Delega di funzioni da parte di un membro del comitato dei creditori

Farolfi Alessandro

Inquadramento

Le funzioni del comitato dei creditori appaiono molto ampie e variegate: a) condivide con il G.D. un generico compito di controllo sull'operato del curatore; b) ha il compito fondamentale di integrare la volontà negoziale del curatore, nel caso di autorizzazioni al compimento di atti di straordinaria amministrazione (art. 132 c.c.i.i.), nomina di collaboratori (art. 129 c.c.i.i.), scioglimento da rapporti contrattuali pendenti (art. 172 c.c.i.i.) e derelizione di beni (art. 142 c.c.i.i.); c) ha funzioni gestorie e valutative nel corso dell'esercizio dell'impresa del debitore (art. 211 c.c.i.i.) nonché nel procedimento di concordato fallimentare (art. 241 c.c.i.i.); d) partecipa alla pianificazione ed alla determinazione dell'indirizzo del fallimento in sede di approvazione del programma di liquidazione (art. 213 c.c.i.i.); e) possiede funzioni ispettive, in quanto il comitato nel suo complesso, ma anche i singoli membri possono sempre ispezionare le scritture contabili e i documenti della procedura e chiedere notizie al curatore ed al fallito; collegato a tale ambito di attività è la possibilità di autorizzare l'esercizio dell'azione di responsabilità nei confronti del precedente curatore (art. 136 c.c.i.i.).

Proprio per l'ampiezza dei poteri e delle connesse responsabilità possono portare il creditore nominato a delegare i relativi poteri ad un professionista legale o commercialista. La norma opportunamente precisa che, in tal caso, le spese del relativo incarico restano in capo al creditore delegante: in altri termini la massa non ne risponde. La delega va comunicata al Giudice delegato.

La disposizione in esame non è stata oggetto di modifiche da parte del Correttivo-ter (d.lgs. n. 136/2024), che è invece intervenuto sull'art. 140 c.c.i.i., stabilendo che «quando il comitato è chiamato a esprimere pareri non vincolanti, il parere si intende favorevole se non viene comunicato al curatore nel termine di quindici giorni successivi a quello in cui la richiesta è pervenuta al presidente, o nel diverso termine assegnato dal curatore in caso di urgenza», riconfermando il potere surrogatorio del giudice delegato. In tal modo la recente riforma ha cercato che evitare possibili impasse nei rapporti fra gli organi della procedura concorsuale.

Formula

TRIBUNALE CIVILE DI ...

SEZIONE CRISI DI IMPRESA

Liquidazione giudiziale di/della ...

n. ... / ... R.G.

OGGETTO: Istanza per la sostituzione di un componente del comitato dei creditori

Ill.mo Sig. Giudice Delegato,

il sottoscritto curatore della procedura concorsuale suindicata,

PREMESSO

- che il sig. ..., nominato con decreto in data ..., componente del comitato dei creditori, ha comunicato di non poter accettare l'incarico per ...;

(oppure indicare il motivo oggettivo che giustifica la sostituzione del creditore inizialmente nominato)

CHIEDE

che la S.V. voglia nominare un altro membro del comitato dei creditori, che propone nella persona del creditore ... che ne ha dato la disponibilità.

Con osservanza.

Luogo e data ...

Il curatore ...

Allegato: comunicazione del creditore

Il Giudice delegato,

preso atto della richiesta che precede,

vista la proposta del curatore ...

ritenuto che ...

rigetta/accoglie la richiesta e per l'effetto

nomina ..., corrente in ..., via ... quale membro del comitato dei creditori in sostituzione di ... .

FERMO IL RESTO

Si comunichi al Curatore e, tramite questi, al creditore nominato ed a quello sostituito.

Luogo e data ...

Il G.d. ...

COMMENTO

Si ritiene che la delega di funzioni da parte del membro del comitato dei creditori debba essere specifica e non possa, ad esempio, desumersi da un precedente mandato alle liti. Sul punto si è ritenuto che l'elezione di domicilio ed il conferimento del mandato alle liti senza ulteriore specificazione non valgono di per sé a configurare una delega da parte del componente del comitato dei creditori all'espletamento delle proprie funzioni (Trib. Monza 10 dicembre 2015). Peraltro, ai fine di contenere possibili contrasti fra gli organi della procedura, la stessa decisione ha correttamente ritenuto che il reclamo ex art. 36 l.fall. (oggi art. 141 c.c.i.i.) avverso gli atti del comitato dei creditori deve essere limitato alle ipotesi in cui gli stessi rivestono efficacia esterna ed abbiano natura provvedimentale o decisoria e, come tali, siano idonei ad incidere sulle posizioni dei soggetti interessati.

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