Domanda di ammissione al passivo ai sensi dell'art. 201 c.c.i.i.

Giuseppina Ivone

inquadramento

Con l'espressione “accertamento, o verifica del passivo” si designa quell'insieme di attività attraverso le quali si giunge ad accertare chi siano i creditori dell'impresa debitrice, per quali importi abbiano diritto a partecipare al concorso e quale collocazione (chirografaria o privilegiata) assista i loro crediti.

La riforma della l.fall. attuatasi a partire dal 2006 ha apportato rilevanti novità al procedimento di verifica del passivo, restando immutato il principio per cui l'obbligo di far verificare il credito opera con riferimento ad ogni credito, sia chirografario sia «munito di diritto di prelazione o trattato ai sensi dell'art. 111, comma 1, n. 1» (ossia se prededucibile).

Tale disciplina è rimasta sostanzialmente immutata nel c.c.i.i. In particolare, la disciplina dettata dall'art. 201 c.c.i.i. sui tempi e modalità di presentazione della domanda di ammissione al passivo ripropone sostanzialmente il contenuto dell'art. 93 della l.fall.; nel comma 1 della nuova norma viene aggiunta una previsione con la quale, dando attuazione al criterio delega sul sistema di accertamento del passivo, si prevede che nella istanza siano chiarite le modalità di verifica dei diritti vantati sui beni del debitore che sia terzo datore di ipoteca. A tale fine è previsto l'obbligo (da parte del creditore soggetto diverso da quello nei cui confronti è aperta la liquidazione giudiziale) di presentazione della domanda di partecipazione al riparto delle somme ricavate dalla liquidazione dei beni compresi nella procedura e ipotecati a garanzia di debiti altrui. Conseguentemente è integrato il contenuto del ricorso nella parte in cui impone al soggetto che presenta la domanda di partecipare al riparto di determinare l'ammontare del credito per cui partecipa. È dunque stabilito, circa le modalità di presentazione della domanda di ammissione, che il ricorso può essere sottoscritto anche personalmente dalla parte ed è formato ai sensi degli artt. 21, comma 2, ovvero 22, comma 3, del d.lgs. n. 82/2005, e successive modificazioni e, nel termine stabilito dal comma 1 dell'articolo, è trasmesso all'indirizzo di posta elettronica certificata del curatore indicato nell'avviso di cui all'art. 200, insieme ai documenti. Si ribadisce che l'originale del titolo di credito allegato al ricorso è depositato presso la cancelleria del tribunale. Quanto al contenuto del ricorso, questo (come nella precedente norma) oltre all'indicazione della procedura cui si intende partecipare e le generalità del creditore tra cui il numero di codice fiscale, deve indicare le coordinate bancarie dell'istante (ovvero, in mancanza, la dichiarazione di voler essere pagato con modalità diversa dall'accredito in conto corrente bancario stabilita dal giudice delegato ai sensi dell'art. 230, comma 1, nonché, in linea con l'art. 93 l.fall., la determinazione della somma che si intende insinuare al passivo, ovvero la descrizione del bene di cui si chiede la restituzione o la rivendicazione; la concisa esposizione dei fatti e degli elementi di diritto che costituiscono la ragione della domanda; l'eventuale indicazione di un titolo di prelazione, nonché la descrizione del bene sul quale la prelazione si esercita, se questa ha carattere speciale; l'indicazione dell'indirizzo di posta elettronica certificata, al quale ricevere tutte le comunicazioni relative alla procedura, le cui variazioni è onere comunicare al curatore. Come nel precedente art. 93 l.fall., l'art. 201 disciplina le conseguenze della omissione o incertezza dei requisiti del ricorso ovvero dell'indicazione del domicilio digitale.

In attuazione del principio generale di delega di cui all'art. 2, comma 1, lettera m), della l. n. 155/2017 volto al superamento dei contrasti interpretativi, il procedimento introdotto con la domanda di ammissione al passivo è soggetto alla sospensione feriale dei termini di cui all'art. 1 della l. n. 742/1969.

Formula

TRIBUNALE DI ....

PROCEDURA DI LIQUIDAZIONE GIUDIZIALE N. .... / .... DI ....

Giudice Delegato: Dr. ....

Curatore: Dr. .... /Avv. ....

UDIENZA ESAME STATO PASSIVO: ....

DOMANDA DI AMMISSIONE ALLO STATO PASSIVO EX ART. 201 c.c.i.i.

