Reclamo avverso il decreto di formazione del passivo ex art. 273, comma 4, c.c.i.i.

Nicola Rumìne

inquadramento

La formula che segue concerne il reclamo proposto dal creditore avverso il provvedimento di formazione del passivo, a mente dell'art. 273, comma 4, e 133 del nuovo codice della crisi d'impresa.

Formula

TRIBUNALE DI ....

Giudice Delegato: Dr. ....

RECLAMO DEL DEBITORE AVVERSO IL PROVVEDIMENTO DI FORMAZIONE DEL PASSIVO ex ART. 273, COMMA 4, D.LGS. N. 14/2019

- Il/la sottoscritto/a (nome e cognome) ....

nato/a a .... il .... e residente a .... in via/piazza ...., C.F. .... [1] , ai fini del presente procedimento rappresentato/a dall'Avv. .... del foro di ...., nel cui studio in ...., via .... n. .... tel. .... fax .... PEC .... elegge domicilio, giusta procura speciale in allegato al fascicolo telematico,

- reclamante -

CONTRO

- Il/la sottoscritto/a (nome e cognome) ....

nato/a a .... il .... e residente a .... in via/piazza ...., C.F. ...., con l'Avv. .... [2] ,

- reclamato -

AVVERSO

il provvedimento di formazione del passivo del .... emesso dal liquidatore nell'ambito del procedimento di liquidazione controllata iscritto al R.G. n. .... proposto dal Sig./Sig.ra/l'impresa ....;

PREMESSO CHE

– in data .... il/la Sig./Sig.ra/l'impresa .... presentava la domanda di liquidazione controllata dei suoi beni, a norma e per gli effetti dell'art. 268 d.lgs. n. 14/2019, in allegato al doc. ...., con l'ausilio del/della Dott./Dott.ssa ...., in qualità di professionista “gestore della crisi” facente parte dell'Organismo di Composizione della Crisi di ....;

– la suddetta procedura veniva iscritta al R.G. n. .... del Tribunale di .... e il Giudice designato era il/la Dott./Dott.ssa ....;

– con sentenza nr. .... / .... del ...., rilevata la sussistenza di tutti i presupposti di ammissibilità della domanda, il Tribunale di .... dichiarava aperta la presente procedura di liquidazione controllata, nominava quale Giudice delegato il/la Dott./Dott.ssa .... e confermava quale liquidatore il professionista già nominato all'interno dell'O.C.C. Dott./Dott.ssa .... [3] ;

– l'esponente in data .... depositava domanda di ammissione al passivo del credito vantato pari ad Euro .... con grado di ....;

– in data .... l'O.C.C. .... comunicava all'odierno esponente il progetto di stato passivo dallo stesso predisposto, in cui il credito dell'esponente in parte non era riconosciuto e in parte era ammesso solo in chirografo, in quanto ....;

– l'esponente creditore sollevava contestazioni al progetto di stato passivo de quo in riferimento al proprio credito poiché ....

– in data. .... il liquidatore formava lo stato passivo

– in data .... il suddetto provvedimento veniva comunicato all'odierno reclamante a mezzo posta elettronica certificata.

* * *

Il decreto di formazione del passivo oggetto di reclamo è profondamente ingiusto e infondato, in fatto ed in diritto, oltre che contrario a norme di legge, e pertanto l'Ill.mo Giudice delegato dovrà revocarlo per i seguenti

MOTIVI

1) VIOLAZIONE DEGLI ARTT. .... LADDOVE IL LIQUIDATORE HA RITENUTO DI NON AMMETTERE AL PASSIVO IL CREDITO VANTATO DAL RECLAMANTE NELLA SUA INTEREZZA

a) Indicazione delle circostanze da cui deriva la violazione di legge.

Contrariamente da quanto asserito dal Giudice di prime cure ...., è evidente che il credito vantato dall'odierno reclamante doveva essere integralmente ammesso al passivo in quanto .....

Al contrario, il Giudice delegato ha ammesso soltanto in parte il credito in questione deducendo erroneamente che .....

b) La rilevanza delle suddette circostanze ai fini della decisione impugnata

Le sopra illustrate circostanze, le quali evidenziano la violazione di legge in cui è incorso il liquidatore nel provvedimento oggetto di reclamo, sono state assolutamente rilevanti ai fini della decisione poiché ....

c) Indicazione delle parti del provvedimento che si intende impugnare

Alla luce di quanto sopra, si impugna il suddetto provvedimento esattamente nella parte in cui si afferma quanto segue: “ .... ”

Pertanto, si chiede la modifica di tali parti in favore di una pronuncia che affermi: “ .... ”.

