Malfunzionamento della piattaforma di deposito: il giudice deve valutare la condotta della parte
05 Dicembre 2024
Nel corso di un procedimento civile per la morte di una donna in occasione di un ricovero ospedaliero, la domanda di parte attrice veniva rigettata in entrambi i gradi di giudizio su una questione preliminare: il deposito intempestivo, da parte degli attori, della documentazione attestante la loro parentela con la vittima e la loro qualità di eredi. Ricorrendo in Cassazione, questi sostenevano di non aver depositato la documentazione nei termini a causa di un malfunzionamento del sistema telematico, che aveva impedito tanto l'accesso quanto il deposito. I giudici di merito (e d'appello) avevano, invece, sostenuto che non vi fosse prova dei tentativi di deposito effettuati dai ricorrenti e che, come dimostrato da una dichiarazione del Ministero fatta nei giorni successivi, il sistema aveva sì impedito la consultazione dei fascicoli, ma non il deposito. La Cassazione evidenzia, innanzitutto, come, ai sensi dell'art. 153 c.p.c., il giudice debba verificare se il mancato deposito sia imputabile alla parte o sia dipesa circostanze a lui estranee. Nel caso di specie, il giudice avrebbe dovuto tenere in considerazione lo sforzo di diligenza richiesto alla parte e la condotta complessiva da questa tenuta. Gli eredi avevano effettuato il deposito il giorno successivo il termine di scadenza e il malfunzionamento, non lasciando passare strumentalmente il tempo, e avevano chiesto tempestivamente di essere rimessi in termini. Tale comportamento deve essere valutato ai fini del giudizio (Cass. 32296/ 2023). D'altro canto, il mancato rispetto del termine è stato causato da un'oggettiva difficoltà e, nonostante quanto riportato nel comunicato ministeriale, nel motivo del ricorso erano presenti altre prove documentali a dimostrazione di un'interruzione totale del servizio, incluso il deposito. In conclusione, la decisione impugnata avrebbe dovuto tenere conto della situazione complessiva prospettata da parte ricorrente e non solo della certificazione del Ministero, oltre che valutare tutti gli elementi di prova offerti. Il ricorso deve, dunque, essere accolto. |