Relazione particolareggiata del commissario giudiziale ex art. 105 c.c.i.i.inquadramentoIl commissario giudiziale è tenuto a redigere l'inventario del patrimonio del debitore ed una relazione particolareggiata sulle cause del dissesto, precisando se l'impresa si trovi in stato di crisi o di insolvenza, sulla condotta del debitore, sulle proposte di concordato e sulle garanzie offerte ai creditori, ed a depositarla in cancelleria almeno quarantacinque giorni prima della data iniziale stabilita per il voto dei creditori. Nella relazione, inoltre, il commissario giudiziale deve illustrare le utilità che, in caso di liquidazione giudiziale, potrebbero essere apportate dalle azioni risarcitorie, recuperatorie o revocatorie che potrebbero essere promosse nei confronti di terzi. Qualora siano depositate proposte concorrenti, il commissario giudiziale riferisce sulle stesse con relazione integrativa, contenente una comparazione tra tutte le proposte depositate, da depositare in cancelleria e comunicare ai creditori almeno quindi giorni prima della data iniziale stabilita per il voto dei creditori. Analoga relazione integrativa deve essere redatta, dal commissario giudiziale e comunicata ai creditori almeno quindici giorni prima della data iniziale stabilita per il voto, qualora emergano informazioni che i creditori devono conoscere ai fini dell'espressione del voto. Sempre almeno quindici giorni prima della data iniziale stabilita per il voto il commissario giudiziale illustra la sua relazione e le proposte definitive del debitore e quelle eventualmente presentate dai creditori, con comunicazione inviata ai creditori, al debitore e a tutti gli interessati e depositata nella cancelleria del giudice delegato. Alla relazione è allegato, ai soli fini della votazione, l'elenco dei creditori legittimati al voto con l'indicazione dell'ammontare per cui sono ammessi. Almeno dieci giorni prima della data iniziale stabilita per il voto, il debitore, coloro che hanno formulato proposte alternative, i coobbligati, i fideiussori del debitore, gli obbligati in via di regresso, i creditori possono formulare osservazioni e contestazioni, a mezzo PEC indirizzata al commissario giudiziale. Ciascun creditore può esporre le ragioni per le quali non ritiene ammissibili o convenienti le proposte di concordato e sollevare contestazioni sui crediti concorrenti. Il debitore ha facoltà di rispondere e contestare a sua volta i crediti e ha il dovere di fornire al giudice gli opportuni chiarimenti. Il commissario giudiziale dà comunicazione ai creditori, al debitore e a tutti gli interessati delle osservazioni e contestazioni pervenute e ne informa il giudice delegato, procedendo, poi, a depositare la relazione definitiva ed a comunicarla ai creditori, al debitore e agli interessati entro cinque giorni prima della data iniziale stabilita per il voto. I provvedimenti del giudice delegato, che decidono sulle contestazioni, sono, poi, comunicati al debitore, ai creditori, al commissario giudiziale e a tutti gli interessati. FormulaTRIBUNALE DI .... Concordato preventivo n. .... Giudice Delegato: Dr. .... RELAZIONE PARTICOLAREGGIATA EX ART. 105 c.c.i.i.[1] 1. Premessa Il sottoscritto Dott. .... con studio in ...., iscritto all'Ordine dei Commercialisti ed Esperti Contabili di .... al n. ...., è stato nominato Commissario Giudiziale nella procedura di concordato preventivo della Società ...., con sede in ...., C.F. e iscrizione al R.I. di ...., n. ...., con decreto del Tribunale di .... del .... depositato in cancelleria in data ..... La presente relazione intende assolvere le finalità di cui all'art. 105, comma 1, c.c.i.i., tenendo conto di quanto disposto dal Tribunale di .... con decreto del ...., depositato in data ...., contestualmente all'apertura della procedura. La nuova formulazione dell'art. 105, comma 1 c.c.i.i. dispone che il Commissario Giudiziale rediga, oltre all'inventario del patrimonio del debitore, «una relazione particolareggiata sulle cause del dissesto, precisando se l'impresa si trovi in stato di crisi o di insolvenza, sulla condotta del debitore, sulle proposte di concordato e sulle garanzie offerte ai creditori [ .... ] Nella relazione il commissario deve illustrare le utilità che, in caso di liquidazione giudiziale, possono essere apportate dalle azioni risarcitorie, recuperatorie o revocatorie che potrebbero essere promosse nei confronti di terzi.». La presente relazione ex art. 105 c.c.i.i. ha il duplice scopo di: – offrire ai creditori, chiamati ad esprimere il proprio voto sulla proposta di concordato, formulata dalla società ...., le informazioni necessarie o anche solamente utili, al fine di prestare, consapevolmente il proprio consenso o dissenso; – offrire al Tribunale il complesso di informazioni fondamentali per la verifica della persistente fattibilità del piano concordatario sino alla omologazione [2] . 