Atto di citazione in revocatoria ex art. 166, comma 2, c.c.i.i.inquadramentoL'azione volta ad ottenere la revoca dei pagamenti effettuati con mezzi “normali” ex art. 166, comma 2 c.c.i.i. ha, come fondamentale presupposto la prova, che deve essere fornita dalla Procedura, della conoscenza dello stato di insolvenza da parte del creditore al momento del compimento dell'operazione (pagamento o costituzione di garanzie). Tale prova può anche essere fornita con un insieme di elementi indiziari che devono tuttavia avere il carattere della molteplicità e della convergenza. FormulaTRIBUNALE DI .... [1] ATTO DI CITAZIONE La Liquidazione Giudiziale dell'impresa .... (C.F. ....), in persona del Curatore, ...., in virtù del decreto di autorizzazione concessa in data ...., dal Giudice Delegato del Tribunale di ...., dott. .... (DOC. 1), rappresentato e difeso in virtù di delega [a margine del /in calce al] presente atto, dall'Avv. .... del Foro di .... e con domicilio eletto presso lo studio del medesimo in ...., il quale dichiara di voler ricevere tutte le comunicazioni inerenti il presente procedimento all'indirizzo PEC .... PREMESSO IN FATTO E DIRITTO 1) Con sentenza n. .... R.G. Liq., depositata in data ...., il Tribunale di .... ha dichiarato l'apertura della liquidazione giudiziale dell'impresa ...., con sede legale in ...., via ...., nominando Giudice Delegato il dott. .... e Curatore .... (DOC. 2). 2) Dalle verifiche compiute sulla contabilità e sull'ulteriore documentazione dell'impresa è emerso che quest'ultima ancora in bonis ha effettuato in favore della creditrice .... i seguenti pagamenti ad estinzione di pregressi debiti: a) in data .... Euro .... mediante ...., a saldo della fattura n. .... (DOC. 3); b) in data .... Euro .... mediante ...., a saldo della fattura n. .... (DOC. 4). 3) I pagamenti sono intervenuti nel semestre antecedente il deposito della domanda cui ha fatto seguito l'apertura della procedura di liquidazione giudiziale, essendo stata depositata in data .... domanda di ammissione alla procedura di concordato preventivo (successivamente dichiarata inammissibile ai sensi dell'art. 47, comma 3, c.c.i.i., in data .... ed alla quale ha fatto seguito, su istanza della stessa impresa debitrice, l'apertura della procedura di liquidazione giudiziale). 4) Occorre evidenziare che i pagamenti sono stati effettuati in ritardo rispetto alle originarie scadenze, e solo all'esito dell'invio da parte della creditrice di reiterati solleciti, nell'ultimo dei quali la creditrice prospettava forti timori in ordine alla possibilità di incasso delle somme, ed annunciava l'intenzione di depositare a breve ricorso per sequestro conservativo (DOC. 5). [2] 5) La controparte, sollecitata da questa Curatela a riversare alla Procedura le somme in tal modo ottenute, ha omesso di riscontrare la comunicazione del Curatore (DOC. 6). 6) In diritto, questa difesa rammenta che in tema di revocatoria di pagamenti relativi a crediti liquidi ed esigibili, la prova della conoscenza, da parte del creditore, dello stato di insolvenza del debitore poi fallito, può legittimamente fondarsi su elementi indiziari caratterizzati dai requisiti della gravità, precisione e concordanza. La Suprema Corte, sotto il vigore della Legge Fallimentare, ha peraltro puntualizzato che per il raggiungimento della prova della scientia decoctionis con il mezzo delle presunzioni non basta una astratta conoscibilità oggettiva accompagnata da un presunto dovere di conoscere, richiedendosi la presenza di concreti collegamenti di quel creditore con i sintomi conoscibili dello stato di insolvenza (Cass. I, n. 10800/2006). Gli elementi indiziari da cui può desumersi lo stato di insolvenza, sono stati individuati in modo quanto mai ampio. Solo esemplificativamente sono stati ritenuti tali I) la pubblicazione nel bollettino dei protesti, trattandosi di un canale di conoscenza dei protesti stessi (Cass., S.U., n. 7028/2006); II) l'esistenza di esecuzioni forzate immobiliari, soprattutto se promosse dallo stesso accipiens (Cass. I, n. 10432/2005), pur con la precisazione che la conoscenza di tale evento deve parametrarsi ad esempio sulle dimensioni del centro abitato ove operano creditore e debitore; III) la sussistenza di ingiunzioni, precetti ed istanze di fallimento (Cass. I, n. 4762/2007); IV) il deposito dei bilanci, quando dai medesimi emerga un fortissimo squilibro tra l'ammontare delle perdite ed il capitale sociale (Cass. I, n. 11213/2005). 