Istanza del curatore ai sensi dell'art. 209, comma 2, c.c.i.i. per non farsi luogo al procedimento di accertamento del passivo dopo l'udienza di verificainquadramentoIl ricorso deve essere accompagnato dalla relazione sulle prospettive negative di liquidazione e sul parere del Comitato dei creditori. Deve essere inoltre “sentito” il debitore, ferma restando la possibilità che tale consultazione avvenga mediante l'acquisizione di una dichiarazione scritta. FormulaTRIBUNALE DI .... SEZIONE CRISI D'IMPRESA E PROCEDURE CONCORSUALI LIQUIDAZIONE GIUDIZIALE DELL'IMPRESA .... (R.G. .... / .... L.G.) Curatore: Dr. .... Giudice Delegato: Dr. .... Sent. n. .... del .... * * * RICORSO PER NON FARSI LUOGO ALL'ACCERTAMENTO DEL PASSIVO EX ART. 209 c.c.i.i. Ill.mo Sig. Giudice Delegato il sottoscritto ...., Curatore della liquidazione giudiziale in epigrafe, ESPONE 1) con sentenza n. .... R.G. Liq., depositata in data ...., il Tribunale di .... ha dichiarato l'apertura della liquidazione giudiziale dell'impresa ...., con sede legale in ...., via ...., nominando Curatore il sottoscritto; 2) In data .... è stato depositato lo stato passivo delle domande tempestive; 3) Sono state ammesse domande di n. .... creditori, di cui n. .... per complessivi Euro .... in prededuzione; n. .... per complessivi Euro .... al grado privilegiato; n. .... per complessivi Euro .... al chirografo, mentre le disponibilità liquide attuali della procedura ammontano ad Euro ....; 4) Sono state respinte domande di n. .... creditori, di cui n. .... per complessivi Euro .... in prededuzione; n. .... per complessivi Euro .... al grado privilegiato; n. .... per complessivi Euro .... al chirografo; 5) A seguito del deposito di ulteriori n. .... domande, il G.D. ha fissato per la verifica delle stesse l'udienza del ...., ore ....; 6) Dalle verifiche effettuate, nonché dagli stessi esiti dell'esame delle domande tempestive è stato possibile appurare che non è prevedibile l'acquisizione alla massa di attivo da realizzare in misura tale da permettere una qualsivoglia successiva ripartizione in favore dei creditori che hanno richiesto la partecipazione al concorso, come illustrato più dettagliatamente nella relazione del curatore sulle prospettive negative della liquidazione, allegata alla presente istanza (DOC. 1); 7) In particolare, l'attivo astrattamente realizzabile risulta pari ad Euro ...., mentre le spese di procedura ammontano ad Euro .... ed debiti prededucibili ammontano a Euro ....; 8) ricorrono, quindi, i presupposti previsti dall'art. 209, comma 2, c.c.i.i. affinché il Giudice Delegato disponga di non farsi luogo al procedimento di accertamento del passivo; 9) È stato acquisito il parere del comitato dei creditori (DOC. 2) e l'imprenditore assoggettato a liquidazione giudiziale è stato sentito direttamente da questo Curatore ed ha anzi rilasciato l'allegata dichiarazione scritta con cui manifesta l'assenza di ragioni per opporsi all'adozione del provvedimento (DOC. 3); tutto ciò premesso CHIEDE che il Giudice Delegato voglia disporre non farsi luogo al procedimento di verificazione dello stato passivo della liquidazione giudiziale dell'impresa .... (domande tardive) già fissato per l'udienza del .... ore .... Si producono: 1) relazione del curatore sulle prospettive negative della liquidazione; 2) parere del comitato dei creditori; 3) dichiarazione scritta dell'imprenditore assoggettato a liquidazione giudiziale. Con osservanza. Luogo e data .... Il curatore .... commentoLa valutazione di incapienza totale della procedura può essere espressa anche dopo la verifica dello stato passivo (delle tempestive), come chiarito in modo univoco dal comma 2. In questo caso ad essere arrestata sarà la fase di esame delle insinuazioni tardive, fermo restando l'obbligo di esaminare anche in questo caso le domande di rivendica e restituzione e le insinuazioni per crediti prededucibili. L'adozione del provvedimento ex art. 209, comma 2, non oblitera né priva di effetti lo stato passivo delle domande tempestive che sia stato precedentemente dichiarato esecutivo, legittimando, quindi, i creditori ammessi a chiedere il decreto ingiuntivo previsto dal comma 4 dell'art. 236 (già 120 l.fall.) nei confronti del debitore tornato in bonis. L'istanza ai sensi del comma 1 deve essere depositata, anche se detto termine risulta ordinatorio, essendo l'adozione del decreto preclusa solo dalla declaratoria di esecutività dello stato passivo nelle more eventualmente intervenuta. Essa deve essere corredata da una relazione sulle prospettive della liquidazione, che costituirà anche la base del ragionamento e del percorso motivazionale della decisione del Giudice Delegato, cui l'art. 209 c.c.i.i., nella versione modificata dal d.lgs. n. 136/2024. Sebbene non specificato anche nell'ipotesi in esame dovrebbe essere rispettato il termine di almeno venti giorni prima dell'udienza di verifica dello stato passivo dovrebbe essere rispettato, con riferimento all'udienza fissata per l'esame delle tardive. |