Parere del curatore su richiesta di esdebitazioneinquadramentoL'esdebitazione consente ad un debitore sottoposto a liquidazione giudiziale di ottenere, in presenza di alcuni requisiti soggettivi di meritevolezza ed oggettivi, la cancellazione della parte di debiti non integralmente soddisfatti nel corso della procedura concorsuale. Secondo la disciplina previgente, l'esdebitazione poteva essere concessa previo parere del curatore e del comitato dei creditori. La nuova disciplina, pur se non richiedendo più la preventiva notifica del ricorso ai creditori insoddisfatti (che verranno per così dire avvisati ad esdebitazione concessa, instaurando un contraddittorio differito ed eventuale in caso di opposizione), continua a richiedere che siano sentiti gli organi della procedura (cfr. art. 281 c.c.i.i.). Il parere del curatore pertanto continua ad essere necessario, pur se deve ritenersi comunque non vincolante per il Tribunale. Vi è da ritenere che il parere verterà soprattutto sulle seguenti circostanze soggettive, richieste dall'art. 280 c.c.i.i., come il fatto che il debitore non abbia distratto l'attivo o esposto passività insussistenti, cagionato o aggravato il dissesto rendendo gravemente difficoltosa la ricostruzione del patrimonio e del movimento degli affari o fatto ricorso abusivo al credito; ed ancora il beneficiario del discharge non abbia ostacolato o rallentato lo svolgimento della procedura e abbia fornito agli organi ad essa preposti tutte le informazioni utili e i documenti necessari per il suo buon andamento. Inoltre, il parere deve mettere in luce le grandezze relative all'attivo ed al passivo della procedura e se il debitore abbia o meno concorso, anche solo in parte, con il proprio patrimonio a realizzare le attività concorsuali. Appare peraltro opportuno verificare eventuali precedenti penali del debitore e se lo stesso abbia o meno (e in caso positivo quando) fruito di altra esdebitazione in precedenza. Il Correttivo-ter (d.lgs. n. 136/2024) ha incrementato il rispetto del contraddittorio, prevedendo che oltre al reclamo “postumo” al decreto di concessione dell'esdebitazione, l'eventuale istanza del debitore sia comunicata a cura del curatore ai creditori ammessi al passivo, affinché gli stessi possano presentare osservazioni nel termine di quindici giorni. FormulaTRIBUNALE CIVILE DI .... SEZIONE CRISI DI IMPRESA Liquidazione giudiziale di/della .... - n. .... / .... R. F. Ill.mo sig. Giudice delegato, facendo seguito al decreto in data .... con il quale è stato richiesto allo scrivente di rendere il parere sulla richiesta di esdebitazione proposta dal Sig. ...., nato a ...., il ...., C.F. .... residente a ...., via ...., rappresentato e difeso dall'Avv. .... ESPONE – lo scrivente è stato nominato curatore con sentenza n. .... pubblicata il .... il Tribunale di .... che ha dichiarato l'apertura della procedura di liquidazione giudiziale della società ...., con sede in ...., via .... iscritta al R.I. tenuto dalla Camera di Commercio di ...., C.F. e P.I. ...., nonché del Sig. .... in qualità di socio illimitatamente responsabile della stessa; – avuto riguardo a quanto previsto dall'art. 280 c.c.i.i. il ricorrente, in particolare: a) non è stato condannato con sentenza passata in giudicato per bancarotta fraudolenta o per delitti contro l'economia pubblica, l'industria e il commercio, o altri delitti compiuti in connessione con l'esercizio dell'attività d'impresa, salvo che per essi sia intervenuta la riabilitazione; inoltre non è in corso il procedimento penale per uno di tali reati né vi è stata applicazione di una delle misure di prevenzione di cui al d.lgs. n. 159/2011; oppure .... [1] ; b) non ha distratto l'attivo o esposto passività insussistenti, cagionato o aggravato il dissesto rendendo gravemente difficoltosa la ricostruzione del patrimonio e del movimento degli affari o fatto ricorso abusivo al credito; oppure .... c) non ha ostacolato o rallentato lo svolgimento della procedura ed ha invece fornito agli organi ad essa preposti tutte le informazioni utili e i documenti necessari per il suo buon andamento; oppure .... d) non ha beneficiato di altra esdebitazione nei cinque anni precedenti la scadenza del termine per l'esdebitazione; oppure ....; e) non ha già beneficiato dell'esdebitazione per due volte; oppure ..... Si precisa che ad oggi la procedura di liquidazione ha permesso di accertare un passivo di .... Euro (di cui creditori privilegiati pari ad Euro .... ed Euro .... di creditori chirografari) Il programma di liquidazione è stato dep. il .... ed in esecuzione dello stesso sono state compiute le seguenti operazioni: ..... All'esito si è proceduto all'esecuzione di .... riparto/i parziale e del riparto finale .... (oppure è ancora in corso .... precisare lo stato della procedura concorsuale). Sulla scorta di quanto precede, il Curatore ESPRIME [ ] parere favorevole [ ] parere non favorevole Rispetto alla concessione del beneficio dell'esdebitazione al Sig. .... Con osservanza. Luogo e data .... Firma Curatore .... Allegati: 1. Relazione ex art. 130 c.c.i.i.; 2. Altri documenti richiamati nel parere (es. rapporti periodici del periodo ....). [1]Il parere del Curatore ha un ruolo centrale, dovendo mettere in luce il comportamento tenuto dal debitore prima e durante il corso della procedura concorsuale al fine di consentire una valutazione effettiva e non puramente astratta circa la sussistenza dei presupposti per la concessione del beneficio della esdebitazione. commentoSecondo Cass. n. 24727/2015, l'istituto dell'esdebitazione, previsto dagli artt. 142 e ss. l.fall., nel testo introdotto dal d.lgs. n. 5/2006 e modificato dal d.lgs. n. 169/2007, si applica, secondo quanto disposto dalla disciplina transitoria, anche alle procedure di fallimento aperte prima dell'entrata in vigore del d.lgs. n. 5/2006, purché ancora pendenti a quella data (16 luglio 2006), e, tra quest'ultime, a quelle chiuse alla data di entrata in vigore del d.lgs. n. 169/2007 (1° gennaio 2008), sempre che, in quest'ultimo caso, la relativa domanda sia presentata entro un anno dalla medesima data. La circostanza che l'esdebitazione non sia ammissibile per i fallimenti chiusi prima dell'entrata in vigore del d.lgs. n. 5/2006 non giustifica, peraltro, alcun dubbio di legittimità costituzionale della disciplina transitoria: né per contrasto con l'art. 3 Cost., in quanto, come già statuito dalla Corte costituzionale nell'ordinanza n. 61/2010, l'applicabilità ratione temporis dell'istituto corrisponde ad una scelta non arbitraria del legislatore, costituendo il tempo un valido elemento di diversificazione tra le situazioni giuridiche; né per contrarietà alle norme antidiscriminatorie della CEDU, posto che, a seguito della sentenza della Corte cost. n. 39/2008, la chiusura del fallimento, seppur dichiarata con decreto anteriore al 16 luglio 2006, determina la cessazione delle generali incapacità personali derivanti al fallito dall'apertura del fallimento, laddove l'esdebitazione riguarda la sua responsabilità patrimoniale, comportando la liberazione del fallito che ne risulti meritevole dai debiti residui nei confronti dei creditori concorsuali insoddisfatti. Anche il nuovo Codice conserva l'esigenza del contraddittorio rispetto a tutti i creditori insoddisfatti, ma lo rende successivo (i creditori ricevono la comunicazione del decreto di esdebitazione e possono proporre reclamo entro 30 giorni). |