Reclamo avverso sentenza di omologazione del piano di ristrutturazione dei debiti del consumatore ex artt. 51 e 70, comma 8, c.c.i.i.inquadramentoSe il piano di ristrutturazione viene omologato dal Tribunale, ai creditori è data la facoltà di impugnare la relativa sentenza, ai sensi dell'art. 51 d.lgs. n. 14/2019, nella forma del reclamo dinanzi alla Corte di Appello territorialmente competente e nel termine di trenta giorni dalla comunicazione del provvedimento. FormulaCORTE D'APPELLO DI .... RECLAMO AVVERSO SENTENZA DI OMOLOGAZIONE DEL PIANO DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI DEL CONSUMATORE exARTT. 51 e 70, COMMA 8, D.LGS. N. 14/2019 – Il/la sottoscritto/a (nome e cognome) .... nato/a a .... il .... e residente a .... in via/piazza ...., C.F. ...., [1] ai fini del presente procedimento rappresentato/a, dall'Avv. .... del foro di ...., nel cui studio in ...., via .... n. .... tel. .... fax .... PEC .... elegge domicilio, giusta procura speciale in allegato al fascicolo telematico, - reclamante - CONTRO – Il/la sottoscritto/a (nome e cognome) .... nato/a a .... il .... e residente a .... in via/piazza ...., C.F. ...., - reclamato - AVVERSO la sentenza n. .... del .... emessa dal Tribunale di ...., Sezione ...., G.U. Dott./ Dott.ssa ...., all'esito del procedimento di composizione della crisi da sovraindebitamento iscritto al R.G. n. ...., con cui è stato omologato il piano di ristrutturazione dei debiti proposto dal consumatore Sig./ Sig.ra .... (eventuale, nelle procedure familiari, “dai consumatori Sig.ri .... ”); PREMESSO CHE 1) in data .... il Sig./Sig.ra .... presentava la proposta e il piano di ristrutturazione dei debiti del consumatore, a norma e per gli effetti dell'art. 67 d.lgs. n. 14/2019, in allegato al doc. ....; [2] 2) la suddetta procedura veniva iscritta al R.G. n. .... del Tribunale di .... ed il Giudice designato era il/la Dott./Dott.ssa ....; 3) il piano in questione veniva redatto con l'ausilio del/della Dott./Dott.ssa .... in qualità di professionista “gestore della crisi” facente parte dell'Organismo di Composizione della Crisi di ....; [3] 4) con decreto del .... il Giudice Dott./Dott.ssa .... disponeva l'ammissione del piano e della proposta sopra indicati, ordinando al gestore della crisi di darne comunicazione a tutti i creditori, nonché di avvertirli contestualmente della facoltà di presentare osservazioni, entro il termine di venti giorni dal ricevimento della predetta informativa, a mezzo PEC da inviare all'O.C.C. competente; 5) i creditori [4] .... presentavano osservazioni al piano suddetto rilevando che: – il debitore non rivestiva la qualifica di “consumatore” ai sensi dell'art. 2, comma 1, lett. c) del d.lgs. n. 14/2019 in quanto ....; [5] 6) malgrado ciò, il Tribunale di ...., Sez. ...., Giudice Dott. ...., riteneva di non accogliere le suddette osservazioni dei creditori e, con sentenza n. .... del ...., pronunciava sentenza di omologazione del piano di ristrutturazione dei debiti del consumatore presentato da ...., ritenendo in particolare che ....; 7) in data .... la suddetta sentenza veniva comunicata all'odierno reclamante a mezzo posta elettronica certificata. * * * La sentenza oggi impugnata è profondamente ingiusta e infondata, in fatto e in diritto, oltre che contraria a norme di legge, e pertanto codesta Ecc.ma Corte d'Appello dovrà riformarla per i seguenti MOTIVI DI RECLAMO 1) VIOLAZIONE DEGLI ARTT. .... LADDOVE IL TRIBUNALE HA RITENUTO AMMISSIBILE IL PIANO DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI. a) Indicazione delle circostanze da cui deriva la violazione di legge. Il piano di ristrutturazione dei debiti non poteva essere omologato poiché il debitore non rivestiva la qualifica di “consumatore” ai fini della presente procedura in quanto [6] .... b) La rilevanza delle suddette circostanze ai fini della decisione impugnata Le sopra illustrate circostanze, le quali evidenziano la violazione di legge in cui è incorso il Tribunale nella sentenza impugnata, sono state assolutamente rilevanti ai fini della decisione poiché .... c) Indicazione delle parti del provvedimento che si intendono appellare e conseguenti modifiche richieste alla sentenza impugnata Alla luce di quanto sopra, si impugna la suddetta sentenza esattamente nella parte in cui si afferma quanto segue: “ .... ”. Pertanto, si chiede la modifica di tali parti in favore di una pronuncia che affermi: “ .... ”. 