Istanza del creditore di revoca dell'omologazione del piano di ristrutturazione dei debiti del consumatore per inattuabilità del piano ed impossibilità di modificarlo ex art. 72, comma 2, c.c.i.i.inquadramentoLa formula concerne l'istanza di revoca della omologazione del piano proposta dai creditori nel caso in cui lo stesso risulti inattuabile e non sia possibile modificarlo, disciplinata dall'art. 72, comma 2, del d.lgs. n. 14/2019. FormulaTRIBUNALE DI .... ISTANZA DEL CREDITORE DI REVOCA DELL'OMOLOGAZIONE DEL PIANO DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI DEL CONSUMATORE PER INATTUABILITÀ DEL PIANO E IMPOSSIBILITÀ A MODIFICARLO ex ART. 72, COMMA 2, D.LGS. N. 14/2019 R.G. N. .... / .... GIUDICE DOTT./DOTT.SSA: .... – Il/la sottoscritto/a .... nato/a a .... il .... e residente a .... in via/piazza ...., C.F. ...., in qualità di creditore nella procedura indicata in epigrafe [1] , ai fini del presente procedimento rappresentato/a, dall'Avv. .... del foro di ...., nel cui studio in ...., via .... n. .... tel. .... fax .... PEC .... elegge domicilio, giusta procura in allegato al fascicolo telematico; CONTRO – Il/la sottoscritto/a (nome e cognome) .... nato/a a .... il .... e residente a .... in via/piazza ...., C.F. ...., nella veste di debitore-consumatore nella procedura indicata in epigrafe, PREMESSO CHE 1) in data .... il Sig./Sig.ra .... presentava la proposta e il piano di ristrutturazione dei debiti del consumatore, a norma e per gli effetti dell'art. 67 del d.lgs. n. 14/2019, in allegato al doc. ....; 2) la suddetta procedura veniva iscritta al R.G. n. .... del Tribunale di .... e il giudice designato era il/la Dott./Dott.ssa ....; 3) il piano in questione veniva redatto con l'ausilio del/della Dott./Dott.ssa .... in qualità di professionista “gestore della crisi” facente parte dell'organismo di composizione della crisi di .... [2] ; 4) con decreto del .... il giudice Dott./Dott.ssa .... disponeva l'ammissione del piano e della proposta sopra indicati; 5) i creditori .... presentavano osservazioni al piano suddetto deducendo in particolare che ....; 6) malgrado ciò, il Tribunale di ...., Sez. ...., giudice Dott. ...., riteneva di non accogliere le suddette osservazioni dei creditori e, con sentenza n. .... del ...., pronunciava sentenza di omologazione del piano di ristrutturazione dei debiti del consumatore presentato da ...., rilevando in particolare che ....; 7) in data .... la suddetta sentenza veniva comunicata all'odierno istante a mezzo posta elettronica certificata; 8) è ora intenzione del creditore [3] .... domandare all'Ecc.mo Tribunale di revocare la sentenza di omologazione del piano sopra illustrato, essendo quest'ultimo divenuto inattuabile per i seguenti motivi .... 9) risulta difatti impossibile modificare il piano, così da renderlo nuovamente attuabile, alla luce del fatto che .... 10) La presente domanda di revoca viene presentata dall'odierno istante, prima della decorrenza del termine di sei mesi dalla approvazione del rendiconto di cui all'art. 72, comma 4, c.c.i.i. * * * Tutto ciò premesso, l'istante, come sopra rappresentato/a, difeso/a e domiciliato/a, previa concessione di un termine perentorio per il deposito di memorie scritte o, in alternativa, previa fissazione di apposita udienza ex art. 72, comma 5, c.c.i.i. in contraddittorio con il debitore ...., formula la presente ISTANZA DI REVOCA della sentenza di omologazione del piano di ristrutturazione dei debiti del consumatore presentata da .... ed emessa dall'Ill.mo giudice Dott. .... in data ...., all'esito del procedimento iscritto al R.G. n. .... / .... del Tribunale di ...., poiché il suddetto piano è divenuto inattuabile e risulta impossibile modificarlo onde consentire la sua attuabilità. Con osservanza. Luogo e data .... Firma Avv. .... [1]Oppure: «- La società .... con sede legale a ...., in via ...., n. ...., partita iva ...., in persona del legale rappresentante Sig. ...., nato a ...., il ...., C.F. ...., in qualità di creditore nella procedura indicata in epigrafe». [2]Oppure: «3) il piano in questione veniva redatto con l'ausilio del/della Dott./Dott.ssa ...., in qualità di professionista “gestore della crisi” nominato dal Presidente del Tribunale di ...., non essendovi O.C.C. nella circoscrizione territoriale del Tribunale competente». [3]In caso di inattuabilità del piano (dovuta, ad esempio, alla previsione che le somme ricavate non siano sufficienti a garantire il soddisfacimento dei creditori conformemente al piano omologato) il giudice provvede d'ufficio oppure su istanza dei creditori, del pubblico ministero o di qualsiasi altro interessato, a differenza di quanto previsto dalla l. n. 3/2012, che legittimava a presentare l'istanza soltanto il creditore. commentoL'omologazione del piano di ristrutturazione dei debiti del consumatore è suscettibile di revoca a condizione che la relativa istanza (il provvedimento del giudice non è più ammesso a seguito del correttivo costituito dal d.lgs. n. 136/2024) intervenga entro il termine decadenziale di sei mesi dalla presentazione della relazione finale. L'organismo di composizione della crisi è infatti tenuto a presentare al giudice la suddetta relazione una volta terminata l'esecuzione del piano (art. 71, comma 4). Di seguito le ipotesi cui è subordinata la revoca del provvedimento di omologazione: 1) in caso di inadempimento del piano; 2) in caso di inattuabilità del piano, se non è possibile modificarlo (a quest'ultimo proposito si veda, di recente, Trib. Napoli VII, 17 luglio 2020, con specifico riferimento agli effetti connessi alla emergenza pandemica); 3) in caso di atti fraudolenti a danno dei creditori (per un caso giurisprudenziale recente, conclusosi con la revoca dell'omologazione per non avere il debitore comunicato la percezione di una pensione di invalidità, si veda Trib. Cassino 5 dicembre 2023). In caso di inattuabilità del piano (dovuta, ad esempio, alla previsione che le somme ricavate non siano sufficienti a garantire il soddisfacimento dei creditori conformemente al piano omologato) il giudice provvede (non più d'ufficio, come già notato) su istanza dei creditori, del pubblico ministero o di qualsiasi altro interessato, a differenza di quanto previsto dalla l. n. 3/2012, che legittimava a presentare l'istanza soltanto il creditore. A seguito del correttivo del 2024 anche l'organismo di composizione della crisi (invero anche il pubblico ministero e qualsiasi altro interessato) è legittimato a domandare la revoca dell'omologazione a mente dell'art. 72 del codice della crisi e quindi non è più tenuto a segnalare al giudice le circostanze che potrebbero comportare la revoca dell'omologazione, come precedentemente previsto dal comma 3. Il giudice provvede con sentenza reclamabile ai sensi dell'art. 51 c.c.i.i. dopo aver sentito gli interessati in contraddittorio, eventualmente disponendo scambio di memorie scritte. L'ultimo comma dell'art. 72 c.c.i.i., precisa che la sopravvenuta revoca dell'omologazione non pregiudica i diritti acquistati dai terzi in buona fede, che quindi non possono essere oggetto di azioni revocatorie (Amisano, Il sovraindebitamento del consumatore. Lal. n.3/2012 e il codice della crisi d'impresa: procedure a confronto, Piacenza, 2019, 275). Infine, a mente dell'art. 73 c.c.i.i., a seguito della revoca dell'omologazione, il giudice, su richiesta del debitore, dei creditori o del pubblico ministero, può disporre l'apertura (non più conversione) della procedura in quella di liquidazione controllata ai sensi dell'art. 270 c.c.i.i., concedendo termine al debitore per integrare la documentazione. |