2) VIOLAZIONE DEGLI ARTT. .... VIOLAZIONE DEGLI ARTT. .... LADDOVE IL LIQUIDATORE, PUR AMMETTENDO AL PASSIVO IL CREDITO DEL RECLAMANTE, NON HA RICONOSCIUTO IL DIRITTO DI PRELAZIONE DALLO STESSO VANTATO

a) Indicazione delle circostanze da cui deriva la violazione di legge

Contrariamente da quanto asserito dal liquidatore ...., è evidente che il credito vantato dall'odierno reclamante doveva essere ammesso al passivo con il grado di .... in quanto ....

Al contrario, il liquidatore ha ammesso il credito in questione soltanto in parte e peraltro in chirografo, deducendo erroneamente che .....

b) La rilevanza delle suddette circostanze ai fini della decisione impugnata

Le sopra illustrate circostanze, le quali evidenziano la violazione di legge in cui è incorso il liquidatore nel provvedimento impugnato, sono state assolutamente rilevanti ai fini della decisione poiché .....

c) Indicazione delle parti del provvedimento che si intende impugnare

Alla luce di quanto sopra, si impugna il suddetto provvedimento esattamente nella parte in cui si afferma quanto segue: “ .... ”

Pertanto, si chiede la modifica di tali parti in favore di una pronuncia che affermi: “ .... ”.

* * *

Tutto ciò premesso, il Sig./la Sig.ra/l'impresa .... come sopra rappresentato/a, difeso/a e domiciliato/a,

RICORRE

dinanzi all'Ill.mo Giudice delegato presso il Tribunale di ...., avverso il provvedimento di formazione del passivo emesso dal liquidatore nell'ambito del procedimento di liquidazione controllata ex art. 268 c.c.i.i. proposto da .... e iscritto al R.G. n. ....;

CHIEDE

che, alla luce di quanto esposto, venga fissata l'udienza di discussione della causa, concedendo termine per la notifica del ricorso e del decreto, per ivi sentire accogliere le seguenti

CONCLUSIONI

«in revoca del decreto impugnato, Voglia l'Ill.mo Giudice delegato ....:

1) ....;

2) ....;

3) .....

In ogni caso con vittoria di spese e competenze di causa».

Ai soli fini fiscali, si dichiara che il valore del presente procedimento è di .... e pertanto il C. U. dovuto è pari a Euro .....

Si producono in copia i seguenti documenti:

1) provvedimento del liquidatore di formazione del passivo

2) ....;

3) ....;

4) .....

Con osservanza.

Luogo e data ....

Firma Avv. ....

[1]Oppure: «L'impresa .... con sede legale a ...., in via ...., n. ...., P.I., ...., in persona del legale rappresentante Sig. ...., nato a ...., il ...., C.F. ....».

[2]Oppure: «L'impresa .... con sede legale a ...., in via ...., n. ...., P.I., ...., in persona del legale rappresentante Sig. ...., nato a ...., il ...., C.F. ....».

[3]Oppure: «disponeva la sua sostituzione per gravi motivi e nominava quale liquidatore il/la Dott./ Dott.ssa ....».

commento

Nell'ambito della procedura di liquidazione controllata, spetta al liquidatore predisporre il progetto di stato passivo e comunicarlo a mezzo PEC a tutti i soggetti interessati.

A seguito del d.lgs. n. 136/2024 non è più prevista la possibile che il liquidatore, qualora non ritenga fondate le osservazioni presentate dai creditori, rimetta la decisione sulla formazione dello stato passivo al giudice delegato.

A mente dell'art. 273, comma 4 c.c.i.i., il provvedimento di formazione del passivo emesso dal liquidatore può essere fatto oggetto di reclamo al giudice delegato ai sensi dell'art. 133 c.c.i.i.

L'art. 133, richiamato per la prima volta a seguito del correttivo del 2024, prevede infatti che contro gli atti di amministrazione e le omissioni del curatore, il comitato dei creditori, il debitore e ogni altro interessato possono proporre reclamo, per violazione di legge, con ricorso al giudice delegato entro otto giorni dalla conoscenza dell'atto o, in caso di omissione, dalla scadenza del termine indicato nella diffida a provvedere.

Il giudice delegato, sentite le parti, decide sul reclamo, omessa ogni formalità non indispensabile al contraddittorio.

Se il reclamo è accolto, sempre a mente dell'art. 133 c.c.i.i., il liquidatore deve conformarsi alla decisione del giudice delegato.

Infine, mentre prima del correttivo costituito dal d.lgs. n. 136/2034 nulla era previsto in merito alla possibilità di ricorrere in Cassazione avverso il decreto emesso dal giudice delegato (ma si riteneva applicabile, per analogia, l'art. 207, comma 15 c.c.i.i.), il correttivo ha espressamente ammesso tale possibilità nel richiamare il comma 3 dell'art. 133.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.

Sommario