2) VIOLAZIONE DEGLI ARTT. .... LADDOVE IL TRIBUNALE HA RITENUTO OSSERVATO IL REQUISITO DELLA FATTIBILITÀ GIURIDICA ED ECONOMICA DEL PIANO DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI a) Indicazione delle circostanze da cui deriva la violazione di legge. L'esponente creditore contesta la fattibilità giuridica ed economica del piano, non essendo esso concretamente realizzabile in quanto .... b) La rilevanza delle suddette circostanze ai fini della decisione impugnata Le sopra illustrate circostanze, le quali evidenziano la violazione di legge in cui è incorso il Tribunale nella sentenza impugnata, sono state assolutamente rilevanti ai fini della decisione poiché .... c) Indicazione delle parti del provvedimento che si intendono appellare e conseguenti modifiche richieste alla sentenza impugnata Alla luce di quanto sopra, si impugna la suddetta sentenza esattamente nella parte in cui si afferma quanto segue: “ .... ” Pertanto, si chiede la modifica di tali parti in favore di una pronuncia che affermi: “ .... ” 3) VIOLAZIONE DEGLI ARTT. .... LADDOVE IL TRIBUNALE HA RITENUTO LA PROPOSTA DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI ECONOMICAMENTE CONVENIENTE PER IL CREDITORE, RISPETTO ALL'ALTERNATIVA LIQUIDATORIA ex ART. 268, COMMA 1 D.LGS. N. 14/2019 a) Indicazione delle circostanze da cui deriva la violazione di legge. L'esponente creditore contesta la convenienza economica della proposta poiché il proprio credito poteva essere maggiormente soddisfatto attraverso la procedura di liquidazione controllata dei beni del debitore ex art. 268 comma 1 d.lgs. n. 14/2019 in quanto .... b) La rilevanza delle suddette circostanze ai fini della decisione impugnata Le sopra illustrate circostanze, le quali evidenziano la violazione di legge in cui è incorso il Tribunale nella sentenza impugnata, sono state assolutamente rilevanti ai fini della decisione poiché .... c) Indicazione delle parti del provvedimento che si intendono appellare e conseguenti modifiche richieste alla sentenza impugnata Alla luce di quanto sopra, si impugna la suddetta sentenza esattamente nella parte in cui si afferma quanto segue: “ .... ” Pertanto, si chiede la modifica di tali parti in favore di una pronuncia che affermi: “ .... ” ISTANZA DI SOSPENSIONE DELLA SENTENZA IMPUGNATA AI SENSI DELL'ART. 52 COMMA 3 C.C.i.i. Ai sensi dell'art. 52, comma 3 del d.lgs. n. 14/2019, alla luce dei sopra esposti motivi di appello, si chiede preliminarmente all'Ecc.ma Corte d'Appello adita di disporre la sospensione dell'esecuzione della sentenza impugnata, ordinando la comparizione delle parti in Camera di Consiglio per la discussione nel merito della stessa [7] . Sussistono difatti i requisiti del fumus boni iuris e del periculum in mora, in quanto .... * * * Tutto ciò premesso, il Sig. (o la Sig.ra) [8] .... come sopra rappresentato/a, difeso/a e domiciliato/a, RICORRE dinanzi all'intestata Corte d'Appello di ...., avverso la sentenza n. .... del .... emessa dal Tribunale di ...., Sezione ...., G.U. Dott./Dott.ssa ...., all'esito del procedimento di composizione della crisi da sovraindebitamento iscritto al R.G. n. ....; CHIEDE che, alla luce di quanto esposto, in accoglimento del presente reclamo e in riforma dell'impugnata sentenza, venga fissata l'udienza di discussione della causa per ivi sentire accogliere le seguenti CONCLUSIONI “in riforma della sentenza impugnata, Voglia l'Ecc.ma Corte d'Appello di ....: 1) ....; 2) ....; 3) ..... In ogni caso con vittoria di spese e competenze di causa”. Ai soli fini fiscali, si dichiara che il valore del presente procedimento è di .... e pertanto il C. U. dovuto è pari a Euro ..... Si producono in copia i seguenti documenti: 1) Sentenza impugnata 2) Fascicolo di primo grado 3) .... 