Deposito del rendiconto della gestione da parte del liquidatore giudizialeInquadramentoGeneralmente il provvedimento di omologazione, nel fissare le modalità di liquidazione, prevede, nel concordato con cessione dei beni, che il liquidatore giudiziale, terminata l'attività di realizzazione dell'attivo ed eseguito il riparto finale delle somme disponibili tra i creditori, presenti il conto della sua gestione al giudice delegato, dopo averne ottenuto l'approvazione dal comitato dei creditori e dal commissario giudiziale. In ogni caso, a prescindere da quanto previsto nel precitato provvedimento, l'art. 114 richiama espressamente l'art. 231 c.c.i.i., con la conseguenza che la presentazione del conto di gestione deve ritenersi obbligatoria per il liquidatore giudiziale. FormulaTRIBUNALE DI ... CONCORDATO PREVENTIVO ... R.C.P. GIUDICE DELEGATO: DOTT. ... COMMISSARIO GIUDIZIALE: DOTT. ... LIQUIDATORE GIUDIZIALE: DOTT. ... RENDICONTO DELLA GESTIONE [1] Il sottoscritto Dott. ..., in qualità di liquidatore giudiziale del concordato preventivo emarginato in epigrafe. PREMESSO che, in data ..., è stato depositato l'elenco delle passività; che da tale elenco risulta un'esposizione debitoria della società concordataria pari ad Euro ..., di cui Euro ... in via privilegiata ed Euro ... in via chirografaria; che è stato realizzato tutto l'attivo concordatario; che il primo riparto è stato eseguito in data ..., ed ha consentito il pagamento dei creditori nelle seguenti percentuali ...; che, in data ..., è stato eseguito il riparto finale a favore dei creditori chirografari, con il pagamento di Euro ...; che, quindi, i creditori chirografari sono stati soddisfatti nella misura complessiva del ... %; tutto ciò premesso, DEPOSITA IL RENDICONTO della propria gestione ENTRATE disponibilità alla data dell'omologa: Euro ...; realizzo titoli: Euro ...; realizzo crediti: Euro ...; vendita immobile: Euro ...; vendita mobili: Euro ...; interessi gestione titoli: Euro ...; interessi attivi c/c bancario: Euro ...; Totale entrate: Euro ...; USCITE 1)Spese di procedura pari ad Euro ..., così ripartite: - compenso commissario: Euro ...; - compenso liquidatore: Euro ...; - spese legali: Euro ... 2) spese di gestione pari ad Euro ... così ripartite: - Erario c/IVA: Euro ...; - Erario c/ritenute: Euro ...; - Spese condominiali: Euro ...; - Utenze uffici: Euro ...; - Pubblicità: Euro ...; - Spese postali: Euro ...; - Spese amministrative: Euro ...; - Tasse locali: Euro ...; - Spese bancarie: Euro ...; 3) Riparti eseguiti a favore dei creditori: [ ... ] Totale uscite: Euro ... RIEPILOGO ATTIVITÀ SVOLTA [è opportuno che il liquidatore giudiziale descriva l'attività svolta, al fine di evidenziare l'intera gestione ed amministrazione e così da dimostrare che le operazioni riportate nel conto sono state effettuate secondo criteri giuridicamente legittimi ed economicamente convenienti] Luogo e data ... Firma liquidatore giudiziale ... Si allega: - Parere favorevole del commissario giudiziale; - Parere favorevole del comitato dei creditori. 1. L'art. 231 – come modificato a seguito dell'emanazione del d.lgs. n. 136/2024 (c.d. correttivo-ter), pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 27 settembre 2024 – richiamato dall'art. 114, comma 2 c.c.i.i., stabilisce: «1. Compiuta la liquidazione dell'attivo e prima del riparto finale, nonché in ogni caso in cui cessa dalle funzioni, il curatore presenta al giudice delegato l'esposizione analitica delle operazioni contabili, dell'attività di gestione della procedura, delle modalità con cui ha attuato il programma di liquidazione e il relativo esito. 2. Il giudice ordina il deposito del conto e fissa l'udienza che non può essere tenuta prima che siano decorsi quindici giorni dalla comunicazione del rendiconto a tutti i creditori. 3. Dell'avvenuto deposito e della fissazione dell'udienza il curatore dà immediata comunicazione al debitore, ai creditori ammessi al passivo, a coloro che hanno proposto opposizione, ai creditori in prededuzione non soddisfatti, inviando loro copia del rendiconto e avvisandoli che possono presentare eventuali osservazioni o contestazioni fino a cinque giorni prima dell'udienza con le modalità di cui all'art. 201, comma 2. 4. Se all'udienza stabilita non sorgono contestazioni o su queste viene raggiunto un accordo, il giudice approva il conto con decreto; altrimenti, fissa l'udienza innanzi al collegio che, sentite le parti, provvede in camera di consiglio». COMMENTOCon il richiamo dell'art. 231 da parte dell'art. 114, comma 2 c.c.i.i., il legislatore (analogamente a quanto fatto con l'art. 182 l.fall. che richiamava l'art. 116 l.fall.) ha individuato il destinatario del rendiconto nel giudice delegato ed ha esteso al liquidatore l'applicazione delle disposizioni che regolano il procedimento di approvazione del rendiconto del Curatore. Si tratta di disposizioni compatibili con la liquidazione concordataria, salva la precisazione che – stante la mancanza di una attività giurisdizionale di verifica del passivo – i destinatari della comunicazione dell'avvenuto deposito del rendiconto sono tutti i creditori potenzialmente interessati alla ripartizione del ricavato della liquidazione e cioè: i) i creditori inseriti nell'elenco verificato dal commissario giudiziale ai fini del voto; ii) i creditori esclusi dal voto; iii) i creditori non ammessi al voto che abbiano esercitato le loro pretese in sede giudiziale o extragiudiziale; iv) i creditori per titolo successivo al decreto di ammissione al concordato; v) i creditori per titolo successivo all'omologazione, se ed in quanto riguardante la liquidazione dei beni ceduti; vi) i creditori inseriti nell'elenco delle passività redatto dal liquidatore giudiziale. Nel caso di contestazioni, in mancanza di accordo, sarà necessaria la causa di rendiconto, sulla quale potrà o meno innestarsi una causa di responsabilità civile. All'approvazione del rendiconto il liquidatore matura il diritto al compenso, da liquidarsi da parte del tribunale. |