danaro e altri beni, non sembra deporre necessariamente in favore della volontà del legislatore di arretrare la soglia di punibilità; piuttosto, pare esprimere una puntuale e oggettiva connotazione qualitativa della condotta, che si sostanzia nella concreta attitudine ad ostacolare l'individuazione della provenienza dei beni. In questa prospettiva si possono leggere quelle tesi dottrinarie che inseriscono il delitto in questione nella categoria dei reati di pura condotta.
In ogni caso, anche a voler accedere all'impostazione secondo cui quando la struttura del reato sia costruita prescindendo dal pregiudizio al bene giuridico protetto si assiste ad una anticipazione della soglia di punibilità, nondimeno non può affermarsi che in ciascuno di questi casi sia preclusa la configurabilità del tentativo. Ed infatti, il delitto di riciclaggio si manifesta anche attraverso modalità di esecuzione frammentarie e progressive (Cass. pen., sez. II, n. 29611/2016, Rv. 267511; Cass. pen., n. 7257/2019, Rv. 278374; Cass. pen., n. 38105/2021, Rv. 282019), di talché è ben possibile in natura come le operazioni di trasformazione, sostituzione o di altro genere abbiano uno sviluppo fattuale e temporale. In altri termini, «risponde ad un criterio di ragionevolezza il riconoscimento della possibilità che, avuto riguardo al concreto atteggiarsi della fattispecie, l'azione, pur caratterizzata da idoneità ed univocità, non abbia attinto l'esito di un concreto ed effettivo intralcio all'identificazione della provenienza del bene» (tra le altre: Cass. pen., sez. I, n. 22437/2022, Rv. 283183; Cass. pen., sez. II, n. 38184/2022, no mass.; Cass. pen., sez. II, n. 46285/2022, no mass.; Cass. pen., sez. II, n. 55416/2018, Rv. 274254).
Di diverso avviso è altro orientamento, secondo cui l'art. 648-bis c.p. ha ad oggetto un reato a consumazione anticipata che si consuma per il solo fatto del compimento di attività di riciclaggio, senza che sia necessaria la realizzazione di un evento. In questa prospettiva si osserva che la locuzione «...operazioni, in modo da ostacolare l'identificazione della loro provenienza delittuosa...» non individua un accadimento causalmente connesso alla condotta, bensì qualifica la caratteristica dell'atto punibile (tra le altre Cass. pen., sez. II, 35439/2021, Rv. 281963; Cass. pen., sez. II, 5505/2013, Rv. 258340).
Di conseguenza il delitto di riciclaggio, in quanto fattispecie a consumazione anticipata, si perfeziona con il mero compimento delle operazioni volte ad ostacolare l'identificazione della provenienza delittuosa del denaro, dei beni o delle altre utilità; ed, in applicazione del principio, la Corte ha ritenuto corretta la qualificazione di riciclaggio consumato nei confronti di due soggetti sorpresi nell'atto di smontare parti di veicolo provento di furto (Cass. pen., sez. VII, 2 maggio 2023, n. 23887, no mass.; Cass. pen., sez. II, 31 dicembre 2022, n. 3517, no mass.; Cass. pen., sez. II, 4 marzo 2022, n. 11277, Rv. 282820).
La dottrina
D. Galasso, Il riciclaggio si consuma in ogni caso con la sostituzione dei beni di provenienza delittuosa, Diritto e Giustizia, novembre 2015.
A. Panetta, Il delitto di riciclaggio può (ancora oggi) essere considerato a consumazione anticipata? Un problema aperto, Diritto e Giustizia, febbraio 2024
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