Programma di liquidazione avente ad oggetto, tra l'altro, l'affitto di azienda in esercizioInquadramentoIl programma di liquidazione ha rappresentato una novità assoluta della riforma della legge fallimentare attuata tra il 2005-2007 tesa a semplificare e razionalizzare la fase di liquidazione dell'attivo. Aggiunge la relazione illustrativa al d.lgs. n. 5/2006 che, a seguito della redazione di tale programma e a differenza di quanto accadeva nel vigore della vecchia legge, il curatore può procedere alla liquidazione dell'attivo più speditamente, e comunque indipendentemente dall' approvazione dello stato passivo. L'art. 213 c.c.i.i. rispetto alla disciplina prevista nell'art. 104-ter l.fall. ha subito alcuni mutamenti in linea con i principi e criteri della legge delega. Così, per ragioni di razionalizzazione, è stata spostata dall'ottavo comma al comma 2 la disciplina della c.d. derelictio dei beni di proprietà del debitore per i quali l'attività di liquidazione non è conveniente, precisandosi che, con riferimento a tali beni, i creditori possono chiedere al curatore di procedere alla liquidazione a loro spese ovvero l'assegnazione. Si è previsto, in particolare, che quando vi siano stati sei esperimenti di vendita infruttuosi il curatore debba rinunciare alla liquidazione, salvo che il giudice delegato, per giustificati motivi, autorizzi altri tentativi di vendita. È infatti evidente che, nella generalità dei casi, il prolungato disinteresse del mercato rispetto al bene è sintomatico del suo scarso valore, sicché la prosecuzione dell'attività liquidatoria aggrava inutilmente il passivo ed incide negativamente sulla durata della procedura (cfr. Relaz. Min.). Inoltre, non è più indicato un contenuto dettagliato e omnicomprensivo del programma di liquidazione, come era nell'art. 104-ter l.fall.; la norma si limita a precisare che il programma è diviso in sezioni avuto riguardo: ai criteri e alle modalità della liquidazione dei beni immobili; ai criteri e alle modalità della liquidazione degli altri beni; ai criteri e alle modalità della riscossione dei crediti, con indicazione dei costi e dei presumibili tempi di realizzo; alla indicazione delle azioni giudiziali di qualunque natura; alla indicazione del subentro nelle liti pendenti, con i costi per il primo grado di giudizio. Il Programma deve inoltre indicare gli atti necessari per la conservazione della impresa, quali l'esercizio della impresa del debitore e l'affitto di azienda, ove in atto, nonché le modalità di cessione unitaria dell'azienda o di singoli rami. Costituisce una novità il termine che il curatore deve indicare nel Programma di presumibile completamento della liquidazione dell'attivo, che non può eccedere i cinque anni dal deposito della sentenza di apertura della procedura, salvi casi di particolare complessità o difficoltà delle vendite nei quali questo termine può essere differito dal giudice delegato. Inoltre, il curatore deve indicare nel programma il momento nel quale avrà inizio la liquidazione dell'attivo ed il termine del suo completamento, fermo restando che, salva autorizzazione del giudice delegato, le vendite o le azioni di recupero dei crediti devono essere iniziate entro otto mesi dall'apertura della procedura. Se ciò non avviene senza giustificato motivo, il curatore può essere revocato. È stata conservata la possibilità per il curatore di redigere un supplemento del programma di liquidazione per sopravvenute esigenze. Il d.lgs. n. 136/2024 ha modificato l'art. 213 c.c.i.i. anche nel senso che il programma non deve più essere approvato dal comitato dei creditori, che ha tuttavia il potere di proporre modifiche allo stesso. FormulaTRIBUNALE DI ... PROCEDURA DI LIQUIDAZIONE GIUDIZIALE N. ... DEL ... GIUDICE DELEGATO DOTT. ... CURATORE ... PROGRAMMA DI LIQUIDAZIONE AVENTE AD OGGETTO, TRA L'ALTRO, L'AFFITTO DELL'AZIENDA IN ESERCIZIO 1. PREMESSA DI METODO Il Codice della Crisi di impresa prevede che il curatore depositi il programma di liquidazione entro sessanta giorni dalla conclusione delle operazioni di inventario. Il termine può mostrarsi eccessivamente angusto quando si tratta di organizzare operazioni di una qualche complessità piuttosto che di redigere l'usuale piano di azione gestoria che la procedura di liquidazione giudiziale di una impresa di