Comunicazione del commissario giudiziale ai creditori ex art. 104 c.c.i.i.

Antonio Picardi

inquadramento

Intervenuto il decreto di ammissione alla procedura di concordato preventivo ex art. 47 c.c.i.i., il commissario giudiziale, all'esito della verifica dell'elenco dei creditori e dei debitori sulla scorta delle scritture contabili (ed apportate le necessarie rettifiche), provvede a comunicare ai creditori, a mezzo PEC, se il destinatario ha un indirizzo digitale e, in ogni altro caso, a mezzo lettera raccomandata spedita presso la sede dell'impresa o la residenza del creditore, un avviso contenente la data iniziale e finale del voto dei creditori, la proposta del debitore, il decreto di apertura, il suo indirizzo PEC, l'invito ad indicare un indirizzo PEC e le sue eventuali variazioni, con l'avvertimento che, nel caso di mancata comunicazione del predetto indirizzo entro quindici giorni dall'avviso, le comunicazioni del commissario giudiziale verranno eseguite mediante deposito in cancelleria.

Formula

TRIBUNALE DI ....

Concordato preventivo n. ....

Giudice Delegato: Dr. ....

COMUNICAZIONE DEL COMMISSARIO GIUDIZIALE AI CREDITORI EX ART. 104 c.c.i.i.[1]

Il sottoscritto Dr. ...., con studio in ...., indirizzo PEC ...., nominato commissario giudiziale, con decreto emesso in data ...., nella procedura di concordato preventivo presentata dalla società ....;

PREMESSO

che la società .... è stata ammessa alla procedura di concordato preventivo, ai sensi e per gli effetti dell'art. 47 c.c.i.i., con decreto depositato in data ....;

che la proposta presentata dalla società prevede [trascrivere per esteso la proposta concordataria];

che il destinatario della presente comunicazione risulta essere inserito nell'elenco dei creditori per l'importo di .... in via [privilegiata/chirografaria];

Tutto ciò premesso

AVVISA

che le operazioni di voto inizieranno il giorno .... e termineranno il giorno ....;

che il voto dovrà essere espresso a mezzo posta elettronica certificata inviata al sottoscritto commissario giudiziale;

INVITA

il destinatario del presente avviso a comunicare, entro quindi giorni dalla sua ricezione, un indirizzo di posta elettronica certificata e le sue eventuali variazioni [2]

AVVERTE

che nel caso di mancata comunicazione dell'indirizzo PEC entro il prescritto termine, tutte le comunicazioni si intenderanno eseguite mediante il deposito nella cancelleria del Tribunale.

Luogo e data ....

Il Commissario Giudiziale ....

Si allega:

Decreto di ammissione alla procedura di concordato preventivo.

[1]La norma, come modificata a seguito dell'emanazione del d.lgs. n. 136/2024 (c.d. correttivo-ter), pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 27 settembre 2024, stabilisce: «1. Il commissario giudiziale deve procedere alla verifica dell'elenco dei creditori e dei debitori sulla scorta delle scritture contabili, apportando le necessarie rettifiche. 2. Il commissario giudiziale provvede a comunicare ai creditori a mezzo posta elettronica certificata, se il destinatario ha un indirizzo digitale e, in ogni altro caso, a mezzo lettera raccomandata spedita presso la sede dell'impresa o la residenza del creditore, il piano e un avviso contenente la data iniziale e finale del voto dei creditori, la proposta del debitore, il decreto di apertura, il suo indirizzo di posta elettronica certificata, l'invito ad indicare un indirizzo di posta elettronica certificata ai sensi dell'articolo 10, commi 1 e 2. Nello stesso avviso è contenuto l'avvertimento che si applica l'art. 10, comma 3. 3. Quando, nel termine di quindici giorni dalla comunicazione dell'avviso, non è comunicato l'indirizzo di cui all'invito previsto dal comma 2 e nei casi di mancata consegna del messaggio di posta elettronica certificata per cause imputabili al destinatario, le comunicazioni si eseguono ai sensi dell'art. 10, comma 3. 4. Quando la comunicazione prevista dal comma 2 è sommamente difficile per il rilevante numero dei creditori o per la difficoltà di identificarli tutti, il tribunale, sentito il commissario giudiziale, può dare l'autorizzazione prevista dall'articolo 242. 5. Se vi sono obbligazionisti, il termine per la votazione deve essere raddoppiato. La data iniziale e finale stabilita per il voto è in ogni caso comunicata al rappresentante comune degli obbligazionisti».

