Danno da diffamazione: danno “in re ipsa” o danno conseguenza?
05 Settembre 2024
Il risarcimento del danno da diffamazione deve essere inquadrato come sofferenza soggettiva causata dall'ingiusta lesione del diritto inviolabile inerente alla dignità, all'immagine, all'onore e alla reputazione della persona (art. 2 Cost. e art. 3 Cost), ma tale danno non è in re ipsa, ma costituisce un danno conseguenza, che si identifica non con la lesione dell'interesse tutelato dall'ordinamento ma con le conseguenze di tale lesione, sicché la sussistenza di tale danno non patrimoniale deve essere oggetto di accertamento sulla base non di valutazioni astratte bensì del concreto pregiudizio presumibilmente patito dalla vittima, per come da questa dedotto e dimostrato, anche attraverso presunzioni gravi, precise e concordanti, che siano fondate, però, su elementi indiziari diversi dal fatto in sé, assumendo quali parametri di riferimento la diffusione dello scritto, la rilevanza dell'offesa e la posizione sociale della vittima, tenuto conto del suo inserimento in un determinato contesto sociale e professionale. Nel caso di specie, in termini di danno-conseguenza, non veniva dimostrata la concreta lesione dell'onore o della reputazione dell'attore, dunque la domanda veniva respinta. |