Istanza di liquidazione del compenso finale del commissario giudizialeinquadramentoStante il richiamo, da parte dell'art. 92, comma 2 c.c.i.i., dell'art. 137 c.c.i.i. (disciplinante il compenso del Curatore), il compenso e le spese dovuti al commissario giudiziale, sono liquidate, su sua istanza, con decreto del tribunale non soggetto a reclamo, su relazione del giudice delegato, secondo le norme stabilite con decreto del Ministero della giustizia (artt. 1 e 5 d.m. n. 30/2012). In particolare, ai sensi dell'art. 5 d.m. n. 30/2012, se il concordato preventivo prevede la liquidazione dei beni, il compenso del commissario (anche per l'opera prestata successivamente all'omologazione) va determinato tenendo conto dell'attivo realizzato e del passivo indicato nell'inventario, mentre se il concordato contempla “forme diverse” dalla liquidazione il compenso del commissario (anche per l'opera prestata successivamente all'omologazione) deve essere parametrato all'attivo ed al passivo risultanti dall'inventario. Ai sensi dell'art. 137, comma 2 c.c.i.i., il commissario giudiziale matura il diritto alla liquidazione del compenso finale con l'approvazione del rendiconto e, in ogni caso, con l'esecuzione del concordato. FormulaTRIBUNALE DI .... Concordato preventivo .... r.c.p. Giudice Delegato: Dr. .... Commissario Giudiziale: Dr. .... ISTANZA DI LIQUIDAZIONE DEL COMPENSO FINALE [1] Il sottoscritto Dott. .... con studio in ...., iscritto all'Ordine dei Commercialisti ed Esperti Contabili di .... al n. .... PREMESSO CHE la Società .... ha chiesto di essere ammessa al concordato preventivo «riservando il deposito della proposta e del piano» alla scadenza del termine di cui all'art. 44 c.c.i.i.; con decreto del ...., il Tribunale, valutata la ammissibilità del ricorso, ha concesso alla società il termine previsto dall'art. 44 c.c.i.i. ed ha provveduto a conferire al sottoscritto l'incarico di commissario giudiziale, in applicazione dell'art. 44, lett. d) c.c.i.i.; entro il suddetto termine la società ha integrato la domanda procedendo al deposito della relativa documentazione; con decreto emesso in data ...., il tribunale ha dichiarato aperta la procedura di concordato preventivo, confermando la nomina del sottoscritto come commissario giudiziale; in data .... avevano inizio le operazioni di voto che terminavano in data ....; all'esito delle operazioni di voto risultava che la proposta concordataria aveva ricevuto il voto favorevole dei creditori, rappresentanti il .... dei crediti complessivamente ammessi al voto; con sentenza depositata in data ...., il Tribunale omologava il concordato preventivo; il piano concordatario prevede la continuazione della attività di impresa in forma diretta; l'attivo ed il passivo risultanti dall'inventario ex art. 105 c.c.i.i. sono pari, rispettivamente, ad Euro .... e ad Euro ....; i creditori risultano soddisfatti nelle seguenti percentuali: [specificare, in particolare, se risultano rispettate le percentuali previste nella proposta di concordato]; con decreto del ...., è stato liquidato, a favore dell'istante, per l'attività svolta fino all'omologa, un acconto nella misura di Euro ....; il sottoscritto commissario, nella fase post omologa, ha svolto la seguente ulteriore attività [per esempio: ha predisposto, depositato ed inviato ai creditori il proprio parere sulla relazione presentata dalla debitrice in ordine all'andamento della attività di impresa, controllato i pagamenti eseguiti ai creditori, ecc.] FA ISTANZA affinché il Tribunale voglia liquidare il compenso finale, nella misura che riterrà di giustizia, oltre le spese forfettarie, pari al 5% dell'importo liquidato (ex art. 4, comma 2, del d.m. n. 30/2012) e gli accessori di legge. Con osservanza. Luogo e data .... Firma Commissario Giudiziale .... [1]L'art. 137 – come modificato a seguito dell'emanazione del d.lgs. n. 136/2024 (c.d. correttivo-ter), pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 27 settembre 2024 – richiamato dall'art. 92 c.c.i.i., stabilisce: «1. Il compenso e le spese dovuti al curatore, anche se la liquidazione giudiziale si chiude con concordato, sono liquidati ad istanza del curatore con decreto del tribunale non soggetto a reclamo, su relazione del giudice delegato, secondo le norme stabilite con decreto del Ministro della giustizia. 2. La liquidazione del compenso è fatta dopo l'approvazione del rendiconto e, se del caso, dopo l'esecuzione del concordato. Al curatore è dovuta anche un'integrazione del compenso per l'attività svolta fino al termine dei giudizi e delle altre operazioni di cui all'art. 234. È in facoltà del tribunale accordare al curatore acconti sul compenso. Salvo che non ricorrano giustificati motivi, ogni liquidazione di acconto deve essere preceduta dalla esecuzione di un progetto di ripartizione parziale. 3. Se nell'incarico si sono succeduti più curatori, il compenso è stabilito secondo criteri di proporzionalità ed è liquidato, in ogni caso, al termine della procedura, salvi eventuali acconti. 4. Nessun compenso, oltre quello liquidato dal tribunale, può essere preteso dal curatore, nemmeno per rimborso di spese. Le promesse e i pagamenti fatti contro questo divieto sono nulli ed è sempre ammessa la ripetizione di ciò che è stato pagato, indipendentemente dall'esercizio dell'azione penale. 5. Quando sono nominati esperti ai sensi dell'art. 49, comma 3, lettera b), alla liquidazione del compenso si applica il comma 3». commentoLa formula si riferisce alla ipotesi di istanza, del commissario giudiziale, di liquidazione del compenso finale nel caso di concordato in continuità (diretta), con conseguente applicazione dell'art. 5, comma 2 del d.m. n. 30/2012. È da ritenere che, nell'attivo inventariato (sul quale calcolare il compenso del commissario giudiziale) rientri esclusivamente quello destinato al pagamento dei creditori concorsuali, atteso che i creditori estranei non presentano alcuna attinenza con la proposta concordataria (nella quale, infatti, non sono considerati). Occorre, poi, dare atto dell'orientamento giurisprudenziale per cui «nel caso di revoca dell'ammissione al concordato preventivo e di successiva dichiarazione di fallimento dell'imprenditore, la domanda di liquidazione del compenso del commissario giudiziale proposta nel corso del procedimento di concordato diviene improcedibile e deve essere riproposta, esaminata e decisa in sede di accertamento del passivo fallimentare» (cfr. Cass. I, n. 16269/2016). Pertanto, nel caso di apertura della liquidazione giudiziale (preceduta o meno dalla risoluzione del concordato), il commissario, che non abbia ancora ottenuto la liquidazione del proprio compenso, è tenuto a presentare domanda di ammissione al passivo, giacché gli organi preposti al concordato (inclusi giudice delegato e Tribunale) risultano oramai decaduti. Si fa presente che di recente Cass. I, n. 21959/2023, ha stabilito che ai fini della determinazione del compenso unico spettante al commissario giudiziale per l'attività svolta nelle due fasi ante e post omologa, così come nella eventuale fase preconcordataria, va disapplicato, per irragionevolezza e disparità di trattamento, l'art. 5, commi 1 e 2, del d.m. n. 30/2012, nella parte in cui distingue tra attivo realizzato e inventariato a seconda di due gruppi eterogenei di tipologie di concordato, dovendosi invece fare riferimento, in tutti i casi, all'attivo inventariato. |