[2]Cfr. Cass. I, n. 15035/2016, per cui «In tema di notifiche telematiche nei procedimenti civili, compresi quelli cd. prefallimentari, la ricevuta di avvenuta consegna (RAC), rilasciata dal gestore di posta elettronica certificata del destinatario, costituisce documento idoneo a dimostrare, fino a prova contraria, che il messaggio informatico è pervenuto nella casella di posta elettronica del destinatario, senza tuttavia assurgere a quella “certezza pubblica” propria degli atti facenti fede fino a querela di falso».

commento

Neppure dal legislatore della riforma è stato contemplato un subprocedimento per l'accertamento dei crediti concorrenti, a differenza di quanto avviene nella procedura di liquidazione giudiziale. La verifica del commissario sembra, quindi, ridursi ad un riscontro meramente documentale dell'elenco dei creditori, giusta le risultanze delle scritture contabili, con esclusione di qualunque potere decisorio.

Pertanto, le questioni concernenti la sussistenza, l'entità ed il rango dei crediti vanno risolte negli ordinari giudizi di cognizione promossi dal creditore dinanzi al giudice competente e nei confronti non già del commissario, bensì del debitore.

In questo assetto anche le rettifiche contemplate dal comma 1 dell'art. 104 c.c.i.i. non possono che tradursi in correzioni di errori materiali dell'elenco dei creditori determinati dal riscontro contabile compiuto.

È da ritenere che il commissario giudiziale sia tenuto ad avvisare non solo i creditori che risultano dall'elenco predisposto dal debitore, ma anche quelli individuati all'esito dei propri accertamenti.

Devono essere avvisati tutti i creditori che vantino un titolo anteriore alla pubblicazione nel registro delle imprese della domanda di accesso alla procedura, nonché i coobbligati, i fideiussori del debitore e gli obbligati in via di regresso, atteso che l'art. 107, comma 4, c.c.i.i. attribuisce loro la facoltà di formulare osservazioni e contestazioni (a mezzo PEC indirizzata al commissario giudiziale) almeno dieci giorni prima della data iniziale stabilita per il voto.

Allo scopo di garantire la migliore e più ampia conoscenza della proposta, da parte dei creditori, è da ritenere che la stessa debba essere trasmessa ad essi in forma integrale.

Tutte le comunicazioni del commissario giudiziale successive all'avviso devono essere eseguite a mezzo posta elettronica certificata.

Per quanto concerne le conseguenze del mancato avviso, la tesi, particolarmente rigorosa, propugnata da una parte della dottrina, della nullità dell'intero procedimento, non appare condivisibile, atteso che l'art. 108, comma 2, c.c.i.i. (sul modello del previgente art. 176, comma 2, l.fall.) stabilisce che i creditori esclusi possono presentare opposizione in sede di omologazione del concordato nel caso in cui la loro ammissione avrebbe avuto influenza sulla formazione delle maggioranze.

È da ritenere, quindi, che la relativa questione vada risolta in sede di omologazione del concordato preventivo, a seguito di opposizione del creditore non avvisato (e, quindi, escluso dalle operazioni di voto), con la conseguenza che, una volta omologato il concordato, esso sarà comunque obbligatorio per tutti i creditori anteriori ex art. 117, comma 1 c.c.i.i., compresi quelli pretermessi dalle operazioni di voto.

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