Istanza di chiusura della Liquidazione giudiziale per insufficienza attivo ex art. 233, comma 1, lett. d) c.c.i.i.InquadramentoSulla disciplina della chiusura della liquidazione giudiziale si rinvia a quanto già illustrato nella formula relativa alla ipotesi di chiusura per pagamento integrale dei crediti. Con riferimento alla ipotesi di chiusura per mancanza di attivo la giurisprudenza (Cass. n. 20000/2005) ha affermato che la chiusura della procedura non rende improcedibile l'opposizione alla sentenza dichiarativa di fallimento ed il relativo giudizio continua in contraddittorio anche del curatore, la cui legittimazione non viene meno, in quanto in detto giudizio si discute se il debitore doveva essere dichiarato fallito o meno e perciò se lo stesso curatore doveva essere nominato al suo ufficio (in senso conforme alla pronuncia citata cfr. Cass. n. 2908/1968). La fattispecie della mancanza di attivo si verifica quando non sia possibile provvedere a pagamenti, né in favore dei creditori ammessi, né per soddisfare i crediti prededucibili e le spese della procedura concorsuale. Nei casi di chiusura di cui ai numeri 3) e 4), ove si tratti di fallimento di società il curatore ne chiede la cancellazione dal registro delle imprese. La chiusura della procedura di fallimento della società nei casi di cui ai numeri 1) e 2) determina anche la chiusura della procedura estesa ai soci ai sensi dell'art. 256 c.c.i.i., salvo che nei confronti del socio non sia stata aperta una procedura di liquidazione giudiziale come imprenditore individuale. La previsione della chiusura della procedura per mancanza di attivo va differenziata dalla previsione di insufficiente realizzo a norma della quale il tribunale, con decreto motivato da adottarsi prima dell'udienza per l'esame dello stato passivo, su istanza del curatore depositata almeno venti giorni prima dell'udienza stessa, corredata da una relazione sulle prospettive della liquidazione, e dal parere del comitato dei creditori, sentito il debitore, dispone non farsi luogo al procedimento di accertamento del passivo relativamente ai crediti concorsuali se risulta che non può essere acquisito attivo da distribuire ad alcuno dei creditori che abbiano chiesto l'ammissione al passivo, salva la soddisfazione dei crediti prededucibili e delle spese di procedura. FormulaTRIBUNALE DI ... LIQUIDAZIONE GIUDIZIALE N. ... GIUDICE DELEGATO ... CURATORE ... ISTANZA DI CHIUSURA DELLA PROCEDURA PER INSUFFICIENZA ATTIVO EX ART. 233, COMMA 1 LETT. D) C.C.i.i. Il sottoscritto nella qualità di Curatore, PREMESSO CHE — con sentenza del ... il Tribunale ha aperto la procedura di liquidazione giudiziale a carico della Società ...; — successivamente all'accettazione dell'incarico sono state espletate tutte le attività di legge volte alla migliore gestione della procedura di liquidazione. In particolare è stata svolta e completata l'attività di verifica del passivo con l'esame delle istanze tempestive e tardive e sono stati definiti nell'ambito della quale sono stati anche definiti i giudizi di opposizione; è stata ultimata l'attività di liquidazione dei beni rinvenuti dando puntuale esecuzione alle previsioni del Programma di liquidazione approvato dal Comitato dei creditori; - all'udienza del ... è stato approvato il conto della gestione e subito dopo effettuati i pagamenti in favore del curatore e dei restanti creditori prededucibili di rango privilegiato ex art. 2751-bis n. 2 c.c. nei limiti delle disponibilità della procedura; — poiché la prosecuzione del fallimento non consente di soddisfare, neppure in parte, i creditori concorsuali, non avendo neppure soddisfatto integralmente i crediti prededucibili privilegiati, CHIEDE che l'Ill.mo Tribunale di ... dichiari la chiusura della Liquidazione giudiziale per insufficienza dell'attivo ex art. 233 comma 1 lett. d) c.c.i.i. Luogo e data ... COMMENTOAttesa la possibilità di proporre in via anticipata la chiusura della Liquidazione giudiziale ai sensi dell'art. 209 c.c.i.i. sia prima delle operazioni di verifica dello stato passivo che in qualsiasi altro momento emerga che non sussistono prospettive di realizzo, la fattispecie di chiusura per mancanza di attivo esaminata nella presente formula diviene rilevante soltanto quando il curatore si è trovato a svolgere il proprio lavoro nella ragionevole prospettiva di poter conseguire attivo. Prospettiva rivelatasi irrealizzabile solo nel momento finale della procedura. In questa fattispecie l'istanza dovrà contenere una compiuta analisi del curatore sui costi benefici venendo in questa fattispecie in considerazione le ragioni che hanno portato a rinunce sulla riscossione coattiva di crediti e prima ancora sulla instaurazione di processi attivi per la massa e poi infine sulla esitazione dei beni. Come pure andrà illustrato al tribunale se le spese da affrontare per la prosecuzione non superino l'utile da realizzare; e se, in ipotesi di prosecuzione, si riuscirà perlomeno a coprire i debiti della massa e il compenso del curatore, senza gravare sull'erario. E infine andrà ancora evidenziato se l'ulteriore protrarsi della procedura alle condizioni sopra descritte non sia contrario all'interesse pubblico ad una sollecita definizione del procedimento di Liquidazione giudiziale. Una particolare attenzione va poi dedicata alla oggettiva consistenza del passivo rispetto all'attivo ipoteticamente realizzabile, in quanto qualora detto passivo dovesse essere notevolmente superiore all'attivo ipoteticamente realizzabile, sarebbe comunque inutile proseguire nella procedura in assenza di prospettive di soddisfacimento dei creditori. |