Comunicazione transazioneinquadramentoL'art. 132 c.c.i.i. riprende quanto già previsto dal precedente art. 35 l.fall., con norma che risulta paradigmatica del mutamento di prospettiva adottato dal legislatore della riforma in tema di riparto di competenze fra i diversi organi della procedura fallimentare ed oggi di liquidazione giudiziale. Mentre in precedenza, infatti, ogni integrazione dei poteri di straordinaria amministrazione doveva avvenire su autorizzazione del G.D. o dello stesso tribunale, oggi tale ruolo è fondamentalmente attribuito, pur con talune eccezioni, al comitato dei creditori. Tale attribuzione, peraltro, nella pratica presuppone l'effettivo funzionamento di detto organo, posto che in caso di mancata costituzione, inerzia od in ipotesi di urgenza il G.D. può surrogarsi nei relativi compiti. La disposizione prevede tuttavia un doppio livello di controllo a seconda dell'importanza dell'atto da compiere: a) per tutti gli atti di straordinaria amministrazione di valore sino a 50.000 Euro, escluso le transazioni, il curatore necessita della sola autorizzazione del c.d.c.; b) per gli atti di straordinaria amministrazione di valore superiore a 50.000 Euro e per le transazioni (qualunque ne sia il valore) occorre una preventiva informativa al G.D., quindi l'autorizzazione del c.d.c. (tale conclusione è discussa, posto che secondo alcune prassi la preventiva comunicazione al G.D. dovrebbe avvenire non prima dell'inoltro della proposta al c.d.c., ma prima dell'esecuzione dell'atto già autorizzato da tale ultimo organo). La norma precisa che la comunicazione al G.D. non è tuttavia necessaria se l'atto è contenuto nel programma di liquidazione ed egli abbia già provveduto ex art. 213, comma 7 c.c.i.i. L'art. 132 non ha subito modifiche ad opera del Correttivo-ter (d.lgs. n. 136/2024). FormulaTRIBUNALE CIVILE DI .... Liquidazione giudiziale di/della .... - n. .... / .... R.G. Oggetto: Istanza di autorizzazione a stipulare una transazione Ill.mo Sig. Giudice Delegato, Spettabile Comitato dei Creditori il sottoscritto curatore della procedura concorsuale suindicata, PREMESSO – che esiste una controversia in ordine .... (esporre succintamente i fatti); – che la controparte, come da documentazione allegata, ha proposto di definire la controversia alle seguenti condizioni: ....; – che, tale proposta, benché comporti una riduzione delle pretese della massa stimabile nell'ordine di € ...., appare vantaggiosa in quanto evita un contenzioso imprevedibile nei tempi, nelle spese e nella soluzione, consentendo, peraltro, la chiusura immediata della procedura (ovvero un immediato incasso che permette di procedere ad un riparto parziale, ecc.); [1] COMUNICA Che laddove la S.V. non indichi elementi contrari o diversi provvedimenti, lo scrivente Curatore provvederà a richiedere al Comitato dei creditori l'autorizzazione a concludere la transazione sopra indicata e di cui si allega il testo in bozza; RICHIEDE Che il Comitato dei Creditori autorizzi quanto richiesto. Con osservanza. Luogo e data .... Il Curatore .... Allegati: 1. Copia atti di causa 2. Relazione del legale 3. Bozza atto transattivo [1]Nei casi più complessi allegare un parere legale. commentoSi ritiene che l'atto di straordinaria amministrazione compiuto dal curatore senza la preventiva autorizzazione non sia radicalmente nullo, ma al più annullabile ad istanza dei soli soggetti interessati (in giurisprudenza la tesi della nullità è decisamente respinta, sostenendosi invece la tesi dell'annullabilità, che può però essere fatta valere dalla sola parte interessata, cioè dalla stessa procedura. Il vizio è conseguentemente sanabile: è quanto emerge da un caso recentemente affrontato dalla Cass. n. 13242/2015 con riferimento all'adesione ad un accertamento fiscale compiuta dal curatore senza prima richiedere l'autorizzazione). Trib. Milano 16 febbraio 2017, ha ritenuto che poiché il curatore è privo del potere di disporre autonomamente dei diritti della massa, e detto principio opera anche nel contesto dell'attività di accertamento del passivo, poiché non può essere a lui deferito il giuramento de veritate, al creditore deve essere conservato uno strumento di risposta, ne consegue che il giuramento decisorio nei confronti del curatore va ammesso nella formula de scientia con la seguente formula: «Io sottoscritto curatore, giuro e giurando affermo di essere a conoscenza nella suddetta qualità di curatore che il credito .... mi risulta essere stato pagato», ex art. 2960, comma 2, c.c. Secondo Cass. n. 15570/2015 e n. 3573/2011, invece, il giuramento decisorio non può essere deferito al curatore fallimentare «in quanto terzo rispetto al fallito e privo della capacità di disporre del diritto controverso». Da notare che l'accordo transattivo non può essere impiegato per superare le disposizioni imperative in tema di competitività delle procedure di alienazione dei beni dell'attivo fallimentare. Sul punto cfr. Cass. n. 11464/2017, che ha ritenuto nullo il contratto di vendita “a trattativa privata” posto in essere in violazione delle norme imperative che regolano il procedimento di liquidazione dell'attivo fallimentare, attesa l'impossibilità di correlare la cessione all'autorizzazione data nel distinto contesto di una transazione intercorsa tra il curatore e la controparte acquirente. Si è statuito che in difetto dell'autorizzazione del comitato dei creditori prevista dall'art. 35 l.fall., la rinuncia del curatore fallimentare al ricorso per cassazione è inidonea a produrre effetti (Cass. n. 34213/2019). |