Limiti all’esercizio della facoltà del soccorso istruttorio: non può essere utilizzato per consentire l’integrazione di dichiarazioni totalmente omesse

10 Dicembre 2024

Il soccorso istruttorio non può essere utilizzato per consentire l'integrazione di dichiarazioni del tutto omesse nei documenti allegati alla offerta anche quando non riguardino gli aspetti tecnici o economici della proposta contrattuale (Consiglio di Stato, sez. V, 12/02/2024, n. 1372; Consiglio di Stato, sez. V, 22 febbraio 2021, n. 1540). I principi di risultato e buona fede, di cui tale istituto è espressione, vanno infatti contemperati con quello di autoresponsabilità ed efficienza della azione amministrativa dovendosi perciò escludere che a fronte di dichiarazioni non corrispondenti alle prescrizioni della lex specialis scatti automaticamente l'onere della stazione appaltante di chiedere al concorrente chiarimenti o integrazioni, essendo a tal fine necessario che si palesino incertezze o ambiguità che rendano rilevabile un possibile errore nella redazione della domanda.

Il caso. La società ricorrente ha impugnato il provvedimento con cui la Stazione Appaltante la aveva esclusa dalla gara per mancanza del requisito speciale richiesto dal disciplinare di gara (ovvero, l'aver eseguito negli ultimi cinque anni un servizio analogo a quello messo in gara della durata di almeno tre anni anche con contratti non continuativi). Sul punto, la società ha sostenuto di aver indicato per mero errore materiale date di svolgimento non corrette dei servizi svolti e ciò avrebbe determinato un'apparente mancanza del requisito speciale richiesto dalla legge di gara. L'Amministrazione avrebbe, pertanto, errato nel non consentirle di dimostrare il possesso del requisito attivando l'istituto del soccorso istruttorio.

La soluzione. Il Collegio ha rigettato il ricorso affermando che l'istituto del soccorso istruttorio non può essere utilizzato per consentire l'integrazione di dichiarazioni totalmente omesse. Inoltre, l'attivazione della stazione appaltante nei confronti dell'impresa che sia incorsa in errori o omissioni non rappresenta un obbligo ma una facoltà che deve avere di mira il buon andamento della procedura, il quale si misura anche in funzione della economia dei suoi tempi e degli oneri burocratici a cui è tenuta l'amministrazione. Ebbene, nel caso di specie, secondo il Collegio, non emergevano elementi che potessero mettere in dubbio l'esattezza delle dichiarazioni rese dalla società con riguardo alla durata dei contratti indicati per sodisfare il requisito esperienziale richiesto dal bando di gara. In tal senso, il TAR ha concluso per la legittimità del provvedimento di esclusione adottato dalla Stazione Appaltante.

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