Istanza di autorizzazione a non proseguire l'esecuzione pendente

Federico Rolfi

inquadramento

Qualora all'apertura della liquidazione giudiziale uno dei beni facenti parti dell'attivo sia già stato oggetto di pignoramento il Curatore ha la facoltà di scegliere se subentrare nella procedura o se chiedere che la stessa sia dichiarata improcedibile dal G.E. per poter poi procedere alla liquidazione nell'ambito della liquidazione giudiziale.

Formula

TRIBUNALE DI ....

SEZIONE CRISI D'IMPRESA E PROCEDURE CONCORSUALI

LIQUIDAZIONE GIUDIZIALE DELL'IMPRESA .... (R.G. .... / .... L.G.)

Curatore: Dr. ....

Giudice Delegato: Dr. ....

Sent. n. .... del ....

* * *

ISTANZA DI AUTORIZZAZIONE A NON PROSEGUIRE L'ESECUZIONE PENDENTE EX ART. 216, COMMA 10, c.c.i.i.

Ill.mo Giudice Delegato

PREMESSO CHE

1) che con sentenza n. .... R.G. Liq., depositata in data ...., il Tribunale di .... ha dichiarato l'apertura della liquidazione giudiziale dell'impresa ...., con sede legale in ...., via ...., nominando Curatore il sottoscritto;

2) tra i beni facenti parte dell'attivo della procedura figura il seguente bene immobile [1] ;

3) .... mesi prima dell'apertura della procedura di liquidazione giudiziale, e precisamente in data .... sul suddetto bene è stata promossa procedura esecutiva a carico dell'impresa debitrice da parte del creditore ...., in forza di decreto ingiuntivo – divenuto definitivo – per il pagamento del corrispettivo di forniture (ALL. 1);

4) la procedura esecutiva risulta pendente innanzi al G.E. ...., con numero di ruolo .... / .... R.G.E., e sono ancora in corso le operazioni di stima disposte dal G.E. (ALL. 2);

5) questa curatela, per contro, ha già acquisito tutta la documentazione ipocatastale occorrente ed ha proceduto, previa autorizzazione, alla nomina di un perito stimatore che ha proceduto in data .... al deposito della perizia di stima dell'immobile (ALL. 3);

6) alla luce di tali elementi questa curatela ritiene non pare opportuno il subentro nella procedura esecutiva pendente, in considerazione del fatto che i tempi di vendita del bene nell'ambito della liquidazione giudiziale potranno essere largamente più celeri rispetto a quelli della procedura esecutiva:

tutto ciò premesso, il sottoscritto Curatore

CHIEDE

che il G.D., voglia autorizzarlo a non intervenire nella procedura esecutiva pendente di cui in premessa, e conseguentemente a presentare al G.E. del procedimento .... / .... R.G.E. istanza per la declaratoria di improcedibilità.

Si allegano i documenti in narrativa

Con osservanza.

Luogo e data ....

Firma Curatore ....

[1]Descrivere il bene.

commento

La scelta del curatore di subentrare nella procedura si ancora, in primo luogo, ad una valutazione comparata tra lo stato della procedura esecutive ed i tempi di realizzo del medesimo bene pignorato nell'ambito della procedura di liquidazione giudiziale. La prosecuzione della procedura esecutiva appare preferibile quando la stessa sia in fase avanzata e praticamente prossima alla vendita (con procedura di vendita già in corso) in quanto in questo caso la prosecuzione assicura non solo celerità di tempi ma anche un risparmio di costi che altrimenti potrebbero essere inutilmente duplicati.

La facoltà del curatore di interrompere la procedura esecutiva trova peraltro un limite nelle ipotesi di c.d. “privilegio processuale” (tipico quello del credito fondiario) ancora oggi richiamate dall'art. 150 c.c.i.i., in virtù delle quali il creditore procedente ha la possibilità di proseguire l'esecuzione individuale, fermo l'onere di insinuarsi al passivo della procedura (art. 151).

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