normali dimensioni richiede. Il sottoscritto curatore ritiene che costituisca buona prassi quella di redigere un programma fondato sulle acquisizioni maturate sino a quel momento riservandosi poi di depositare ai sensi dell'art. 213, comma 6, c.c.i.i. un Supplemento al programma. Questa ultima possibilità è stata prescelta nel caso in esame. Poiché essa comporta la redazione di un programma inevitabilmente incompleto e di cui già si annuncia la futura integrazione, piuttosto che di un programma che già appaia come completo ed esaustivo (che non potrebbe comunque sottrarsi a successive revisioni per effetto del mutamento o della ridefinizione delle strategie liquidatorie), si ritiene doveroso esporre la ragione di tale scelta per segnalare quanto segue. [indicare le ragioni della scelta di redigere programma parziale. Di seguito si esemplificano possibili ragioni] In primo luogo, la procedura si è avviata con la prosecuzione dell'esercizio dell'impresa. Ciò ha determinato che le energie degli organi della procedura, e l'attenzione gestoria del curatore, sono state assorbite da un'attività diversa dalla preparazione della liquidazione, consistente essa attività, invece, nell'esercizio dell'impresa. In secondo luogo, occorre considerare le dimensioni dell'attività, già intuibili riflettendo sull'ammontare presumibile dei debiti di impresa (che, per come emerge dalla documentazione sino ad ora esaminata, dovrebbe superare di gran lunga ... milioni di Euro), sull'ammontare dell'attivo (per come emerge già dal rilevante valore del principale asset costituito dall'azienda ... ), sul numero dei lavoratori impiegati nell'impresa. Evidentemente, la gestione liquidatoria di un patrimonio di siffatte dimensioni non può organizzarsi nei ristretti termini stabiliti dalla legge. In terzo luogo, va considerata la complessità giuridica della specifica gestione in oggetto [indicare di seguito la complessità]. Se dunque si considerano le ragioni esposte organizzandole su due piani logici, ne deriva che su di un piano si colloca l'esercizio dell'impresa, caratterizzato da esigenze non solo diverse ma spesso contrapposte a quelle proprie di una attività di liquidazione (basti pensare alla disciplina dei rapporti in corso); su un diverso piano insiste l'oggettiva rilevante complessità della liquidazione patrimoniale di impresa, che pure rende difficile di pianificare compiutamente sin dai primi mesi dell'attività tutte le operazioni che si riveleranno necessarie per la liquidazione delle attività. Su questa premessa, si presenta un programma di liquidazione limitato all'affitto dell'azienda attualmente gestita dal curatore. 2. LE ATTIVITÀ DEL CURATORE PER LA PROSECUZIONE DELL'ATTIVITÀ [descrivere le attività poste in essere dal curatore per la prosecuzione dell'esercizio di impresa] 3. AFFITTO DELL'AZIENDA La prosecuzione dell'impresa si è resa necessaria per la conservazione della organizzazione produttiva in un accettabile stato di efficienza e di buon funzionamento, che pure costituiscono condizioni essenziali per la ricollocazione della azienda sul mercato. È certo maggiormente corrispondente all'interesse dei creditori concorsuali una rapida definizione della esitazione del complesso aziendale, la quale consentirebbe alla procedura di accedere ad una fase di gestione oltremodo semplificata perché sgombra non solo da tutto quanto oggi concerne la gestione dell'impresa ma anche di tutto quanto domani, in ipotesi di affitto, concernerebbe la gestione del rapporto con l'affittuario e, infine, della vendita dell'azienda. Tuttavia, essenziale per la procedura è di sollevarsi dalle costrizioni dell'esercizio di impresa e dai rilevanti costi, oltre che rischi, ad esso connessi. Perciò, in considerazione del complesso aziendale da porre in vendita e del valore stimato della stessa, l'affitto di azienda appare ad avviso del sottoscritto curatore la scelta più opportuna da seguire quale percorso comunque finalizzato alla esitazione del bene. A) Oggetto della procedura competitiva La procedura competitiva ha ad oggetto l'azienda ... sita in ... esercente ... [descrivere l'attività di impresa] Costituisce parte integrante dell'azienda il complesso immobiliare all'interno del quale viene svolta l'attività e sono compresi tra i beni costituenti il complesso