2. La procedura di concordato preventivo 2.1 Il concordato preventivo con continuità aziendale La Società .... ha prospettato ai propri creditori l'intendimento di avvalersi della procedura di concordato preventivo, con continuità aziendale. Il concordato “in continuità”, s'impernia sulla prosecuzione dell'attività imprenditoriale e contempla qualsiasi ipotesi di conservazione dell'azienda, in termini di ristrutturazione dei debiti e soddisfazione dei crediti, sotto la perdurante gestione del debitore, oppure attraverso la cessione di essa a terzi o, infine, per mezzo del conferimento dell'azienda in esercizio in una o più società appositamente costituite. 2.2 Il ruolo del Commissario giudiziale In conformità a quanto disposto dal richiamato dall'art. 105. c.c.i.i. ed anche al fine di fornire ai creditori elementi conoscitivi rilevanti ai fini del voto, lo scrivente Commissario illustrerà le cause del dissesto, la condotta e la proposta della Società, le garanzie offerte ai creditori, il contenuto del piano e degli obiettivi che esso si prefigge, l'attuabilità delle operazioni programmate, nonché la misura presumibile di soddisfacimento dei creditori. L'indagine si estenderà, inoltre, alla verifica dei presupposti del pagamento integrale dei crediti privilegiati e della correttezza della formazione di classi di creditori. Sarà altresì illustrato il fabbisogno concordatario, così come determinato nell'ambito della proposta, e verranno svolte talune considerazioni in ordine alla congruità delle spese della procedura e della fase di esecuzione del concordato, all'esito delle quali sarà formulata una prognosi sulla percentuale di soddisfacimento dei creditori falcidiati e, più in generale, sulla fattibilità del piano. Infine, verrà effettuato un raffronto con la situazione che si produrrebbe nell'ipotesi di liquidazione giudiziale, trattandosi di elemento utile ai fini della consapevole determinazione dei creditori ammessi al voto. 2.3 Il ricorso per l'ammissione alla procedura di concordato preventivo ai sensi dell'art. 44 c.c.i.i. [ .... ] 2.4 La presentazione della proposta concordataria ex art. 94 c.c.i.i. [ .... ] 2.5 Il decreto di ammissione del Tribunale [ .... ] 3. Cenni storici della società 3.1 Anamnesi societaria [ .... ] 3.2 Organi societari e compagine sociale [ .... ] 4. Le cause dello stato di crisi 4.1 Analisi fornita dall'impresa debitrice [ .... ] 4.2 Le attività poste in essere dalla Società per fare fronte alla crisi aziendale [ .... ] 4.3 L'analisi effettuata dal Commissario e l'accertamento dello stato di crisi (con esclusione dello stato di insolvenza). 4.3.1 Premessa generale [ .... ] 4.3.2 Riclassificazione dei bilanci 4.3.2.1 Stato patrimoniale [ .... ] 4.3.2.2 Conto economico [ .... ] 4.3.3. Giudizio del Commissario sul momento di insorgenza della crisi. [ .... ] 5. La condotta del debitore [ .... ] 6. La proposta concordataria 6.1 Il piano [ .... ] 6.2 La situazione contabile di partenza (c.d. alla data di riferimento) [ .... ] 6.3 Il passivo concordatario [ .... ] 6.4 L'attivo concordatario [ .... ] 6.5 La soddisfazione dei creditori [ .... ] 7. La relazione del professionista indipendente sulla veridicità dei dati aziendali e sulla fattibilità del piano [ .... ] 8. fatti di rilievo nel corso della procedura [ .... ] 9. Le verifiche del commissario giudiziale 9.1 Le operazioni svolte dal Commissario nella fase preconcordataria [ .... ] 9.2 Verifica dell'attivo patrimoniale [ .... ] 9.3 Valutazione dell'attivo destinato alla soddisfazione dei creditori [ .... ] 9.4 La verifica del passivo concordatario [ .... ] 10 Giudizio di fattibilità del piano proposto dal debitore 10.1 La fattibilità giuridica ed economica del concordato preventivo 10.1.1 La fattibilità giuridica Secondo l'insegnamento della giurisprudenza il concordato è fattibile, in senso giuridico, quando preveda modalità attuative non incompatibili con norme inderogabili. La fattibilità giuridica presuppone che la proposta non venga attuata mediante negozi contrari a norme imperative e che comunque il piano non si fondi su prospettazioni manifestamente errate. La stessa presuppone che la proposta: a) non violi norme di legge e non si fondi su negozi contrari a norme imperative o su prospettazioni giuridiche errate; b) si basi su dati veritieri e/o attendibili e su una relazione affidabile dell'attestatore; c) garantisca il soddisfacimento, almeno in percentuale minima, di tutti i creditori. Avuto riguardo al contenuto della proposta concordataria formulata dalla Società ed ai singoli atti in cui essa si articola, non emergono, ad avviso dello scrivente Commissario, elementi suscettibili di incidere negativamente sulla legalità della procedura concordataria. 