Istanza del creditore di conversione della procedura di concordato minore in procedura liquidatoria a seguito della mancata omologazione del concordato minore per atti in frode del debitore ex art. 80, comma 6 c.c.i.i.

Nicola Rumìne

inquadramento

In caso di rigetto della domanda di omologazione il creditore o il pubblico ministero possono presentare istanza di conversione della procedura di concordato minore in liquidazione controllata ai sensi degli artt. 268 ss. d.lgs. n. 14/2019, ma soltanto nel caso in cui il debitore abbia commesso atti in frode dei creditori (art. 80, comma 6 d.lgs. n. 14/2019).

Formula

TRIBUNALE DI ....

ISTANZA DEL CREDITORE DI CONVERSIONE DELLA PROCEDURA DI CONCORDATO MINORE IN PROCEDURA LIQUIDATORIA A SEGUITO DELLA MANCATA OMOLOGAZIONE DEL CONCORDATO MINORE PER ATTI IN FRODE DEL DEBITORE ex ART. 80, COMMA 6, D.LGS. N. 14/2019

R.G. N. .... / ....

Giudice Dott./Dott.ssa: ....

– Il sottoscritto/a, nato a ...., il ...., C.F. ...., residente in ...., via ...., n. ...., in qualità di professionista con P.I. ...., avente lo studio professionale a .... in via .... n. c. ...., [1] ai fini del presente procedimento rappresentato dall'Avv. .... del foro di ...., nel cui studio in ...., via .... n. .... tel. .... fax .... PEC .... elegge domicilio, giusta procura speciale in calce alla proposta di concordato minore ex art. 74 d.lgs. n. 14/2019 depositata in data ....;

- istante -

PREMESSO CHE

1) in data .... il Sig./Sig.ra/l'impresa .... presentava la proposta di concordato minore di cui all'art. 74 d.lgs. n. 14/2019, in allegato al doc. ....;

2) la suddetta procedura veniva iscritta al R.G. n. .... del Tribunale di .... e il Giudice designato era il/la Dott./Dott.ssa ....;

3) il piano allegato alla proposta veniva redatto con l'ausilio del/della Dott./Dott.ssa ...., in qualità di professionista “gestore della crisi” facente parte dell'Organismo di Composizione della Crisi di ....;

4) con decreto del .... il Giudice Dott./Dott.ssa .... disponeva l'ammissione del piano e della proposta di concordato sopra indicati, ordinando al gestore della crisi di darne comunicazione a tutti i creditori;

5) i creditori .... presentavano osservazioni alla proposta ed al piano suddetti, rilevando che il debitore aveva posto in essere atti in frode a danno del ceto creditizio [2] , in quanto ....;

6) tuttavia la proposta di concordato minore veniva approvata dai creditori che rappresentavano la maggioranza dei crediti ammessi al voto a norma dell'art. 79, comma 1 d.lgs. n. 14/2019;

7) è ora intenzione del creditore .... domandare all'Ill.mo Tribunale di ordinare l'apertura di una procedura di liquidazione controllata dei beni del debitore, in ipotesi di mancata omologazione della proposta di concordato minore sopra descritta, avendo il debitore posto in essere atti in frode a danno dei creditori.

* * *

Tutto ciò premesso, l'istante, come sopra rappresentato/a, difeso/a e domiciliato/a, formula la presente

ISTANZA

affinché codesto Tribunale, nella persona dell'Ill.mo Giudice ...., ai sensi dell'art. 80, comma 6, del d.lgs. n. 14/2019, voglia dichiarare aperta la procedura di liquidazione controllata dei beni del debitore sovraindebitato exartt. 268 ss. del d.lgs. n. 14/2019, nell'ipotesi di mancata omologazione della proposta di concordato minore di cui sopra presentata da .....

Con osservanza.

Luogo e data ....

Firma Avv. ....

[1]Oppure: «in qualità di legale rappresentante dell'impresa ...., P.I. ...., con sede legale a ...., in via ...., n. c. ....».

[2]Con riguardo al significato all'espressione atti in frode, la giurisprudenza intervenuta nella vigenza della l. n. 3/2012 li aveva qualificati come atti non meramente pregiudizievoli delle ragioni creditorie, ma caratterizzati dal particolare coefficiente soggettivo della dolosa ed artificiosa preordinazione (cfr. ad esempio Cass. I, n. 13817/2011 e Cass. I, n. 23387/2013, sebbene con riferimento ai requisiti di ammissibilità alle procedure concordatarie).

commento

A mente dell'art. 80, comma 6, del codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza, in caso di rigetto della domanda di omologazione il creditore o il pubblico ministero possono presentare istanza di conversione della procedura di concordato minore in liquidazione controllata ai sensi degli artt. 268 ss., ma soltanto nel caso in cui il debitore abbia commesso atti in frode dei creditori.

Si ritiene da alcuni che il pubblico ministero sia legittimato a presentare l'istanza in esame soltanto in caso di insolvenza del debitore (Rolfi, Il concordato minore, in Crivelli-Fontana-Leuzzi-Napolitano-Rolfi, Il nuovo sovraindebitamento, Bologna, 2019, 203).

Con riguardo al significato all'espressione “atti in frode”, la giurisprudenza, confrontandosi con le norme della l. n. 3/2012, li aveva qualificati come atti non meramente pregiudizievoli delle ragioni creditorie, ma caratterizzati dal particolare coefficiente soggettivo della dolosa ed artificiosa preordinazione (cfr. ad esempio Cass. I, n. 13817/2011 e Cass. I, n. 23387/2013, sebbene con riferimento ai requisiti di ammissibilità alle procedure concordatarie).

L'art. 82 c.c.i.i., con elencazione espressamente non esaustiva, individua come esempio di comportamento fraudolento quello del debitore che abbia aumentato o diminuito il passivo con dolo o colpa grave, abbia sottratto o dissimulato una parte rilevante dell'attivo ovvero abbia dolosamente simulato attività inesistenti.

Ancor prima l'art. 80, comma 5 prevede che l'istanza di conversione possa essere proposta dal debitore.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.

Sommario