4) ..... Con osservanza. Luogo e data .... Firma Avv. .... [1]Oppure: «- La Società .... con sede legale a ...., in via ...., n. ...., P.I. ...., in persona del legale rappresentante Sig. ...., nato a ...., il ...., C.F. ....». [2]Nelle procedure familiari: «1) in data ...., il Sig./Sig.ra ...., il Sig./Sig.ra ...., il Sig./Sig.ra ...., presentavano la proposta e il piano di ristrutturazione dei debiti del consumatore, in allegato al doc. ...., nell'ambito di una procedura familiare ex art. 66 d.lgs. n. 14/2019». [3]Oppure: «3) il piano in questione veniva redatto con l'ausilio del/della Dott./Dott.ssa ...., in qualità di professionista “gestore della crisi” nominato dal Presidente del Tribunale di ...., non essendovi O.C.C. nella circoscrizione territoriale del Tribunale competente». [4]Si osservi che l'art. 69, comma 2 c.c.i.i. innova rispetto alla disciplina previgente stabilendo che il creditore che abbia colpevolmente determinato la situazione di indebitamento o il suo aggravamento o che abbia violato i principi di cui all'articolo 124-bis del d.lgs. n. 385/1993, non possa presentare opposizione o reclamo in sede di omologa, anche se dissenziente, né far valere cause di inammissibilità che non derivino da comportamenti dolosi del debitore. [5]In alternativa, altri ipotetici motivi di osservazioni critiche da parte dei creditori potrebbero essere i seguenti: «- il debitore era già stato soggetto in precedenza a procedure concorsuali diverse da quelle regolate dal titolo IV capo II, nonché dal titolo V, sezione V, capo IX del d.lgs. n. 14/2019, in quanto ....»; oppure: «- il debitore aveva già fatto ricorso nei precedenti cinque anni a delle procedure di composizione delle crisi da sovraindebitamento in quanto ....;» oppure: «- il debitore aveva subito per cause a lui imputabili uno dei provvedimenti di cui all'art. 72 del d.lgs. n. 14/2019, in quanto ....;» oppure: «- il debitore aveva determinato la situazione di sovraindebitamento con colpa grave o malafede o con frode in quanto ....;» oppure «- il piano presentato non era concretamente realizzabile, essendo carente il requisito della fattibilità giuridica ed economica del medesimo, in quanto ....;» oppure: «- il piano presentato non risultava conveniente per il creditore poiché il proprio credito poteva essere maggiormente soddisfatto attraverso la procedura di liquidazione controllata dei beni del debitore ex art. 268 comma 1, d.lgs. n. 14/2019, in quanto ....». [6]Oppure: «Il piano di ristrutturazione dei debiti non poteva essere omologato poiché il debitore aveva determinato la situazione di sovraindebitamento con colpa grave, o malafede, o con frode (oppure – nelle procedure familiari - “tutti i debitori o uno o più di essi avevano determinato la situazione di sovraindebitamento con colpa grave, o malafede, o con frode”) in quanto: ....»; Oppure: «Il piano di ristrutturazione dei debiti non poteva essere omologato poiché il debitore aveva già beneficiato dell'esdebitazione nei cinque anni precedenti, o comunque era già stato esdebitato per due volte (oppure – nelle procedure familiari – “tutti i debitori o uno o più di essi avevano già beneficiato dell'esdebitazione nei cinque anni precedenti, o erano già stati esdebitati per due volte) in quanto: ....». [7]Infatti la proposizione del reclamo non sospende automaticamente l'efficacia della sentenza impugnata, occorrendo invece una specifica istanza, a norma dell'art. 52, comma 4 c.c.i.i. La concessione dell'inibitoria è subordinata alla prova, da parte del reclamante, della sussistenza di gravi e fondati motivi e dunque alla dimostrazione che dall'esecuzione della sentenza possano derivare ai creditori conseguenze dannose alle quali non sarebbe possibile porre rimedio. [8]Oppure: «la Società ...., in persona del legale rappresentante Sig./Sig.ra ....». commentoAi sensi dell'art. 70, commi 7 e 8, del d.lgs. n. 14/2019, la sentenza con cui il Tribunale omologa il piano di ristrutturazione dei debiti presentato dal consumatore deve essere comunicata ai creditori ed inoltre pubblicata sul sito web del Tribunale o del Ministero della Giustizia, entro due giorni (quarantotto ore prima del d.lgs. n. 136/2024, c.d. primo correttivo) e a cura della cancelleria (Amisano, Il sovraindebitamento del consumatore. Lal. 3/2012 e il codice della crisi d'impresa: procedure a confronto, Piacenza, 2019, 223). Omologato il piano di ristrutturazione (sull'omologazione nel nuovo rito unificato