7) Nella specie, tuttavia, è da ritenersi che i ripetuti solleciti inviati da parte convenuta all'impresa ancora in bonis evidenzino che la convenuta medesima era pienamente consapevole dello stato di insolvenza in cui versava la ..... Significativo, in particolare, l'ultimo sollecito, nel quale la convenuta annunciava l'intenzione di depositare un ricorso per sequestro conservativo, evidenziando i propri timori in ordine alla sussistenza di un dissesto della debitrice. In questo caso, quindi, ci si trova di fronte ad una prova che non può considerarsi meramente indiziaria bensì diretta, e derivante da affermazioni riconducibili alle stessa convenuta. 8) L'operazione solutoria è intervenuta in data ...., e quindi nei sei mesi antecedenti il deposito della domanda cui ha fatto seguito l'apertura della procedura di liquidazione giudiziale. A tal fine si rammenta che era stata depositata in data .... domanda di ammissione alla procedura di concordato preventivo, successivamente dichiarata inammissibile ai sensi dell'art. 47, comma 3, c.c.i.i., con decreto del .... (DOC. 7) Alla declaratoria di inammissibilità ha fatto immediato seguito, su istanza della stessa impresa debitrice, l'apertura della procedura di liquidazione giudiziale in data .... 9) I pagamenti devono, quindi, ritenersi revocabili ai sensi dell'art. 166, comma 2, c.c.i.i., dal momento che le stesse missive della creditrice evidenziano che la stessa aveva piena consapevolezza dello stato di insolvenza dell'impresa. Solo per completezza si evidenzia che non risultano in alcun modo decorsi i termini di cui all'art. 170 c.c.i.i. Tutto ciò premesso, la Liquidazione Giudiziale dell'impresa ...., in persona del Curatore, ...., come sopra rappresentato e difeso, DICHIARA che parte attrice è stata informata dal proprio difensore della possibilità di ricorrere al procedimento di mediazione ex art. 4, d.lgs. n. 28/2010, al fine di tentare una risoluzione stragiudiziale della presente controversia, nonché dei benefici fiscali legati all'utilizzo della procedura; CITA .... (C.F. .... / P.I. ....), in persona del legale rappresentante pro tempore, con sede in .... a comparire e a costituirsi innanzi al Tribunale di ...., Sezione e Giudice designandi ex art. 168-bis, commi 1 e 2, c.p.c., per l'udienza del giorno ...., ore di rito; INVITA .... medesim .... a costituirsi nel termine di settanta giorni prima dell'udienza ai sensi e nelle forme stabilite dall'articolo 166 e a comparire, nell'udienza indicata, dinanzi al giudice designato ai sensi dell'articolo 168-bis; AVVERTE che la costituzione oltre i suddetti termini implica le decadenze di cui agli articoli 38 e 167, che la difesa tecnica mediante avvocato è obbligatoria in tutti i giudizi davanti al tribunale, fatta eccezione per i casi previsti dall'articolo 86 o da leggi speciali, e che la parte, sussistendone i presupposti di legge, può presentare istanza per l'ammissione al patrocinio a spese dello Stato; AVVERTE che in difetto di costituzione si procederà in sua declaranda contumacia, per ivi sentire accogliere le seguenti CONCLUSIONI Nel merito: 1) revocare e, quindi, dichiarare inefficaci, ai sensi e per gli effetti di cui all'art. 166, comma 2, c.c.i.i. i pagamenti, rispettivamente di Euro .... e di Euro ...., effettuati in data .... e in data ...., dall'impresa .... ancora in bonis in favore di parte convenuta ....; 2) conseguentemente condannare la convenuta ...., in persona del suo legale rappresentante pro tempore, a restituire alla Procedura attrice il complessivo importo di Euro ...., ovvero la maggior o minore somma che risulterà dovuta in corso di causa, oltre interessi al tasso legale dalla data dell'apertura della liquidazione sino al saldo effettivo e maggior danno ex art. 1224, comma 2, c.c., quest'ultimo da quantificarsi