Ricorso al Tribunale per l'attribuzione al commissario giudiziale di poteri sostitutivi e/o di revoca dell'organo amministrativo

Antonio Picardi

inquadramento

Il soggetto che ha presentato la proposta di concordato, approvata e omologata dai creditori, può denunciare al tribunale i ritardi e le omissioni del debitore mediante ricorso notificato al debitore ed al commissario giudiziale con il quale può chiedere al tribunale di attribuire al commissario i poteri necessari per provvedere a dare esecuzione alla proposta concordataria o di revocare l'organo amministrativo, se si tratta di società, nominando un amministratore giudiziario. Il tribunale provvede in camera di consiglio, sentito il debitore ed il commissario giudiziale. Quando nomina un amministratore giudiziario, stabilisce la durata dell'incarico e gli attribuisce il potere di compiere gli atti necessari a dare esecuzione alla proposta omologata, ivi incluse le deliberazioni di competenza dell'assemblea dei soci, la convocazione dell'assemblea avente ad oggetto tali deliberazioni e l'esercizio del diritto di voto nelle stesse. Al liquidatore, se nominato, possono essere attribuiti i compiti di amministratore giudiziario.

Formula

TRIBUNALE DI ....

Concordato preventivo .... r.c.p.

Giudice Delegato: Dr. ....

Commissario Giudiziale: Dr. ....

Liquidatore Giudiziale: Dr. ....

RICORSO EX ART. 118, COMMA 5, c.c.i.i.[1]

Il sottoscritto ...., nato a ...., residente in ...., C.F. ...., nella sua qualità di ...., rappresentato e difeso dall'Avv. ...., giusta procura in atti, il quale dichiara di voler ricevere le comunicazioni del procedimento al seguente indirizzo di posta elettronica certificata ....;

PREMESSO

in data ...., il sottoscritto, rappresentante il 10% dei crediti risultanti dalla situazione patrimoniale depositata dalla Società ...., presentava una proposta concorrente di concordato preventivo;

in data .... iniziavano le operazioni di voto che terminavano in data ....;

all'esito delle operazioni di voto risultava che la suddetta proposta concordataria aveva ricevuto il voto favorevole dei creditori, rappresentanti il .... % dei crediti complessivamente ammessi al voto;

che, con sentenza depositata in data ...., il Tribunale omologava la predetta proposta di concordato;

che la proposta di concordato prevedeva, in particolare, un aumento di capitale sociale, per l'importo di Euro ...., da eseguirsi entro la data del ....;

che, tuttavia, l'organo amministrativo non ha, entro il predetto termine, convocato l'assemblea dei soci per deliberare il previsto aumento di capitale.

Tutto ciò premesso,

CHIEDE

che l'Ecc.mo Tribunale adito, sentito il debitore ed il commissario giudiziale, voglia revocare l'organo amministrativo e procedere alla nomina di un amministratore giudiziario, stabilendone la durata dell'incarico ed attribuendogli i poteri di compiere gli atti necessari a dare attuazione alla proposta omologata, ivi inclusa la convocazione dell'assemblea dei soci per deliberare l'aumento del capitale sociale.

Con osservanza.

Luogo e data ....

Firma Avv. ....

