Avviso ai creditori e agli altri interessatiinquadramentoGli artt. da 200 a 210 c.c.i.i. disciplinano la fase della verifica del passivo, ossia l'attività svolta dal curatore e dal giudice delegato di accertamento dei crediti vantati dai terzi verso l'impresa debitrice o del diritto alla rivendicazione o restituzione di beni. L'art. 200 disciplina, analogamente all'art. 92 l.fall. il contenuto dell'avviso ai creditori e agli altri interessati prevedendo che il curatore lo comunichi senza indugio a coloro che risultano creditori o titolari di diritti reali o personali su beni mobili, immobili di proprietà o in possesso del debitore compresi nella liquidazione giudiziale. La individuazione dei creditori e degli altri creditori interessati è effettuata dal curatore sulla base della documentazione in suo possesso o sulla scorta delle informazioni acquisite. L'avviso, a seguito delle novità introdotte dal d.lgs. n. 136/2024, deve essere inviato con modalità telematiche nei confronti di soggetti titolari di domicilio digitale risultante dall'Indice nazionale degli indirizzi di posta elettronica certificata delle imprese e dei professionisti (INI-PEC), dall'indice dei domicili digitali della pubblica amministrazione e dei gestori di pubblici servizi (IPA) ovvero dall'indice nazionale dei domicili digitali (INAD), e, in ogni altro caso, mediante lettera raccomandata indirizzata alla sede, alla residenza o al domicilio dei destinatari. Se il creditore ha sede o risiede all'estero, la comunicazione può essere effettuata al suo rappresentante in Italia, se esistente. Diversamente, se il creditore ha sede o risiede nel territorio di uno Stato membro dell'Unione europea la comunicazione contiene le informazioni di cui all'articolo 54 del regolamento (UE) 2015/848 del Parlamento europeo e del Consiglio del 20 maggio 2015 e include la copia del modulo uniforme per i crediti previsto dallo stesso regolamento indicando dove esso è reperibile. FormulaTRIBUNALE DI .... AVVISO EX ART. 200 c.c.i.i. PROCEDURA DI LIQUIDAZIONE GIUDIZIALE N. .... / .... DI .... Giudice Delegato: Dr. .... Si informa che con sentenza n. .... depositata in cancelleria il ...., il Tribunale di .... ha aperto la procedura di liquidazione giudiziale a carico di .... nominando curatore il Dott. [Avv.] .... L'indirizzo di posta elettronica certificata della procedura concorsuale, comunicato al registro delle imprese, è .... L'udienza in cui si procederà all'accertamento del passivo è stata fissata alla data ...., ore ...., presso i locali della Sezione (ovvero dell'Ufficio) del Tribunale di .... alla via .... Le domande di ammissione allo stato passivo nonché quelle di rivendicazione o restituzione di beni, insieme ai relativi allegati, dovranno essere trasmesse al curatore fallimentare, nei modi di legge, entro la data ...., cioè almeno trenta giorni prima della predetta udienza (fissata in sentenza) per l'accertamento del passivo. Ove tali domande siano inviate al curatore oltre il suddetto termine, saranno considerate tardive e pertanto da esaminarsi in successiva udienza, che sarà comunicata, da parte del curatore medesimo, unicamente all'indirizzo PEC indicato nella domanda trasmessa. Si precisa che, ai sensi dell'art. 225 c.c.i.i., i creditori ammessi in via tardiva concorreranno solo alle ripartizioni successive alla loro ammissione in proporzione al rispettivo credito, salvo il diritto al prelievo delle quote che avrebbero dovuto ricevere nelle precedenti ripartizioni ove il credito sia assistito da diritto di prelazione ovvero il ritardo nella presentazione della domanda sia dipeso da cause ad essi non imputabili. Modalità di invio della domanda La domanda, insieme ai relativi allegati, dovrà essere inviata, entro il suddetto termine, all'indirizzo di Posta Elettronica Certificata (PEC) della procedura concorsuale. Non è ammissibile alcuna diversa forma di presentazione della domanda. La domanda può essere proposta anche dall'istante personalmente, cioè senza valersi della assistenza tecnica di un legale; in tal caso, evidentemente, il ricorso dovrà essere sottoscritto dall'istante. Nell'opposto caso in cui la domanda sia invece presentata mediante un legale, occorrerà invio pure della procura alle liti. Ai sensi dell'art. 201 c.c.i.i. «Il ricorso può essere sottoscritto anche personalmente dalla parte ed è formato ai sensi degli artt. 20, comma 1-bis ovvero 22, comma 3, del d.lgs. n. 82/2005, e successive modificazioni, e nel termine stabilito dal comma 1, è trasmesso all'indirizzo di posta elettronica certificata del curatore indicato nell'avviso di cui all'art. 200 insieme ai documenti di cui al successivo comma 6. L'originale del titolo di credito allegato al ricorso è depositato presso la cancelleria del Tribunale». Dunque, la domanda dovrà dapprima essere stesa con un software di scrittura (quale è, ad esempio, il word processor), successivamente salvata in formato non modificabile (quale, ad esempio, quello pdf) ed infine sottoscritta con firma elettronica, avanzata, qualificata o digitale; la trasmissione della domanda dovrà avvenire nella forma di allegato alla e-mail PEC destinata al curatore. L'istanza può pure essere stesa in forma cartacea, quindi sottoscritta e successivamente scansionata per farne allegato alla e-mail PEC destinata al curatore. La domanda deve contenere: – indicazione della procedura concorsuale alla quale si intende partecipare; – cognome e nome ovvero denominazione, regione sociale e C.F., nonché le coordinate bancarie dell'istante e la dichiarazione di voler essere pagato con modalità diverse dall'accredito in conto corrente