10.1.2 La fattibilità economica In senso economico, la fattibilità designa il grado di congruenza tra ciò che è promesso e ciò che si prevede sarà concretamente eseguito. Il giudizio sulla fattibilità economica del concordato, si risolve, dunque, in una prognosi sulla possibilità di realizzare le soluzioni prospettate nell'ambito della proposta concordataria, in termini di non manifesta inettitudine del piano a raggiungere gli obiettivi prefissati. Ciò posto, sulla base degli accertamenti effettuati sulle attività messe a disposizione dalla ricorrente e le rettifiche riportate nelle poste passive indicate nella proposta, unitamente a quelle rinvenute dal sottoscritto, si è raggiunta la determinazione del fabbisogno concordatario in considerazione della percentuale proposta. Nel piano, anche dopo le rettifiche apportate dal Commissario, al verificarsi di tutte le condizioni previste, l'attivo stimato risulta comunque idoneo a soddisfare i creditori nelle percentuali proposte e nei tempi previsti dalla ricorrente. 10.1.3 Tempi necessari ad assicurare il riequilibrio della situazione finanziaria; [ .... ] 10.1.4. Funzionalità della continuità aziendale al miglior soddisfacimento dei creditori [ .... ] 11. La convenienza della proposta di concordato rispetto all'ipotesi di liquidazione giudiziale 11.1 Prospettazione della società istante [ .... ] 11.2 Valutazione del commissario giudiziale 11.2.1 Sulla fattibilità e fruttuosità di azioni revocatorie e risarcitorie La formulazione dell'art. 105 c.c.i.i. prevede che « .... nella relazione il commissario deve illustrare le utilità che, in caso di liquidazione giudiziale, possono essere apportate dalle azioni risarcitorie, recuperatorie o revocatorie che potrebbero essere promosse nei confronti di terzi ....». Il commissario, in ossequio a tale disposizione ha ritenuto di: a) effettuare un'analisi sugli eventi che hanno caratterizzato l'impresa e le attività del suo organo amministrativo e di controllo, nell'ultimo periodo precedente l'apertura di concordato preventivo; b) di valutare quale sia stato il comportamento tenuto dall'impresa e dai suoi organi e se quindi vi siano condotte attive o omissive a loro imputabili, che possano essere correlate ad eventuali pregiudizi arrecati all'impresa o indirettamente a terzi; c) di verificare, in ultimo, se vi possa essere in astratto, una convenienza (in termini di maggiore utilità per il ceto creditorio, rispetto alla proposta concordataria de qua) nella ipotesi di liquidazione giudiziale della società con avvio di azioni risarcitorie, revocatorie e recuperatorie in genere, ove esperibili. 11.2.2 Valutazioni conclusive circa la convenienza del concordato rispetto alla liquidazione giudiziale [ .... ] 12. Creditori ammessi al voto [ .... ] 13. Conclusioni [ .... ] Luogo e data .... Il Commissario Giudiziale .... Allegati: – Elenco dei creditori legittimati al voto. [1]L'art. 105 c.c.i.i., come modificato a seguito dell'emanazione del d.lgs. n. 136/2024 (c.d. correttivo-ter), pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 27 settembre 2024, stabilisce che: «1. Il commissario giudiziale redige l'inventario del patrimonio del debitore e una relazione particolareggiata sulle cause del dissesto, precisando se l'impresa si trovi in stato di crisi o di insolvenza, sulla condotta del debitore, sulle proposte di concordato e sulle garanzie offerte ai creditori, e la deposita almeno quarantacinque giorni prima della data iniziale stabilita per il voto dei creditori. Copia della relazione è trasmessa al pubblico ministero. 2. Nella relazione il commissario illustra le utilità che, in caso di liquidazione giudiziale, possono essere apportate dalle azioni risarcitorie, recuperatorie o revocatorie che potrebbero essere promosse nei confronti di terzi. 