L'art. 8, comma 4, d.lgs. n. 28/2010, post riforma Cartabia, prevede che le parti partecipino personalmente alla procedura di mediazione, ma ammette la possibilità che, in presenza di giustificati motivi, possano delegare un rappresentante a partecipare alla procedura stragiudiziale, a condizione che lo stesso sia a conoscenza dei fatti della controversia e che sia munito dei poteri necessari per poter comporre la controversia per i deleganti.
Anche la Corte di cassazione, con la sentenza Cass. civ., sez. III, 27 marzo 2019, n. 8473, pur ribadendo che la presenza delle parti è necessaria, ha affermato che la parte può delegare ad un terzo soggetto il potere di partecipare al procedimento e di conciliare la lite, rilasciando una procura sostanziale.
La predetta asserisce, infatti, che «Allo scopo di validamente delegare un terzo alla partecipazione alle attività di mediazione, la parte deve conferirgli tale potere mediante una procura avente lo specifico oggetto della partecipazione alla mediazione e il conferimento del potere di disporre dei diritti sostanziali che ne sono oggetto (ovvero, deve essere presente un rappresentante a conoscenza dei fatti e fornito dei poteri per la soluzione della controversia). Quindi il potere di sostituire a sé stesso qualcun altro per la partecipazione alla mediazione può essere conferito con una procura speciale sostanziale» (in senso conforme cfr. le ordinanze della Cass. civ., sez. II, 26 aprile 2022, n. 13029 e Cass. civ., sez. III, 17 luglio 2023, n. 20643).
La semplice procura ad litem rilasciata al proprio difensore non è, dunque, sufficiente, occorrendo una procura speciale di tipo sostanziale.
La questione più dibattuta in giurisprudenza sulla partecipazione alla mediazione da parte di un soggetto delegato riguarda la tipologia ed il contenuto della procura. La riforma Cartabia, pur prevedendo espressamente la possibilità per le parti di delegare un terzo, non ha purtroppo chiarito il punto relativo alla forma che deve rivestire la procura sostanziale. Ci si continua a chiedere, quindi, se sia necessaria o meno la procura notarile.
La giurisprudenza di merito ha affrontato la questione generando due orientamenti: secondo un orientamento, meno formalistico, la procura speciale sostanziale semplice, ovvero non autenticata, è sufficiente ed idonea a rappresentare la parte. La procura notarile è necessaria solo quando si compiono atti che richiedono l'autentica della firma, così come prevede l'art. 1392 c.c., secondo il quale la procura deve avere la stessa forma prevista per il contratto che il rappresentante deve concludere (cfr. C. App. Napoli 8 maggio 2024, n. 1994).
Secondo un altro orientamento, più formalistico, invece, la procura conferita per il procedimento di mediazione deve essere autenticata da notaio.
PRIMO ORIENTAMENTO
Trib. Ravenna, 31 ottobre 2022, n. 571
Per un valido procedimento di mediazione è sufficiente la semplice procura non autenticata.
L'ulteriore requisito dell'autenticazione della firma è necessario solo ed esclusivamente per il perfezionamento di atti che tale forma richiedono.
In senso conforme cfr. Trib. Oristano, 6 aprile 2022, n. 194; Trib. Napoli, 10 febbraio 2022 n. 1488; Trib. Roma, 23 novembre 2021, n. 18271; Trib. Velletri, 19 ottobre 2021, n. 1892; Corte app. L'Aquila, 15 luglio 2021, n. 1129; Trib. Napoli, 5 febbraio 2021, n. 1167; Trib. Crotone, 5 gennaio 2021; Trib. Pordenone, 7 dicembre 2020, n. 647; Trib. Milano, 11 giugno 2019, n. 5605.
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SECONDO ORIENTAMENTO
Trib. Genova, 15 febbraio 2022
Solo la procura notarile speciale è idonea a fornire le garanzie indispensabili sulla sua utilizzabilità nei riguardi dei terzi.
In senso conforme cfr. Trib. Caltagirone, 17 novembre 2021, n. 459; Trib. Monza, 16 aprile 2021, n. 793; Trib. Catania, 18 gennaio 2021, n. 263; Trib. Pisa, 26 ottobre 2022, n. 1320; Corte app. Napoli, 29 settembre 2020, n. 3227; Trib. Salerno, sez. I,15 gennaio 2020.
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Il Tribunale di Milano, con la sentenza in oggetto, aderisce, quindi, all'orientamento maggioritario e meno formalistico.
Siffatto indirizzo è, molto probabilmente, destinato a trovare definitiva consacrazione, quando si consideri che nello schema di Decreto correttivo al d.lgs. n. 28/2010, approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 17 settembre, viene previsto l'inserimento del comma 4-bis all'interno dell'art. 8, d.lgs. n. 28/2010, secondo cui «La delega per la partecipazione all'incontro ai sensi del comma 4 è conferita con atto sottoscritto con firma non autenticata».
Dunque, viene espressamente stabilito che le parti possono conferire ad un terzo il potere di rappresentarle tramite il rilascio di apposita procura sostanziale speciale, la quale non richiederà l'intervento di un notaio né ai fini della formazione dell'atto né tantomeno ai fini dell'autentica delle firme.
II Correttivo precisa che, affinché la procura possa considerarsi valida, è sufficiente che contenga gli estremi del documento di identità del delegante. Spetterà, poi, al delegato a partecipare all'incontro di mediazione procedere alla presentazione ed alla consegna al mediatore della delega conferita, unitamente a copia non autenticata del proprio documento di identità, per la loro acquisizione agli atti della procedura.
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