Segnalazione del commissario giudiziale di mutamento delle condizioni di fattibilità del piano concordatario (art. 110, comma 3 c.c.i.i.)inquadramentoQuando il commissario giudiziale rileva, dopo l'approvazione del concordato, che sono mutate le condizioni di fattibilità del piano, ne dà avviso ai creditori, i quali possono costituirsi nel giudizio di omologazione fino all'udienza per modificare il voto. FormulaTRIBUNALE DI .... Concordato preventivo n. .... Giudice Delegato: Dr. .... AVVISO AI CREDITORI DI MUTAMENTO DELLE CONDIZIONI DI FATTIBILITÀ DEL PIANO EX ART. 110, COMMA 3, c.c.i.i.[1] Il sottoscritto Dott. ...., con studio in ...., indirizzo PEC ...., nominato commissario giudiziale, con decreto emesso in data ...., nella procedura di concordato preventivo presentata dalla Società ....; PREMESSO che la Società .... veniva ammessa alla procedura di concordato preventivo, ai sensi e per gli effetti dell'art. 47 c.c.i.i., con decreto depositato in data ....; che il sottoscritto eseguiva tempestivamente gli adempimenti di legge, procedendo al deposito della relazione ex art. 105 c.c.i.i. in data ....; che le operazioni di voto avevano inizio il giorno .... e terminavano il giorno ....; che, all'esito del voto dei creditori, il concordato risultava approvato con la seguente percentuale .... ESPONE Nel corso della attività di verifica compiuta successivamente alla conclusione delle operazioni di voto, il sottoscritto ha potuto constatare la seguente circostanza .... [descrivere il fatto che determina il mutamento delle condizioni di fattibilità del piano]. Tale fatto integra, ad avviso dello scrivente, un mutamento delle condizioni di fattibilità del piano, atteso che .... [descrivere le conseguenze derivanti dall'accertamento del fatto in ordine alla fattibilità del piano concordatario]. Per tale ragione, si ritiene doveroso portare a conoscenza di tale circostanza i creditori, al fine di avvisarli della facoltà di costituirsi nel giudizio di omologazione per modificare il voto già espresso. Il presente avviso viene depositato anche nel fascicolo della procedura per opportuna conoscenza del Tribunale. Luogo e data .... Il Commissario Giudiziale .... [1]La norma così dispone: «Quando il commissario giudiziale rileva, dopo l'approvazione del concordato, che sono mutate le condizioni di fattibilità del piano, ne dà avviso ai creditori, i quali possono costituirsi nel giudizio di omologazione fino all'udienza di cui all'art. 48, comma 1, per modificare il voto». commentoL'art. 110, comma 3 c.c.i.i. riproduce pedissequamente l'art. 179, comma 2 l.fall. È da ritenere, quindi, che l'obbligo di comunicazione gravi sul commissario giudiziale sia nel caso di mutamento in peius della fattibilità del piano sia nel caso – seppur meno frequente – di mutamento migliorativo. Ciò in quanto, anzitutto, dal tenore letterale della norma in esame non emerge alcuna distinzione, ma soprattutto perché la valutazione della natura migliorativa o peggiorativa delle condizioni di fattibilità non può essere rimessa al commissario giudiziale, bensì al singolo creditore cui solo spetta di apprezzare l'incidenza delle modifiche sulla propria posizione. La ratio dell'art. 179, comma 2, l.fall. è stata rinvenuta dalla giurisprudenza di legittimità nell'esigenza di garantire ulteriormente, anche dopo l'adunanza e sino al giudizio di omologazione, l'adeguata informazione del ceto creditorio sulla fattibilità del piano concordatario finalizzata all'espressione di un voto consapevole ed informato (Cass. I, n. 18987/2011). La giurisprudenza ha, inoltre, precisato che il secondo comma dell'art. 179 non può fondare l'ammissibilità di modifiche successive all'approvazione, perché la norma si rivolge ai creditori (e non al debitore) ed implica l'iniziativa del commissario giudiziale in relazione ad eventi estranei alla volontà del debitore e sopravvenuti all'approvazione del concordato, che hanno determinato un mutamento delle condizioni di fattibilità del piano, ed è quindi una norma non utilizzabile in relazione a carenze originarie della proposta (Cass. I, n. 8575/2015). Pur prevendendo la norma che l'avviso sia rivolto ai soli creditori, appare doveroso, per il commissario, informare immediatamente anche il tribunale del mutamento delle condizioni di fattibilità del piano, atteso che, nel caso di mutamento in peius, potrebbero essere integrate le condizioni per la revoca del concordato ex art. 106, comma 2 c.c.i.i. Di recente la Corte di Cassazione (Cass. I, n. 12137/2024), pur pronunciandosi rispetto alla previgente legge fallimentare e con riferimento alle modifiche intervenute prima dell'approvazione del piano, ha espresso la stessa ratio dell'art. 110, comma 3 c.c.i.i. precisando che in caso di modifica del piano concordatario da parte del debitore l'unica condizione necessaria per la validità dell'espressione del voto da parte dei creditori è che la stessa corrisponda alle eventuali modifiche della proposta di concordato nel frattempo intervenute, onde assicurare una esatta sovrapponibilità della volontà negoziale delle parti al momento della proposta e dell'accettazione o del dissenso, di modo che va esclusa la validità del suffragio manifestato prima dell'apporto di modifiche al contenuto della proposta apprezzata dal medesimo creditore votante. In tal caso il voto, non correlandosi con la proposta da ultimo presentata, non ha efficacia ai fini dell'adesione alla medesima e necessita di una rinnovazione affinché proposta e risposta, in termini di accettazione o rifiuto, si riferiscano a un contenuto coincidente. |