Relazione particolareggiata del curatore

Farolfi Alessandro

Inquadramento

L'art. 130 c.c.i.i. riprende l'attuale disposto dell'art. 33 l.fall. e disciplina, pertanto, uno dei principali documenti redatti dal curatore: la relazione particolareggiata in ordine alle cause della crisi ed alle eventuali responsabilità che egli abbia accertato. Tale relazione deve essere trasmessa senza indugio alla locale Procura della repubblica, al fine di favorire eventuali accertamenti in ordine alle ipotesi di responsabilità penale riscontrabili nei comportamenti di debitore o degli organi della società debitrice di cui è stata ordina la liquidazione giudiziale. Il nuovo termine entro cui depositare questa relazione è quello di 60 gg. dal deposito del decreto di esecutorietà dello stato passivo: termine ben più avanzato di quello precedente, che dovrebbe nell'intenzione del legislatore permettere maggiori approfondimenti da parte del curatore.

Per quanto qui rileva, il primo Correttivo – adottato con il d.lgs. n. 147/2020 – ha inoltre modificato il secondo comma dell'art. 130 c.c.i.i., prevedendo che il curatore informi senza indugio il pubblico ministero non solo nel caso in cui il debitore non abbia ottemperato in sede di istruttoria “prefallimentare” all'ordine di deposito delle proprie scritture contabili, ma anche nel caso in cui egli non rediga il bilancio dell'ultimo esercizio entro 30 gg. dalla sentenza che dichiara l'apertura della liquidazione giudiziale. Si è, inoltre, previsto, al quarto comma della disposizione in esame, che in quest'ultimo caso il curatore alleghi alla propria relazione definitiva anche il bilancio che egli ha redatto in via sostitutiva rispetto al debitore, nonché il rendiconto di gestione di cui all'art. 2487-bis c.c., evidenziando le rettifiche apportate.

La norma non è stata ulteriormente modificata dal Correttivo-ter (d.lgs. n. 136/2024).

Formula

TRIBUNALE CIVILE DI ...

SEZIONE CRISI DI IMPRESA

Liquidazione giudiziale di/della ...

n. ... / ... R.G.

OGGETTO: Relazione particolareggiata ex art. 130 c.c.i.i.

Ill.mo Sig. Giudice Delegato,

il sottoscritto curatore della procedura concorsuale suindicata, a seguito delle indagini espletate e dell'esame dei documenti reperiti, espone quanto segue in merito al debitore ed all'impresa da lui esercitata:

La relazione può essere articolata come segue:

PREMESSA

Breve esposizione sull'iter procedurale che ha portato alla sentenza di apertura della liquidazione giudiziale (su istanza di chi è stata pronunciata, se a seguito di altra procedura minore, ecc. ... ) e delle attività svolte dal curatore fino al momento della presentazione della relazione.

-Acquisizione libri contabili

... .

-Apposizione sigilli ed inventario

... .

-Nomina periti, coadiutori o delegati

... .

-Invio ai creditori delle raccomandate di cui all'art. 200 c.c.i.i.

... .

-Altro

... .

1. Dati storici dell'imprenditore

... .

1.1. Situazione giuridica dell'imprenditore fallito.

... .

Se si tratta di società di capitali, indicare la ragione sociale, eventuali trasformazioni, scorpori, fusioni ecc., i principali dati dello statuto, i nomi degli amministratori e la composizione del Collegio sindacale. Se la società faceva parte di un gruppo, fornire notizie sul gruppo e sui rapporti di partecipazione con le altre imprese:

... .

Se si tratta di società di persone, fornire notizie sui soci illimitatamente responsabili e di eventuali soci occulti, sui comportamenti del socio accomandante rilevante ex art. 2320 c.c., ecc. ...

... .

1.2. Situazione economico commerciale

... .

Indicare il settore in cui il debitore operava, i prodotti fabbricati o commercializzati, le sedi secondarie, gli stabilimenti, i punti di vendita, la posizione di mercato, i dati del fatturato, ecc.

1.3. Situazione strutturale

... .

Fornire dati sulle strutture e sull'organizzazione aziendali e sul numero e composizione degli addetti (Dirigenti, quadri, impiegati, operai, collaboratori autonomi, collaboratori parasubordinati, apprendisti, lavoratori a domicilio, ecc.)