si veda il contributo di Pagni-Fabiani, I giudizi di omologazione nel Codice della crisi, in Diritto della crisi, 31 agosto 2022), i creditori hanno la facoltà impugnare la relativa sentenza ai sensi dell'art. 51 c.c.i.i. e dunque mediante reclamo alla Corte d'Appello territorialmente competente. L'art. 69, comma 2 c.c.i.i. (modificato dal d.lgs. n. 147/2020) innova rispetto disciplina previgente (su cui si veda, per quanto riguarda forme e termini, da ultimo Cass. I, n. 4326/2024) stabilendo che il creditore che abbia colpevolmente determinato la situazione di indebitamento o il suo aggravamento o che abbia violato i principi di cui all'art. 124-bis del d.lgs. n. 385/1993, non può presentare opposizione o reclamo in sede di omologa per contestare la convenienza della proposta. Peraltro, secondo alcune pronunce di merito, tale comportamento del creditore non varrebbe automaticamente a far escludere la colpa grave del debitore cui fa riferimento il co. 1 dell'art. 69 c.c.i.i. (così Trib. Taranto II, 2 novembre 2023). A proposito del confronto con il regime previdente App. Bologna III, n. 309/2024 ha sottolineato che adesso l'art. 69 del c.c.i.i. prevede che il consumatore non possa accedere alla procedura di ristrutturazione dei debiti se abbia determinato la situazione di sovraindebitamento con colpa grave, eliminando quindi il requisito della valutazione della colpa, genericamente intesa. Il legislatore avrebbe deciso di non esigere requisiti soggettivi troppo stringenti anche in considerazione della qualità dei soggetti destinatari del beneficio, che spesso sono privi di un livello culturale idoneo a rendersi conto del loro progressivo indebitamento, eliminando di fatto il giudizio di meritevolezza e ancorando l'accesso alla valutazione della sussistenza di requisiti puramente negativi e ostativi. Il giudice, quindi, non deve più valutare, come accadeva prima della riforma, se il debitore abbia effettivamente causato il sovraindebitamento con colpa, ma potrà negare l'omologa del piano solo quando l'indebitamento sia derivato da colpa grave del debitore, dalla sua malafede o da un suo comportamento fraudolento. Ad esempio Trib. Termini Imerese fall., n. 37/2024 ha di recente ritenuto non sussistere la colpa grave del debitore in un caso in cui l'indebitamento era risultato dovuto a una forma patologica di ludopatia. Sempre sulla nozione di colpa grave si veda Trib. Foggia III, n. 64/2024: si ha colpa grave quando per il debitore era del tutto irragionevole, avuto riguardo al patrimonio e al proprio reddito, ritenere di potere adempiere regolarmente, ovvero quando il debito è sproporzionato alle capacità restitutorie del debitore e questi poteva avvedersene con la normale diligenza. Il reclamo deve essere proposto con ricorso entro il termine perentorio di trenta giorni dalla comunicazione via PEC della sentenza da parte dell'O.C.C., ovvero dal deposito in cancelleria per i creditori che non avevano indicato il loro indirizzo di posta elettronica certificata. La proposizione del reclamo non sospende automaticamente l'efficacia della sentenza impugnata, occorrendo invece una specifica istanza, a norma dell'art. 52, comma 4 c.c.i.i. La concessione dell'inibitoria è subordinata alla prova, da parte del reclamante, della sussistenza di gravi e fondati motivi e dunque alla dimostrazione che dall'esecuzione della sentenza possano derivare ai creditori conseguenze dannose alle quali non sarebbe possibile porre rimedio. La Corte di Appello, ordinata la comparizione delle parti in Camera di Consiglio, decide sull'istanza inibitoria, pronunciandosi con un decreto che, per espressa disposizione legislativa, non è reclamabile né ricorribile in Cassazione. Quanto al contenuto del reclamo, l'art. 51, comma 2 c.c.i.i. prevede espressamente che il ricorso contenga: a) l'indicazione della Corte di Appello competente; b) le generalità dell'impugnante e del suo procuratore e l'elezione del domicilio nel comune in cui ha sede la Corte di Appello; c) l'esposizione dei motivi (anteriormente al decreto correttivo costituito dal d.lgs. n. 136/2024 il codice parlava di fatti ed elementi di diritto a fondamento dell'impugnazione), con le relative conclusioni; d) l'indicazione