* * *

La Società ...., P.I. e C.F. n. ...., con sede in ...., via ...., n. ...., iscritta nel Registro delle Imprese di ...., con n. R.E.A. ...., in persona del legale rapp.te p.t. ...., elettivamente domiciliata in ...., via ...., n. ...., presso lo studio dell'Avv. ...., C.F. ...., PEC (indirizzo di posta elettronica certificata comunicato al proprio Ordine) .... @ ...., che la rappresenta e difende come da procura in calce al presente atto (oppure a margine del presente atto)

PREMESSO CHE

– l'istante è creditrice verso la Società ...., nei cui confronti è stata aperta procedura di liquidazione giudiziale con sentenza in data ...., per la complessiva somma di Euro ...., di cui Euro .... a titolo di interessi di mora maturati dal .... (data di messa in mora, all. ....) sino alla data di pubblicazione della sentenza di apertura della procedura n.;

– detto credito, di natura concorsuale (all. ....), ha la sua fonte in .... ed è provato nella sua esistenza nonché nel suo ammontare mediante .... (all. ....);

(esporre in merito ai fatti ed agli elementi di diritto che costituiscono le ragioni della domanda di credito, fornendo puntuale prova degli assunti);

tutto ciò premesso,

la Società .... in persona del legale rapp.te p.t., come in epigrafe rappresentata, difesa ed elettivamente domiciliata,

CHIEDE

che l'Ill.mo Giudice delegato voglia ammettere il credito nella misura di Euro ...., in via chirografaria, di cui Euro .... per capitale ed Euro .... a titolo di interessi moratori quantificati come da prospetto allegato e calcolate sino alla data di apertura della liquidazione giudiziale.

Ai fini della partecipazione al riparto comunica le coordinate bancarie del proprio conto corrente sui cui accreditare le somme che saranno oggetto di riparto (parziale o definitivo): conto corrente n. .... IBAN .... [1]

[OPPURE:]

Ai fini della partecipazione al riparto dichiara di voler essere pagato con modalità diverse dall'accredito in conto corrente.

Dichiara infine la propria indisponibilità a far parte del Comitato dei creditori.

Luogo e data ....

Firma Avv. ....

(allegare i documenti richiamati nel ricorso e dimostrativi del diritto dell'istante)

PROCURA ALLE LITI (se non apposta a margine)

[1]Se sinora il creditore poteva indicare una modalità alternativa di pagamento, a seguito delle novità introdotte nell'art. 201 c.c.i.i. dal d.lgs. n. 136/2024 l'unica modalità di pagamento è l'accredito in conto corrente.

commento

Nella predisposizione del ricorso, l'esposizione dei fatti e degli elementi di diritto che costituiscono la ragione della domanda può essere sintetica, purché – come ribadito dalla Cassazione – ne sia assicurata chiarezza ed intelligibilità, assumendo rilevanza anche le complessive indicazioni contenute nell'atto processuale e nei documenti ad esso allegati (così la Cassazione ha ritenuto non rispettato il requisito ex art. 93, comma 3, n. 3, l.fall. in ipotesi in cui dalle fatture prodotte dall'istante fosse desumibile la natura dei rapporti contrattuali tra le parti e la domanda esponesse con chiarezza le somme distinguendole anche secondo il loro rango).

Quanto alla documentazione probatoria del credito, è utile ricordare uno dei principi più volte affermati dalla Cassazione per cui la mancanza di data certa nelle scritture prodotte dal creditore, che proponga istanza di ammissione al passivo fallimentare, si configura come fatto impeditivo all'accoglimento della domanda e oggetto di eccezione in senso lato, in quanto tale rilevabile anche di ufficio dal giudice. Va tuttavia precisato che la stessa Cassazione ha affermato che l'inopponibilità di cui all'art. 2704 c.c. non riguarda il negozio, ma la data della scrittura e non attiene all'efficacia dell'atto, ma alla prova di esso che si intende dare a mezzo della scrittura. Ove, dunque, il documento contrattuale non sia munito di data certa, la prova del negozio e della sua stipulazione anteriore al fallimento può essere fornita, prescindendo dal documento contrattuale, con tutti gli altri mezzi consentiti, anche nei confronti dei terzi e del curatore, salve le limitazioni derivanti dalla natura e dall'oggetto del negozio. La richiesta di mezzi istruttori potrebbe del resto essere formulata anche nella istanza di ammissione al passivo potendo il giudice delegato procedere ad atti di istruzione, purché compatibili con esigenze di speditezza e snellezza.

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