[1]L'art. 118 c.c.i.i., come modificato a seguito dell'emanazione del d.lgs. n. 136/2024 (c.d. correttivo-ter), pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 27 settembre 2024, stabilisce: «1. Dopo l'omologazione del concordato, il commissario giudiziale ne sorveglia l'adempimento, secondo le modalità stabilite nella sentenza di omologazione. Egli deve riferire al giudice ogni fatto dal quale possa derivare pregiudizio ai creditori. Ogni sei mesi successivi alla presentazione della relazione di cui all'art. 105, comma 1, redige un rapporto riepilogativo redatto in conformità a quanto previsto dall'art. 130, comma 9, e lo trasmette ai creditori. Conclusa l'esecuzione del concordato, il commissario giudiziale deposita un rapporto riepilogativo finale redatto in conformità a quanto previsto dal medesimo art. 130, comma 9. 2. Le somme spettanti ai creditori contestati, condizionali o irreperibili sono depositate nei modi stabiliti dal giudice delegato. 3. Il debitore è tenuto a compiere ogni atto necessario a dare esecuzione alla proposta di concordato anche se presentata da uno o più creditori, qualora sia stata approvata e omologata. 4. Nel caso in cui il commissario giudiziale rilevi che il debitore non sta provvedendo al compimento degli atti necessari a dare esecuzione alla proposta o ne sta ritardando il compimento, deve senza indugio riferirne al tribunale. Il tribunale, sentito il debitore, può attribuire al commissario giudiziale i poteri necessari a provvedere in luogo del debitore al compimento degli atti a questo richiesti. 5. Il soggetto che ha presentato la proposta di concordato approvata dai creditori e omologata può denunciare al tribunale i ritardi e le omissioni del debitore mediante ricorso notificato al debitore e al commissario giudiziale con il quale può chiedere al tribunale di attribuire al commissario i poteri necessari per provvedere ai sensi del comma 4 o di revocare l'organo amministrativo, se si tratta di società, nominando un amministratore giudiziario. Sono in ogni caso fatti salvi i diritti di informazione e di voto dei soci di minoranza. 6. Il tribunale provvede in camera di consiglio, sentito il debitore ed il commissario giudiziale. Quando nomina un amministratore giudiziario, stabilisce la durata dell'incarico e gli attribuisce il potere di compiere gli atti necessari a dare esecuzione alla proposta omologata, ivi incluse le deliberazioni di competenza dell'assemblea dei soci, la convocazione dell'assemblea avente ad oggetto tali deliberazioni e l'esercizio del diritto di voto nelle stesse. Al liquidatore, se nominato, possono essere attribuiti i compiti di amministratore giudiziario. Il provvedimento di nomina dell'amministratore giudiziario è comunicato a cura del cancelliere, entro cinque giorni, all'ufficio del registro delle imprese per l'iscrizione. 7. In caso di trasferimento di beni, il commissario richiede al tribunale, che provvede in composizione monocratica, l'emissione di decreto di cancellazione delle formalità iscritte, delegando ove opportuno al notaio rogante l'atto di trasferimento. 8. In deroga all'art. 2560 c.c., l'acquirente o cessionario dell'azienda non risponde dei debiti pregressi, salvo diversa previsione del piano di concordato».

commento

La formula si riferisce al caso, anche questo non infrequente nella pratica, di mancata attuazione della proposta di concordato omologata, nella parte in cui prevede un aumento di capitale sociale da parte dei soci.

Come visto, il commissario giudiziale è investito di compiti di vigilanza e di intervento sostitutivo sotto la supervisione del Tribunale che può ad esso attribuire i «poteri necessari a provvedere in luogo del debitore al compimento degli atti a questo richiesti» (art. 118, comma 4 c.c.i.i.).

Ne deriva un inasprimento dell'effetto di spossessamento del debitore concordatario, grazie proprio all'intervento del commissario giudiziale.

Questo precetto è, poi, ripetuto, con riferimento alle proposte concorrenti, dall'art. 118, comma 5 c.c.i.i. (analogamente a quanto previsto dall'art. 185, comma 5 l.fall.), che attribuisce al proponente una sorta di potere di denunzia delle omissioni e dei ritardi del debitore, con possibilità di richiedere, al Tribunale, di attribuire al commissario anche i poteri di revocare l'organo amministrativo della società concordataria e di nominare un amministratore giudiziario.

Poteri divenuti ancora più incisivi con il decreto correttivo ter che, con la modifica dell'art. 118, comma 6, ha previsto che il commissario giudiziale eserciti il diritto di voto, non più per le sole azioni o quote facenti capo al socio ed ai soci di maggioranza ma per conto di tutti i soci.

Tuttavia, pur essendo contemplata la possibilità, per l'amministratore giudiziario, di convocare l'assemblea per deliberare l'aumento del capitale sociale previsto nella proposta concordataria, manca l'attribuzione, a tale organo, di poteri idonei a rendere effettivo il conferimento dei soci, nel caso di loro inadempimento.

Continua, peraltro, a non essere chiaro il senso della possibile assegnazione, nel concordato con cessione dei beni, al liquidatore giudiziale dei compiti propri dell'amministratore giudiziario (prevista dall'art. 185, comma 6 l.fall., ripreso anche dall'art. 118, comma 6 c.c.i.i.) considerata l'autonomia dell'organo liquidativo della procedura rispetto a quello amministrativo societario.

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