1.4. Situazione fiscale

... .

Indicare la posizione fiscale del debitore, eventuali inadempimenti ed irregolarità, pendenze tributarie in corso, eventuali sanzioni, eventuali condoni, ecc.

2.Cause e circostanze del fallimento

... .

2.1. Cause generali relative ad eventi esterni

... .

Fatti che alterano l'ambiente socio-economico del paese ... nel settore in cui operava l'impresa, quali guerre, sommosse, terremoti, alluvioni, scioperi, ecc.

2.2. Cause particolari relative ad eventi esterni

... .

Aumento imprevedibile del costo unitario del lavoro, delle materie prime e dell'energia; instabilità dei cambi valutari e del costo del danaro; elevato tasso di innovazione tecnologica; sottoposizione a procedura concorsuale di clienti dell'impresa; tutte le altre inevitabili ed indipendenti dalla diligenza del fallito

2.3. Cause relative ad eventi interni

... .

Management inadeguato per il compimento delle seguenti operazioni ... .

Direzione rigida/ autocratica per ... .

Direzione debole/ demotivata per ... .

Carenza sistema informatico

... .

Scelte gestionali errate

... .

Sviluppo del fatturato rapido ed eccessivo

... .

Perseguimento di progetti troppo ambiziosi

... .

Elevato indebitamento/ rapporto fra fonti esterne ed interne squilibrato

... .

2.4. Comparazioni

a) dei risultati tecnici della produzione con i fattori di produzione ... quantitativi impiegati ... .

b) dei costi con i ricavi, ... .

c) dei risultati economici col capitale impiegato ... .

2.5. Valutazioni

Esame dello stato patrimoniale e riclassificazione delle voci: ... .

3.Diligenza spiegata dal debitore nell'esercizio dell'impresa

... .

a) Diligenza nell'ambito aziendale

b) Diligenza nelle attività e attitudini commerciali e di gestione

c) Operazioni con parti correlate

4.Tenore della vita privata del debitore e della sua famiglia

Qualunque elemento concreto raccolto sul tenore di vita del fallito e della sua famiglia (auto, viaggi, vacanze, hobbies, ecc.) per effettuare un giudizio sulla adeguatezza o meno dello stesso rispetto al reddito ricavabile dall'attività esercitata

5.Responsabilità del fallito e di altri rilevante anche ai fini penalistici

... .

5.1. Qualunque elemento di responsabilità civile

... .

a) incapacità all'esercizio dell'impresa

b) comportamento non conforme alla correttezza commerciale

c) erronee e non ponderate scelte aziendali

d) erronea politica negli acquisti e nelle vendite

e) deficienze ed errori nella condotta del processo produttivo

f) disorganica combinazione dei mezzi produttivi

g) ogni altro elemento rilevante al fine di valutare il comportamento colpevole/non colpevole dell'imprenditore.

5.2. Qualunque elemento di responsabilità penale

... .

a) distrazione, occultamento, dissimulazione, distruzione, dissipamento de beni dell'impresa

b) esposizione di passività inesistenti

c) sottrazione, distruzione, o falsificazione dei libri o delle altre scritture contabili

d) tenuta dei libri e delle scritture in modo tale da rendere impossibile la ricostruzione del patrimonio e dei movimenti degli affari

e) esecuzione di pagamenti in favore di alcuni creditori allo scopo di favorirli

f) simulazione di titoli di prelazione

g) spese personali e familiari eccedenti la sua condizione economica

h) utilizzazione di notevole parte del patrimonio in operazioni aleatorie o manifestamente imprudenti

i) gravi imprudenze per ritardare il fallimento

l) ritardo nel chiedere il proprio fallimento con aggravamento del proprio dissesto

m) inadempimento alle obbligazioni assunte con precedente concordato preventivo o fallimentare

n) mancata tenuta o irregolare tenuta dei libri e altre scritture contabili obbligatorie

o) ricorso abusivo al credito dissimulando il proprio dissesto

p) esercizio di attività commerciali vietate

q) denuncia di crediti inesistenti od omessa dichiarazione dell'esistenza di altri beni da comprendere nell'inventario

r) mancato deposito dei bilanci e delle scritture contabili nel termine indicato nella sentenza di fallimento

s) violazione dell'obbligo di residenza

t) concorso di terzi

6.Diligenza spiegata dai soci illimitatamente responsabili delle società di persona e responsabilità illimitata

Quanto in precedenza con riferimento alle categorie indicate,

... .