3. Qualora siano depositate proposte concorrenti, il commissario giudiziale riferisce in merito ad esse con relazione integrativa da depositare e comunicare ai creditori, con le modalità di cui all'art. 104, comma 2, almeno quindici giorni prima della data iniziale stabilita per il voto dei creditori. Copia della relazione è trasmessa al pubblico ministero. 4. La relazione integrativa contiene, la comparazione tra tutte le proposte depositate. Le proposte di concordato, ivi compresa quella presentata dal debitore, possono essere modificate fino a venti giorni prima della data iniziale stabilita per il voto dei creditori. 5. Analoga relazione integrativa viene redatta qualora emergano informazioni che i creditori devono conoscere ai fini dell'espressione del voto. Essa è comunicata ai creditori almeno quindici giorni prima della data iniziale stabilita per il voto ed è trasmessa al pubblico ministero». [2]Cfr. Cass. S.U., n. 1521/2013 secondo cui «In tema di concordato preventivo, il giudice ha il dovere di esercitare il controllo di legittimità sul giudizio di fattibilità della proposta di concordato, non restando questo escluso dall'attestazione del professionista, mentre rimane riservata ai creditori la valutazione in ordine al merito del detto giudizio, che ha ad oggetto la probabilità di successo economico del piano ed i rischi inerenti. Il menzionato controllo di legittimità si realizza facendo applicazione di un unico e medesimo parametro nelle diverse fasi di ammissibilità, revoca ed omologazione in cui si articola la procedura di concordato preventivo, e si attua verificandosene l'effettiva realizzabilità della causa concreta: quest'ultima, peraltro, da intendersi come obiettivo specifico perseguito dal procedimento, non ha contenuto fisso e predeterminabile, essendo dipendente dal tipo di proposta formulata, pur se inserita nel generale quadro di riferimento finalizzato al superamento della situazione di crisi dell'imprenditore, da un lato, e all'assicurazione di un soddisfacimento, sia pur ipoteticamente modesto e parziale, dei creditori, da un altro». commentoSi è scelta una formula molto articolata e modellata sulla relazione ex art. 105 c.c.i.i. del commissario giudiziale nel caso di concordato preventivo in continuità (diretta), destinato a diventare il principale strumento di risoluzione negoziale della crisi di impresa, tenuto conto del carattere residuale attribuito dalla riforma al concordato liquidatorio. L'art. 105 c.c.i.i. si colloca nel solco dell'art. 172 l.fall., con alcune novità. In primo luogo, viene previsto che nella relazione particolareggiata il commissario giudiziale precisi se l'impresa si trovi in stato di crisi o di insolvenza. È da ritenere che tale precisazione miri a fornire ai creditori (ed al tribunale) un importante elemento di valutazione proprio nel caso di presentazione di un concordato in continuità, atteso che l'obiettivo di risanamento si presenta sicuramente più difficile da raggiungere qualora l'impresa muova non da una semplice situazione di crisi bensì di vera e propria insolvenza (il che impone certamente un vaglio più critico sulla fattibilità del piano concordatario). Viene, inoltre, previsto l'obbligo, per il commissario giudiziale, di redigere una relazione integrativa, da depositare almeno quindici giorni prima della data iniziale stabilita per le votazioni, qualora emergano, successivamente al deposito della prima relazione, informazioni che i creditori devono conoscere ai fini dell'espressione del voto. Deve ritenersi che tali informazioni non incidano sull'ammissibilità e/o fattibilità del concordato (atteso che, nel caso di venir meno di tali condizioni, è previsto l'avvio del procedimento di cui all'art. 106, comma 2 c.c.i.i.) bensì esclusivamente sulla sua convenienza (riservata all'esclusivo apprezzamento dei creditori). Si conferma, quindi, la fondamentale natura informativa della relazione del commissario giudiziale che in quanto rivolta, oltre che al tribunale, anche ai creditori, dovrebbe contraddistinguersi per chiarezza e completezza espositiva, al fine di consentire l'espressione di un voto il più possibile consapevole (cfr. Cass. S.U., n. 1521/2013). L'art. 107 c.c.i.i., nello stabilire che il commissario giudiziale illustra la sua relazione definitiva comunicandola ai creditori almeno quindi giorni prima dell'indizio delle votazioni, disciplina, altresì, le modalità di instaurazione del contraddittorio tra commissario, creditori e debitore, in caso di osservazioni e/o contestazioni, il che costituisce la logica conseguenza della soppressione dell'adunanza dei creditori. |