dei mezzi di prova di cui il ricorrente intende avvalersi e dei documenti prodotti. Nei cinque giorni successivi al deposito del ricorso, il Presidente della Corte d'Appello designa il giudice relatore, che provvede con decreto alla fissazione dell'udienza di comparizione delle parti entro sessanta giorni dal deposito del ricorso. Il ricorso, unitamente al decreto di fissazione dell'udienza, deve essere notificato a cura del reclamante entro dieci giorni dalla comunicazione del decreto In ogni caso, tra la data della suddetta notificazione e quella dell'udienza, deve intercorrere un termine non inferiore a trenta giorni. Le parti resistenti devono costituirsi, a pena di decadenza, almeno dieci giorni prima dell'udienza, eleggendo il domicilio nel comune in cui ha sede la Corte di Appello. Al riguardo vi è da domandarsi se l'Organismo di composizione della crisi abbia titolo per costituirsi nel giudizio, come è previsto per il curatore nell'ambito della liquidazione giudiziale. Al riguardo, pur in assenza di un'esplicita previsione normativa, la dottrina offre una risposta affermativa considerata la natura di organo della procedura assegnato all'O.C.C. (Amisano, 225). Può intervenire nel giudizio qualsiasi interessato, ovviamente nel rispetto del termine concesso alle parti resistenti e con le stesse modalità previste per le predette. La costituzione in giudizio deve essere effettuata mediante il deposito in cancelleria di una memoria contenente l'esposizione delle difese in fatto e in diritto, nonché l'indicazione dei mezzi di prova e dei documenti prodotti. All'udienza il collegio, sentite le parti nel rispetto del contraddittorio, assume anche d'ufficio tutti i mezzi di prova ritenuti necessari, eventualmente delegando un suo componente. La Corte d'Appello è chiamata preliminarmente a vagliare l'ammissibilità del reclamo, la quale, secondo la giurisprudenza formatasi nel vigore della disciplina anteriore al codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza, dipende dal fatto che nella fase precedente siano state disattese le richieste del reclamante ovvero che questi non vi abbia potuto partecipare in ragione di un vizio procedurale (Trib. Udine II, 2 maggio 2019). Esaurita la trattazione, nel termine di trenta giorni, la Corte provvede con sentenza. La sentenza è notificata alle parti e comunicata al Tribunale (prima del correttivo si riteneva da alcuni che la sentenza dovesse essere pubblicata sul sito web del Tribunale che ha emesso la sentenza di omologa: così Amisano, 226), nonché iscritta al registro delle imprese ai sensi dell'art. 45 a cura della cancelleria della Corte di Appello. Con la sentenza che decide il reclamo il giudice valuta se la parte soccombente abbia agito o resistito con mala fede o colpa grave e, in caso affermativo, provvede, ad esempio, a condannare il legale rappresentante al pagamento delle spese dell'intero processo. Si riporta di seguito il nuovo comma 15 dell'art. 51 all'esito del d.lgs. n. 136/2024: «In caso di società o enti, il giudice accerta, con la sentenza che decide l'impugnazione, se sussiste mala fede del legale rappresentante che ha conferito la procura e, in caso positivo, lo condanna in solido con la società o l'ente al pagamento delle spese dell'intero processo. Nella stessa ipotesi e in presenza dei presupposti previsti dall'articolo 13, comma 1-quater, del decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 2002, n. 115, il legale rappresentante è tenuto, in solido con la società o l'ente, al pagamento dell'ulteriore importo previsto dallo stesso articolo 13, comma 1-quater. Resta fermo quanto previsto dall'articolo 96 del codice di procedura civile e dall'articolo 136, comma 2, del decreto del Presidente della Repubblica n. 115 del 2002». In caso di revoca della sentenza di omologa, sono fatti salvi in ogni caso gli atti legalmente compiuti dall'Organismo di composizione della crisi, oltre alle spese di procedura e al compenso dell'O.C.C. medesimo. A mente dell'art. 51, comma 13, la pronuncia che definisce il reclamo è impugnabile in Cassazione con ricorso da presentarsi nel termine perentorio di trenta giorni dalla data di notificazione del provvedimento impugnato. |