bancario, stabilita dal giudice delegato ai sensi dell'art. 230, comma 1; – indicazione della somma che si intende insinuare al passivo ovvero descrizione del bene i cui si intende chiedere la restituzione o rivendicazione ovvero l'ammontare del credito per il quale si intende partecipare al riparto se il debitore sottoposto a liquidazione giudiziale è terzo datore di ipoteca; – succinta esposizione dei fatti e degli elementi di diritto che costituiscono ragione della domanda; – indicazione dell'eventuale titolo di prelazione nonché descrizione del bene sul quale la prelazione si esercita se questa ha carattere speciale; – indicazione dell'indirizzo PEC al quale si intende ricevere le comunicazioni inerenti alla procedura. Dovranno essere allegati alla domanda tutti i documenti comprovanti il credito e comunque quelli considerati utili per la sua ammissione al passivo nonché tutti quelli volti alla dimostrazione del diritto alla restituzione dei beni. L'omessa indicazione di un indirizzo di Posta Elettronica Certificata valido ove ricevere le comunicazioni inerenti al procedimento, o la mancata comunicazione delle sue eventuali variazioni, comporta che tutte le comunicazioni poste dalla legge a carico curatore saranno effettuate attraverso deposito dell'atto da comunicarsi nella Cancelleria del Tribunale. Ne discende l'invito all'istante di verifica di capienza ed effettivo funzionamento della casella di posta elettronica certificata indicata nella domanda di insinuazione allo stato passivo, oltre che di pronta comunicazione al curatore (esclusivamente via PEC) delle sue eventuali variazioni. Ove la domanda di insinuazione sia basata su “titoli di credito” (cambiali, assegni, vaglia cambiari, ecc.), essi dovranno essere allegati in copia alla domanda medesima, trasmessa via PEC; mentre gli originali dovranno essere depositati nella Cancelleria del Tribunale. Si avvisa che il Curatore depositerà il progetto di stato passivo nella Cancelleria del Tribunale almeno quindici giorni prima dell'udienza fissata per la verifica e lo comunicherà a tutti gli istanti. Le credenziali necessarie per l'accesso al portale delle procedure concorsuali saranno comunicate, dal curatore agli istanti, insieme alla trasmissione della copia del progetto di stato passivo. Sempre e soltanto mediante PEC destinata al curatore, gli istanti potranno inviare osservazioni scritte ed ulteriore documentazione fino a cinque giorni prima dell'udienza di verifica dello stato passivo. Le osservazioni devono, naturalmente, essere sottoscritte al pari delle domande di ammissione al passivo. Quale oggetto della e-mail PEC è opportuno indicare il numero della procedura, il contenuto inerente ad osservazioni scritte e/o produzione di documenti, le generalità dell'istante ed il numero di cronologico attribuito alla domanda. Si precisa infine che il procedimento introdotto dalla domanda è soggetto alla sospensione feriale dei termini. Firma Curatore .... commentoIl curatore, ai sensi dell'art. 198 c.c.i.i., acquisita dal debitore la documentazione sociale nonché raccolte ulteriori informazioni, è tenuto alla compilazione dell'elenco dei creditori e di tutti coloro che appaiono titolari di diritti reali e personali, mobiliari e immobiliari, su cose in possesso o nella disponibilità del debitore. Sulla base dell'elenco predisposto dovrà procedere all'invio, a ciascun creditore, di un avviso-comunicazione avente ad oggetto la possibilità di partecipare al concorso. L'avviso di cui all'art. 200 c.c.i.i. deve contenere alcuni elementi essenziali, quali la data fissata per l'esame dello stato passivo e quella entro la quale dovranno essere presentate le domande, l'indirizzo di posta elettronica certificata della procedura; e comunque, ogni informazione che il curatore ritenga utile per il creditore che intende formulare istanza di ammissione allo stato passivo. Come emerge dalla formula in commento, il curatore è tenuto ad evidenziare, al destinatario dell'avviso, modalità di redazione e trasmissione della domanda di ammissione al passivo anche al fine della relativa ammissibilità. L'avviso, a seguito delle novità introdotte dal d.lgs. n. 136/2024, deve essere inviato con modalità telematiche nei confronti di soggetti titolari di domicilio digitale risultante dall'Indice nazionale degli indirizzi di posta elettronica certificata delle imprese e dei professionisti (INI-PEC), dall'indice dei domicili digitali della pubblica amministrazione e dei gestori di pubblici servizi (IPA) ovvero dall'indice nazionale dei domicili digitali (INAD), e, in ogni altro caso, mediante lettera raccomandata indirizzata alla sede, alla residenza o al domicilio dei destinatari. Se il creditore ha sede o risiede all'estero, la comunicazione può essere effettuata al suo rappresentante in Italia, se esistente. Diversamente, se il creditore ha sede o risiede nel territorio di uno Stato membro dell'Unione europea la comunicazione contiene le informazioni di cui all'articolo 54 del regolamento (UE) 2015/848 del Parlamento europeo e del Consiglio del 20 maggio 2015 e include la copia del modulo uniforme per i crediti previsto dallo stesso regolamento indicando dove esso è reperibile. È importante che il curatore proceda celermente all'invio dell'avviso ai creditori, al fine di consentire a questi ultimi il reperimento della documentazione utile alla prova del credito e quindi la presentazione della relativa domanda in via tempestiva. L'omessa comunicazione costituisce per giurisprudenza di Cassazione causa di non imputabilità del ritardo nella presentazione delle domande c.d. “supertardive”. |