Istanza di nomina di un coadiutoreinquadramentoL'art. 129 c.c.i.i. riprende quanto previsto dall'attuale art. 32, comma 1 l.fall., prevedendo che di regola il Curatore esercita personalmente tutte le sue attribuzioni. Può tuttavia, in presenza di giustificate ragioni e previa autorizzazione del comitato dei creditori, richiedere che tecnici o persone specializzate siano nominate al fine di coadiuvarlo nello svolgimento di compiti specifici. La norma precisa che anche in tal caso l'attività dei coadiutori si svolge sotto la responsabilità del curatore. Nelle procedure in cui il comitato non è costituito il G.D. svolge in via surrogatoria il relativo potere autorizzatorio, ma anche nelle procedure in cui il comitato è costituito la nomina va comunicata al Giudice nell'esercizio del suo potere di vigilanza: da un lato infatti valgono anche per i coadiutori le medesime incompatibilità previste per il Curatore, dall'altro la norma prevede che del compenso del coadiutore si debba tener conto nella liquidazione del compenso spettante al curatore. L'art. 129 non è stato modificato dal recente Correttivo-ter (d.lgs. n. 136/2024). Va notato che una recentissima decisione del S.C. ha distinto chiaramente fra ruolo del coadiutore del curatore fallimentare e compiti del consulente tecnico di parte nominato in un giudizio civile di cui sia parte la curatela fallimentare. Si è infatti sancito che l'opera prestata dal professionista su incarico del curatore fallimentare, nella qualità di consulente tecnico di parte in un procedimento civile, esula da quella pertinente alla figura del coadiutore di cui all'art. 32, comma 2 l.fall., e s'inquadra invece in quella relativa alla vera e propria prestazione d'opera professionale; pertanto, il relativo compenso dev'essere determinato sulla base delle relative tariffe professionali (Cass. n. 18116/2024). FormulaTRIBUNALE CIVILE DI .... SEZIONE CRISI DI IMPRESA Liquidazione giudiziale di/della .... - n. .... / .... R.G. Oggetto: Istanza per l'autorizzazione a servirsi di un coadiutore Sigg.ri membri del Comitato dei creditori, Ill.mo Sig. Giudice Delegato, il sottoscritto curatore della procedura concorsuale suindicata, data la complessità della procedura e la conseguente opportunità di essere affiancato da persona esperta in materia di .... (specificare le ragioni di opportunità) visto l'art. 129, comma 2 c.c.i.i., CHIEDE di nominare l'Ing. ...., nato a ...., il ...., corrente in .... e di essere autorizzato a farsi coadiuvare dal medesimo, esperto nel settore di cui sopra, con retribuzione a carico della procedura concorsuale. A tal fine si allega dichiarazione di insussistenza di ragioni di incompatibilità ex art. 35 d.lgs. n. 159/2011, nonché preventivo di spesa. Con osservanza. Luogo e data .... Firma Curatore .... commentoAppare opportuno limitare la nomina di coadiutori allo stretto indispensabile, considerato che il compenso agli stessi spettante costituisce un aggravio di spesa per la procedura di cui tenere conto – ma senza alcun automatismo riduttivo – in sede di liquidazione del compenso spettante al Curatore. Peraltro, oggi il nuovo art. 49 c.c.i.i. prevede la facoltà per il Tribunale di nomina, già con la sentenza, oltre al Curatore, uno o più esperti per l'esecuzione di compiti specifici in luogo del curatore. Secondo Cass. n. 20193/2019, la nomina di un coadiutore, ai sensi dell'art. 32, comma 2 l.fall., resta assoggettata alle norme pubblicistiche che regolano l'affidamento di incarichi nella procedura fallimentare e l'attività prestata non è perciò riconducibile all'esecuzione di un contratto d'opera professionale, atteso che la curatela si avvale di esso per ricevere un contributo tecnico al perseguimento delle finalità istituzionali; ne consegue che al rapporto che si instaura tra le parti è inapplicabile la disciplina risultante dagli artt. 1418 e 2231 c.c., in forza della quale l'esecuzione di una prestazione d'opera professionale di natura intellettuale, effettuata da chi non sia iscritto nell'apposito albo previsto dalla legge, dà luogo a nullità assoluta del contratto tra professionista e cliente, privando il professionista non iscritto del diritto al pagamento del compenso. Mentre in tema di responsabilità si è osservato (cfr. Cass. n. 1051/2018) che ancorché non possa ravvisarsi colpa del curatore nell'individuazione del profilo professionale del soggetto indicato come coadiutore, tuttavia laddove quest'ultimo nell'espletamento dell'incarico commetta degli errori, che fondino poi una responsabilità, quest'ultima deve essere imputata al curatore, come propria (fattispecie in tema di nomina di un professionista quale coadiutore ai fini della stima dei beni e della loro valutazione dal punto di vista urbanistico). In relazione al caso in cui lo stesso debitore era stato nominato coadiutore, Cass. pen., n. 31921/2022, ha stabilito che il fallito che, in caso di esercizio provvisorio dell'azienda da parte del curatore, nominato coadiutore di quest'ultimo, si appropria di somme o beni derivanti dal suddetto esercizio, commette bancarotta fraudolenta e non appropriazione indebita, né malversazione fallimentare, trattandosi di somme e beni dello stesso fallito, in quanto in caso di esercizio provvisorio l'azienda non si trasferisce al curatore. |