aziendale i rapporti di lavoro in essere con i dipendenti impiegati presso l'azienda, le autorizzazioni e le licenze esistenti, le attrezzature, tutti i rapporti contrattuali in essere, nonché l'avviamento aziendale. In ogni caso, la perimetrazione del complesso aziendale oggetto di affitto risulta meglio definita nella perizia di stima redatta da [ ... ] e depositata in conformità all'art. 216 c.c.i.i. che ha stimato il valore del complesso aziendale e il canone di affitto di mercato. B) Modalità di liquidazione L'art. 216 c.c.i.i. prevede che le modalità di liquidazione siano determinate dal curatore o dal delegato alle vendite tramite procedure competitive anche avvalendosi di soggetti specializzati sulla base delle stime effettuate e assicurando con adeguate forme di pubblicità la massima informazione e partecipazione degli interessati. A tale fine, si propone di organizzare la vendita del complesso aziendale con modalità di vendita telematica sincrona mista che consente la presentazione delle offerte e dei rilanci, nella medesima unità di tempo, sia nelle forme tradizionali che con modalità telematiche. L'offerta d'acquisto in forma telematica deve essere presentata accedendo e registrandosi al portale del gestore delle vendite telematiche indicato nell'avviso di vendita, ove l'interessato selezionerà l'esperimento di vendita di interesse ed accederà al modulo web per la presentazione dell'offerta. Una volta inseriti i dati ed i documenti necessari, il portale consentirà la generazione di una busta digitale contenente l'offerta che dovrà essere inviata, unitamente ai documenti allegati, all'indirizzo di posta elettronica certificata del Ministero della Giustizia utilizzando la «casella di posta elettronica certificata per la vendita telematica» appositamente rilasciata da un gestore PEC o, in alternativa, mediante casella di posta certificata semplice ove l'offerta sia firmata digitalmente. Gli offerenti che hanno formulato l'offerta in forma tradizionale partecipano comparendo innanzi al professionista delegato nel luogo in cui si svolge la vendita. Gli offerenti telematici partecipano collegandosi al portale del gestore delegato. Almeno trenta minuti prima dell'inizio delle operazioni di vendita il gestore della vendita telematica invierà all'indirizzo di posta elettronica certificata indicato nell'offerta un invito a connettersi al proprio portale con l'indicazione delle credenziali per l'accesso in modo da poter permettere all'offerente telematico di partecipare seguendo le indicazioni ivi riportate. Le buste presentate in forma tradizionale saranno aperte alla presenza del professionista delegato: tali offerte saranno riportate nel portale a cura del professionista e rese visibili a coloro che partecipano alle operazioni di vendita con modalità telematiche. Le buste presentate con modalità telematica saranno aperte attraverso il portale e rese visibili agli offerenti presenti innanzi al delegato. In caso di pluralità di offerte valide si procederà con la gara tra gli offerenti. Alla gara potranno partecipare tutti gli offerenti le cui offerte siano state ritenute valide. I rilanci effettuati dai partecipanti presenti innanzi al delegato saranno riportati nel portale a cura del professionista e resi visibili a coloro che partecipano alle operazioni di vendita con modalità telematiche. I rilanci effettuati dai partecipanti connessi al portale saranno resi visibili tramite il portale ai partecipanti presenti innanzi al professionista delegato. La gara telematica sarà dichiarata conclusa quando sarà trascorso il tempo massimo previsto per i rilanci senza che siano state offerte migliorative rispetto all'ultima offerta valida, sia da parte dei partecipanti alla gara presenti in studio che da quelli collegati telematicamente. L'offerente che avrà fatto l'ultima offerta valida sarà dichiarato aggiudicatario del bene. Tale modalità appare, ad avviso del curatore, di maggior efficienza consentendo la partecipazione alla gara sia con modalità telematica sia mediante presenza fisica. Peraltro, si propone di effettuare tale vendita utilizzando come gestore non il portale delle vendite pubbliche ma la società [ ] che ha costituito una piattaforma telematica denominata ... - dedicata alle pubblicità delle vendite concorsuali, oltre che