Registro della liquidazione giudiziale

Farolfi Alessandro

Inquadramento

L'art. 136 c.c.i.i., oltre a disciplinare l'ipotesi che ricorrano delle responsabilità del curatore, stabilendo che in pendenza della procedura è il nuovo curatore ad esercitare la relativa azione, previa autorizzazione del G.D., regola la tenuta di un apposito registro (che rispetto al passato diviene informatico) nel quale deve annotare giorno per giorno le operazioni compiute relative alla sua amministrazione. La fedele e continuativa tenuta del registro può svolgere un evidente ruolo probatorio non solo delle spese sostenute nei confronti della massa di cui ad esempio richiedere il rimborso) ma anche delle effettive operazioni poste in essere dal curatore, al fine di valutarne l'eventuale responsabilità che è naturalmente connaturata alla natura professionale dell'incarico.

Il registro deve essere compilato in modo continuativo, aggiornando altresì le entrate e le uscite connesse a ciascuna operazione compiuta. Il Nuovo Codice esclude la necessità di vidimazione del registro da parte del c.d.c. o – in via surrogatoria – da parte del G.D., prevedendo invece che sia mensilmente firmato digitalmente dal Curatore che vi appone inoltre una marca temporale.

Formula

Liquidazione giudiziale de ... aperta con sentenza del Trib. ... in data ...

Registro per il periodo da ... fino a ...

N. DOCUMENTO DARE AVERE DATA OPERAZIONE SALDO
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COMMENTO

Si è recentemente osservato che il giudizio di approvazione del rendiconto presentato dal curatore ha ad oggetto oltre alla verifica contabile anche l'effettivo controllo di gestione e può estendersi all'accertamento della sua personale responsabilità nel compimento di atti pregiudizievoli per la massa o per i singoli creditori; in quest'ultimo caso le contestazioni rivolte al conto debbono essere dotate di concretezza e specificità, non potendo consistere in un'enunciazione astratta delle attività cui il curatore si sarebbe dovuto attenere, ma piuttosto indicare puntualmente gli atti di mala gestio posti in essere, nonché le conseguenze, anche solo potenzialmente dannose, che ne siano derivate, così da consentire la corretta individuazione della materia del contendere e l'efficace esplicazione del suo diritto di difesa (Cass. n. 637/2019).

Nella prassi il registro in esame svolge la funzione del tradizionale libro giornale che, un tempo era cartaceo, mentre ora deve essere tenuto con modalità informatiche. Nel registro il curatore deve, come in passato, annotare giorno per giorno le operazioni relative alla sua amministrazione e, quindi, fondamentalmente quelle che determinano entrate o uscite, nonché quelle di cui ritiene debba essere lasciata traccia scritta del loro accadimento, come comunicazioni di rilievo, presentazioni di istanze, ma anche incontri con l'avvocato della società o l'audizione del legale rappresentate. Trattandosi di un libro informatico non più vidimato, nel quale si inseriscono annotazioni cronologiche, al fine di evitare aggiustamenti postumi, è solitamente prevista la sottoscrizione periodica mensile e l'apposizione di una qualche forma di bollatura o registratura digitale periodica, a cadenza mensile o trimestrale.

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