7.Responsabilità degli amministratori e sindaci di società di capitali

a) Quanto in precedenza sub 5.1 e 5.2, fino lett. g)

b) reati di cui agli artt. 2621,2622,2623,2628,2630 comma 1, c.c.

c) se hanno cagionato con dolo o per effetto di azioni dolose il fallimento della società

8.Atti del fallito già impugnati dai creditori e quelli che il curatore intende impugnare

a) azioni giudiziarie e non promosse da creditori contro il fallito e pendenti o ancora impugnabili

b) azioni di ricostruzione del patrimonio fallimentare che il curatore intende svolgere a tutela dei creditori.

Si riserva di apportare integrazioni eventualmente risultanti da più approfonditi accertamenti.

Con osservanza.

Luogo e data ...

Il curatore ...

Allega: Eventuali documenti indicati, estratto conto, Bilancio relativo all'esercizio ... .

COMMENTO

Secondo quanto affermato, fra gli altri, da App. Ancona 20 gennaio 2011, la efficacia probatoria di quanto riferito dal curatore fallimentare nella relazione redatta ai sensi dell'art. 33, l.fall. si atteggia diversamente a seconda che si tratti a) di fatti compiuti dal curatore o avvenuti in sua presenza; b) di fatti riferiti dal curatore ma diversi da quelli indicati sub a); c) di semplici valutazioni od opinioni del curatore. Nel primo caso la relazione ha efficacia di prova legale in quanto trattasi di atto formato da pubblico ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni, il quale fa piena prova fino a querela di falso. Nel secondo caso, il giudice, in base al principio del libero convincimento, ha la possibilità di porre a fondamento della decisione prove non espressamente previste dal codice di rito, purché sia fornita adeguata motivazione della relativa utilizzazione e purché tali prove "atipiche" non vengano utilizzate per aggirare divieti o preclusioni di carattere sostanziale o processuale. Per quanto, infine, riguarda le valutazioni od opinioni personali del curatore, è evidente la loro irrilevanza ai fini probatori.

Sui contenuti della relazione, Cass. pen. V, n. 97/2019, ha osservato che il curatore può incorrere nel reato di falso ideologico sia nel caso in cui esprima una valutazione sulla base di un'attività falsamente compiuta o sulla base della falsa attestazione di elementi di fatto, sia quando, partendo da premesse vere, pervenga a conclusioni totalmente eccentriche e illogiche in relazione ai fatti che ne costituiscono la premessa allo scopo di inscenare o dissimulare artificiosamente la falsità della valutazione. (In motivazione la Corte ha evidenziato come fra "i criteri interpretativi consensualmente accettati", utilizzabili per verificare la falsità delle valutazioni effettuate dal curatore, debbano essere considerati anche gli orientamenti consolidati della giurisprudenza di legittimità).

Peraltro, la Suprema Corte ha recentemente statuito che è manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale degli artt. 62,63,64,191,195 e 526 c.p.p. per contrasto con gli artt. 3,24,111 e 117 Cost., in relazione agli artt. 6 CEDU, 47, comma 2 e 48 C.D.F.U.E., nella parte in cui non è prevista l'inutilizzabilità processuale delle dichiarazioni rese al curatore nel corso della procedura fallimentare e da questi trasfuse nella propria relazione, in considerazione del fatto che il curatore, in quanto pubblico ufficiale, non svolgendo attività ispettive e di vigilanza, è tenuto a rappresentare nella relazione a sua firma anche «quanto può interessare ai fini delle indagini preliminari in sede penale», procedendo all'audizione dei soggetti diversi dal fallito per chiedere informazioni e chiarimenti con riguardo alla gestione della procedura (Cass. pen. V, n. 17828/2023).

Utili indicazioni per la migliore stesura della relazione informativa da parte del curatore si rinvengono nei protocolli siglati fra i principali uffici giudiziari e di procura (fra i più recenti cfr. ad es. Protocollo Trib. e Procura Firenze 27 aprile 2021, in ilfallimentarista.it, oppure Protocollo Trib. e Procura Catania 11 febbraio 2022).

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