Istanza di accesso al fascicolo della procedura di liquidazione giudiziale

Antonio Picardi

inquadramento

Con la pubblicazione della sentenza di liquidazione giudiziale, viene assegnato il domicilio digitale e viene formato il fascicolo informatico della procedura, nel quale devono essere contenuti tutti gli atti, i provvedimenti e i ricorsi attinenti al procedimento, opportunamente suddivisi in sezioni, esclusi quelli che, per ragioni di riservatezza, debbono essere custoditi nel fascicolo riservato. I componenti del comitato dei creditori e il debitore possono prendere visione ed estrarre copia di tutti gli atti, i documenti e i provvedimenti inseriti nel fascicolo, fatta eccezione per quelli di cui il giudice delegato ha ordinato la secretazione. Gli altri creditori e i terzi hanno diritto di prendere visione e di estrarre copia degli atti e dei documenti per i quali sussiste un loro specifico ed attuale interesse, previa autorizzazione del giudice delegato, sentito il curatore. I creditori, infine, possono prendere visione ed estrarre copia, a proprie spese, degli atti, dei documenti e dei provvedimenti del procedimento di accertamento del passivo e dei diritti dei terzi sui beni compresi nella liquidazione giudiziale.

Formula

TRIBUNALE DI ....

SEZ. ....

ISTANZA DI ACCESSO AD ATTI E DOCUMENTI PRESENTI NEL FASCICOLO DELLA PROCEDURA DI LIQUIDAZIONE GIUDIZIALE EX ART. 199 c.c.i.i.[1]

Il sottoscritto ...., nato a ...., residente in ...., C.F. ...., nella sua qualità di ...., rappresentato e difeso dall'Avv. ...., giusta procura in atti, il quale dichiara di voler ricevere le comunicazioni del procedimento al seguente indirizzo di posta elettronica certificata ....;

PREMESSO

che la società .... è sottoposta alla procedura di liquidazione giudiziale, a seguito di sentenza emessa da codesto Tribunale in data ....;

che l'istante svolge attività inerente a ...., per cui essa intende verificare la possibilità di presentare domanda di concordato nella procedura di liquidazione giudiziale cui è sottoposta la predetta società ....;

che, in particolare, è suo interesse accedere agli atti relativi alla formazione dell'attivo e del passivo (quali, a titolo esemplificativo, lo stato passivo, l'inventario, le perizie di stima dei beni mobili ed immobili), con esclusione di tutti quelli connotati da profili di riservatezza;

P.Q.M.

Tutto ciò premesso, chiede all'Ill.mo Giudice delegato l'autorizzazione a prendere visione ed estrarre copia degli atti e dei documenti sopra indicati [2] .

Luogo e data ....

Firma Avv. ....

[1]La formula è modellata sull'istanza di accesso avanzata da soggetto interessato alla presentazione di domanda di concordato nella procedura di liquidazione giudiziale.

L'art. 199 c.c.i.i., come modificato a seguito dell'emanazione del d.lgs. n. 136/2024 (c.d. correttivo ter), pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 27 settembre 2024, stabilisce: «1. Con la pubblicazione della sentenza di liquidazione giudiziale viene formato il fascicolo informatico della procedura, nel quale devono essere contenuti tutti gli atti, i provvedimenti e i ricorsi attinenti al procedimento, opportunamente suddivisi in sezioni, esclusi quelli che, per ragioni di riservatezza, debbono essere custoditi nel fascicolo riservato. 2. I componenti del comitato dei creditori e il debitore possono prendere visione ed estrarre copia di tutti gli atti, i documenti e i provvedimenti inseriti nel fascicolo, fatta eccezione per quelli di cui il giudice delegato ha ordinato la secretazione. 3. Gli altri creditori ed i terzi hanno diritto di prendere visione e di estrarre copia degli atti e dei documenti per i quali sussiste un loro specifico ed attuale interesse, previa autorizzazione del giudice delegato, sentito il curatore. 4. I creditori possono prendere visione ed estrarre copia, a proprie spese, degli atti, dei documenti e dei provvedimenti del procedimento di accertamento del passivo e dei diritti dei terzi sui beni compresi nella liquidazione giudiziale».

[2]Cfr. Cass. S.U., n. 181/2001, secondo cui: «È inammissibile il ricorso per cassazione ex art. 111 Cost. nei confronti del decreto del tribunale fallimentare che neghi l'ammissibilità del reclamo avverso il provvedimento del giudice delegato di rigetto dell'istanza (sorretta da una motivazione generica), proposta dall'amministratore della società fallita, di esaminare il fascicolo del fallimento e di estrarne copia, giacché tale provvedimento reca una statuizione priva di autonoma valenza decisoria, tenuto conto che l'esercizio del diritto di accesso al fascicolo fallimentare non risulta da esso inciso in maniera definitiva, non potendo escludersi che l'interessato riproponga la sua domanda, alla quale non è opponibile alcuna preclusione da giudicato, con più precisa ed adeguata motivazione che consenta non solo l'identificazione degli atti che si intendano visionare ma anche la valutazione del concreto interesse che ne giustifica la consultazione».

commento

Anche il nuovo codice, come la legge fallimentare, subordina la possibilità, per i creditori ed i terzi, di accedere al fascicolo della procedura di liquidazione giudiziale alla sussistenza di un interesse “specifico ed attuale” (requisito, invece, non necessario per il debitore).

Ora, nel caso in cui l'istante prospetti la sua intenzione di presentare una domanda di concordato, tale interesse deve ritenersi in re ipsa atteso che, diversamente, non disporrebbe delle informazioni necessarie per verificare la percorribilità della soluzione concordataria.

Appare, tuttavia, opportuno che l'istante dimostri la serietà del suo intendimento, per esempio attraverso la produzione di una visura camerale da cui si evinca che il suo oggetto sociale contempla proprio la presentazione di domande di concordato.

Il limite al diritto di accesso, tanto per i terzi quanto per il debitore, è rappresentato dagli atti sottoposti ad un provvedimento di secretazione da parte del giudice delegato (si pensi, per esempio, alla relazione ex art. 130, comma 1 c.c. ed al programma di liquidazione).

Per questo, sovente, l'accesso al fascicolo della procedura viene consentito solo per il tramite del Curatore, proprio allo scopo di evitare che, in qualche modo, l'istante possa prendere visioni di atti e provvedimenti riservati.

Nella pratica, inoltre, l'accesso viene subordinato alla sottoscrizione di un impegno di riservatezza da parte dell'istante il quale così si obbliga a non divulgare le informazioni, contenute nel fascicolo della procedura, delle quali è venuto in possesso.

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