allo svolgimento della vendita secondo modalità telematiche previste dal citato D.M. 32/2015, ad un costo che si ritiene vantaggioso e che è pari ad euro ... - per singolo esperimento di vendita, comprensivo di svolgimento dell'asta telematica presso la Sala Aste messa a disposizione dal gestore. Così utilizzando la clausola di salvezza prevista dal comma quarto dell'art. 211 c.c.i.i. C) Gli adempimenti pubblicitari Per quanto concerne infine la pubblicità delle gare quale preciso obbligo di legge degli organi della procedura, e anche insostituibile fattore di competitività delle procedure di gara stesse, oltre alla pubblicità dei termini e delle condizioni per partecipare alla procedura competitiva da effettuarsi mediante Avviso sul Portale delle Vendite Pubbliche, si sottopone al Giudice delegato la possibilità di effettuare tale pubblicità mediante avviso sul quotidiano nazionale e continuativamente sul sito internet www.astegiudiziarie.it nonché sul sito internet ... nei 45 (quarantacinque) giorni antecedenti ogni esperimento d'asta. 4. ALTRE ATTIVITÀ DI LIQUIDAZIONE Sono stati acquisiti in sede di inventario i seguenti beni mobili registrati. ... Per quanto riguarda la procedura competitiva e le modalità di vendita che si intende adottare, va evidenziato come per i beni in questione, la modalità di vendita che si prospetta più conveniente per la procedura è quella della vendita in blocco rispetto a quella disgiunta di ciascun bene. Difatti, nel parco macchine sono ricompresi autoveicoli che potrebbero suscitare l'interesse del mercato; altri invece di scarso interesse per tipologia. Per tale ragione non pare opportuno separare tali beni onde evitare una competizione limitata ai soli automezzi più appetibili. Preso quindi atto che la vendita in blocco è quella da preferire si propone di procedere con le modalità di vendita telematica sincrona gestita dalla Società. 5. SUI TEMPI DELLA LIQUIDAZIONE Il presente Programma ha ad oggetto la procedura competitiva per l'affitto dell'azienda in attività, da avviarsi tempestivamente proprio per garantire i creditori dai rischi derivanti dalla attività di impresa, accollando detti rischi ad un terzo. Ma l'affitto costituisce una tappa, procedurale, per la allocazione efficiente dell'azienda sul mercato. Ne discende che l'azienda una volta affittata a terzi, dovrà poi essere ceduta sul mercato sempre mediante procedura competitiva sì da realizzare le finalità dell'istituto dell'esercizio di impresa del debitore. In conformità a quanto previsto dall'art. 213, comma 6 c.c.i.i., si renderà necessario quindi depositare un Supplemento di programma di liquidazione che, oltre a pianificare la vendita dell'azienda – sulla base di nuova stima che dovrà essere effettuata in esito alla gestione da parte del terzo – dovrà prevedere anche la liquidazione di eventuali ulteriori beni che dovessero emergere in esito alla verifica del Curatore e l'attività recuperatoria di crediti, anche di natura risarcitoria. Si anticipa sin d'ora la che in conformità all'art. 213 comma 6 c.c.i.i. sarà depositato Supplemento di Programma di liquidazione. *** Il presente programma di liquidazione viene sottoposto al Giudice delegato ai sensi dell'art. 213, comma 7, c.c.i.i. affinché ne autorizzi la trasmissione al comitato dei creditori per l'approvazione. Luogo e data ... Il Curatore ... (allegati) COMMENTOSi osserva che, se la legge prevede la possibilità per il curatore di avviare la procedura di gara per l'affitto dell'azienda prima del programma di liquidazione, appare tuttavia preferibile che il curatore predisponga in realtà un Programma di liquidazione parziale avente ad oggetto l'azienda in attività ed eventuali ulteriori beni mobili già inventariati, rinviando ad un successivo Supplemento una volta completata l'attività di inventariazione del restante patrimonio e completata l'analisi della documentazione sociale. La formula ha ad oggetto un Programma di liquidazione incentrato prevalentemente sulla procedura competitiva per l'affitto di azienda e dei beni già oggetto di inventario e relativa stima. È redatto in conformità al nuovo art. 213 e art. 216 c.c.i.i. e rinvia ad un Supplemento di programma che dovrà avere ad oggetto la cessione dell'azienda e la restante attività di natura recuperatoria e risarcitoria. |