Decreto fissazione udienza in caso di esdebitazione

Farolfi Alessandro

Inquadramento

L'esdebitazione consente ad un debitore sottoposto a liquidazione giudiziale di ottenere, in presenza di alcuni requisiti soggettivi di meritevolezza ed oggettivi, la cancellazione della parte di debiti non integralmente soddisfatti nel corso della procedura concorsuale. Il nuovo Codice della crisi potenzia tale idea, in linea generale sostituendo il fallimento con la liquidazione giudiziale e, più in particolare, estendo l'esdebitazione alle persone giuridiche e rendendo il beneficio sostanzialmente automatico, ma a contraddittorio differito, nel senso che in tanto l'esdebitazione è concessa salva successiva opposizione (motivata) da parte dei creditori non integralmente soddisfatti. L'esdebitazione viene concessa in sede di chiusura della procedura o decorsi tre anni dalla sua apertura.

Il Correttivo-ter (d.lgs. n. 136/2024) ha incrementato il rispetto del contraddittorio, prevedendo che oltre al reclamo “postumo” al decreto di concessione dell'esdebitazione, l'eventuale istanza del debitore sia comunicata a cura del curatore ai creditori ammessi al passivo, affinché gli stessi possano presentare osservazioni nel termine di quindici giorni.

Formula

TRIBUNALE CIVILE DI ...

SEZIONE CRISI DI IMPRESA

Liquidazione giudiziale /Liquidazione giudiziale di/della ... - n. ... / ... R. F.

Il G.D. Dott. ..., letto il ricorso presentato in data ... dal Sig. ..., con l'Avv. ..., volto ad ottenere il beneficio dell'esdebitazione ...,

visto l'art. 281 c.c.i.i.,

FISSA

L'udienza del ..., ad ore ..., presso l'Aula ... ai fini della discussione del ricorso che precede [1];

Si comunichi al ricorrente.

Dispone altresì che copia del presente decreto sia trasmesso al Curatore, Dott./Avv. ... ai fini dell'espressione del suo parere entro ... gg. prima dell'udienza. Il Curatore vorrà allegare la relazione ex art. 130 c.c.i.i. ed indicare ogni elemento ritenuto utile e o necessario, con riferimento ai requisiti previsti dall'art. 280 c.c.i.i.[2] .

Luogo e data ...

Il G.D. ...

Allegati:

1. Copia sentenza che dichiara l'apertura della liquidazione giudiziale;

2. Certificato del casellario giudiziale del ricorrente;

3. Copia decreto esecutorietà dello stato passivo e relativo prospetto allegato;

4. Altri documenti richiamati nell'istanza.

1. L'art. 281 c.c.i.i. prevede che in caso di esdebitazione su richiesta del debitore vengano sentiti gli organi della procedura. La fissazione di un'udienza in cui è possibile rivolgere ulteriori chiarimenti al curatore o al debitore appare opportuna.

2. Mentre nel sistema previsto nella legge fallimentare l'istanza e la fissazione dell'udienza sono comunicati a tutti i creditori non integralmente soddisfatti, affinché gli stessi possano – se lo ritengono – opporsi alla concessione del beneficio e comunque interloquire sulla domanda, in futuro il contraddittorio con i creditori sarà solo eventuale e successivo, nel senso che il decreto di concessione gli deve essere comunicato e gli stessi – solo a quel punto e quindi in via successiva e non preventiva – possono proporre reclamo entro 30 gg.

COMMENTO

Cass. S.U., n. 23303/2015, ha affermato che la domanda ed il decreto di fissazione dell'udienza innanzi al tribunale vanno notificati a tutti i creditori non integralmente soddisfatti i quali, in quanto litisconsorti necessari, non possono essere pretermessi neppure nella fase di reclamo, dovendosi escludere, a pena di nullità rilevabile d'ufficio della decisione assunta, che il contraddittorio possa essere circoscritto a coloro che si siano costituiti innanzi al primo giudice, sicché, in tal caso, la decisione va cassata con rinvio al giudice del reclamo per l'integrazione del contraddittorio.

Nella riforma l'esigenza del rispetto del contraddittorio è invece spostata alla sede dell'eventuale reclamo, posto che in prima battuta devono essere unicamente sentiti gli organi della procedura.

Al fine di rendere il provvedimento di esdebitazione conoscibile anche ai creditori pretermessi o che non abbiano ritenuto di avanzare istanza di insinuazione al passivo (e quindi non destinatari della comunicazione prevista dall'art. 281, comma 4, c.c.i.i.) si è previsto che lo stesso sia iscritto nel registro delle imprese a richiesta del cancelliere.

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