nella differenza tra il tasso di interesse legale e quello che usualmente gli istituti di credito riconoscono ai depositi fallimentari. Con vittoria delle spese e compensi di lite Sentenza provvisoriamente esecutiva ai sensi dell'art. 282 c.p.c. In via istruttoria: Ammettersi prova per testi sui seguenti capitoli di prova: A) “Vero che .... ” B) “Vero che .... ”. Si chiede sin d'ora l'assegnazione dei termini ai sensi dell'art. 183, comma 6, c.p.c. Si producono i seguenti documenti: 1) copia autentica decreto di autorizzazione ad agire in giudizio in giudizio; 2) copia sentenza dichiarativa dell'apertura della liquidazione giudiziale; 3-4) disposizioni di bonifico e relativi estratti conto; 5) lettere di sollecito inviate dalla convenuta; 6) missiva del Curatore; 7) decreto ex art. 47, comma 3, c.c.i.i. in data ..... Luogo e data .... Firma .... SEGUE PROCURA [1]La competenza è demandata al tribunale presso il quale è aperta la procedura di liquidazione giudiziale ex art. 32. [2]Va fornito in ogni caso qualunque elemento, anche indiziario, da cui possa essere desunta la conoscenza dello stato di insolvenza da parte del creditore. commentoI pagamenti e le garanzie di cui all'art. 166, comma 2 c.c.i.i. sono caratterizzati dalla “normalità” e consistono in atti che non presentano alcuno sbilanciamento nel valore delle prestazioni né modalità inconsuete di adempimento delle prestazioni né l'incremento a posteriori della garanzia dei debiti pregressi. La revocabilità è quindi subordinata alla prova della presenza in capo al terzo della scientia decoctionis, al momento del compimento dell'atto, gravando del relativo onere il curatore. Considerata la difficoltà di fornire la prova diretta di uno stato soggettivo, è possibile per il Curatore avvalersi di una serie elementi indiziari, il cui elenco nella elaborazione della giurisprudenza è quanto mai vario. Alcune concernono tutti creditori (la promozione dell'esecuzione forzata da parte dello stesso creditore cui faccia seguito il pagamento del debitore; la presentazione – sempre da parte del medesimo creditore – di ricorso per decreto ingiuntivo; la conclusione di uno stralcio parziale del debito a fronte di una dilazione; il reiterato invio di solleciti ed intimazioni ad adempiere da parte del creditore; la stessa presentazione di un ricorso per la dichiarazione di fallimento), mentre riguardano tipologie di creditori “qualificati” – in particolare le banche – che possono avere accesso a notizie specifiche (le risultanze di bilancio; la pubblicazione di protesti; le notizie di stampa; la pendenza di procedure esecutive), peraltro sempre in relazione alla concreta possibilità di acquisirle, anche in relazione all'ambito territoriale. Deve essere sempre valutata, tuttavia, l'operatività di una delle ipotesi di esenzione elencate nel successivo comma 3. L'ipotesi dei pagamenti di debiti scaduti risulta residuale rispetto alle ipotesi degli artt. 164 e 166, comma 1, e costituisce una deroga all'art. 2901, comma 3 c.c. La revocabilità del pagamento ha autonoma funzionalità e non presuppone la revocabilità dell'atto negoziale che costituisce fonte dell'obbligazione adempiuta con il pagamento. Per quanto concerne l'ipotesi di costituzione di garanzie per debiti “anche di terzi”, la scelta del legislatore è nel senso di considerare “normale” l'atto costitutivo di un diritto di prelazione contestualmente al debito. La contestualità non è meramente cronologica, bensì sostanziale, nel senso che è sufficiente che le parti abbiano inteso tutelare sin dall'origine il negozio principale con la prestazione di idonee garanzie, anche se i due negozi siano stati posti in essere in momenti diversi. In tale secondo caso, però, si deve ritenere che l'onere di provare la contestualità grava su colui che la afferma; e che il momento rilevante ai fini della revocatoria sia quello della costituzione del diritto di prelazione e non quello della concessione. In caso di declaratoria di inefficacia della garanzia il credito non viene revocato (salvo che sussistano gli autonomi presupposti), e potrà essere insinuato al passivo in via chirografaria. |