Istanza di pagamento delle somme prenotate a debito

Farolfi Alessandro

Inquadramento

Nella gestione dei fondi della procedura, disciplinata dall'art. 131 c.c.i.i., viene in considerazione come uno dei primi atti da compiere, non appena venga acquisita una liquidità sufficiente, il rimborso delle spese prenotate a debito (c.d. ex Campione fallimentare). Nella prassi si parla a volte di prededuzione “rafforzata”, ma allo scopo di sottolineare come tale mancato rimborso, in presenza di fondi, potrebbe determinare una responsabilità erariale.

Da notare che la Corte cost. n. 121/2024 ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'art. 144 del d.P.R. n. 115/2002, recante «Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia. (Testo A)», nella parte in cui non prevede l'ammissione al patrocinio a spese dello Stato della procedura di liquidazione controllata, quando il giudice delegato abbia autorizzato la costituzione in un giudizio e abbia attestato la mancanza di attivo per le spese; la stessa decisione ha altresì sancito l'illegittimità costituzionale dell'art. 146 del d.P.R. n. 115/2002, nella parte in cui non prevede la prenotazione a debito delle spese della procedura di liquidazione controllata. In motivazione si è altresì esemplificato, ricordando che le voci di spesa prenotate a debito sono quelle di cui all'art. 131 del d.P.R. n. 115/2002, ovvero le spese per il contributo unificato, quelle per le imposte di bollo, di registro, ipotecaria e catastale, le spese forfettizzate per le notificazioni a richiesta d'ufficio nel processo civile e i diritti di copia.

Naturalmente, nel caso in cui il fallimento (ora liquidazione giudiziale) sia parte del processo, l'ammissione al patrocinio a spese dello Stato non segue il procedimento ordinario, ma, per effetto della previsione di cui all'art. 144 del d.P.R. n. 115/2002, avviene automaticamente, a seguito dell'attestazione, contenuta nel decreto di autorizzazione ad agire o a resistere in giudizio, con cui il giudice delegato dichiara che non è disponibile il denaro necessario per le spese.

Formula

TRIBUNALE CIVILE DI ...

SEZIONE CRISI D'IMPRESA

LIQUIDAZIONE GIUDIZIALE DI/DELLA ...

N. ... / ... R.G.

OGGETTO: Istanza di autorizzazione al prelievo per il pagamento delle spese prenotate a debito

Ill.mo Sig. Giudice Delegato,

il sottoscritto curatore della liquidazione giudiziale suindicata,

PREMESSO

- che per mancanza di fondi si è provveduto alla prenotazione a debito delle seguenti spese di procedura ... (es. contributo unificato, registrazione sentenza, spese di notifica, ecc. ... );

- che l'ammontare complessivo delle spese anticipate dall'Erario è pertanto di Euro ...;

- che, a seguito delle vendite autorizzate (o dei pagamenti riscossi ..., ecc. ... ), il conto della procedura registra il saldo attivo di cui all'allegato prospetto, per cui si è realizzata la possibilità di eseguire l'effettivo versamento delle predette somme provvisoriamente prenotate a debito;

CHIEDE

che la S.V. voglia autorizzarlo al rimborso delle spese anticipate dall'Erario ed a prelevare dai fondi intestati al fallimento il suddetto importo Euro ..., emettendo il relativo mandato di pagamento.

Con osservanza.

Luogo e data ...

Il curatore ...

COMMENTO

Secondo Trib. Milano 9 gennaio 2014, il compenso del curatore fallimentare, rappresentando un “costo” necessario e ineliminabile della procedura, deve essere pagato prima dei debiti della massa, al pari delle spese di giustizia.

Parte della dottrina e la prassi prevalente ritiene, tuttavia, che il rimborso delle spese prenotate a debito a carico dell'Erario realizzi una sorta di prededuzione “rafforzata”, considerato che ad esse occorre far fronte non appena se ne abbiano le disponibilità sufficienti, senza ulteriori indugi e senza – tanto meno – dover passare dalla formazione di un progetto di ripartizione (cfr. art. 146, comma 4, del d.P.R. n. 115/2002).

Ai sensi dell'art. 146 del d.P.R. n. 115/2002 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia) se nella procedura fallimentare tra i beni compresi nel fallimento non vi è denaro per gli atti richiesti dalla legge, alcune spese sono prenotate a debito, altre sono anticipate dall'erario.

La norma prevede che

- sono spese prenotate a debito:

a) l'imposta di registro ai sensi dell'art. 59, comma 1, lett. c), del d.P.R. n. 131/1986;

b) l'imposta ipotecaria e l'imposta catastale ai sensi dell'art. 16, comma 1, lett. e), d.lgs. n. 347/1990;

c) il contributo unificato;

d) i diritti di copia;

- sono invece anticipate dall'erario:

a) le spese di spedizione o l'indennità di trasferta degli ufficiali giudiziari per le notificazioni a richiesta d'ufficio;

b) le indennità e le spese di viaggio spettanti a magistrati e ad appartenenti agli uffici per il compimento di atti del processo fuori dalla sede in cui si svolge;

c) le spese ed onorari ad ausiliari del magistrato;

d) le spese per gli strumenti di pubblicità dei provvedimenti dell'autorità giudiziaria.

Tutte le spese prenotate o anticipate, sono recuperate appena vi sono disponibilità liquide.

Originariamente tra gli ausiliari del magistrato non era contemplato il curatore, che soltanto a seguito dell'intervento della Corte cost. n. 174/2006, è stato compreso nella norma.

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