Reclamo del creditore avverso il decreto di esdebitazione del debitore ex art. 282, comma 3, e art. 124 c.c.i.i.inquadramentoIl provvedimento di esdebitazione reso ai sensi dell'art. 282, comma 1, come anche quello reso ai sensi dell'art. 282, comma 2, con cui il tribunale dichiara precluso il provvedimento di esdebitazione, viene comunicato al debitore, al pubblico ministero e ai creditori ammessi al passivo i quali, nel termine di trenta giorni, possono proporre reclamo a norma dell'art. 124 c.c.i.i., oggetto della formula che segue. FormulaCORTE D'APPELLO DI .... RECLAMO DEL CREDITORE AVVERSO IL DECRETO DI ESDEBITAZIONE DEL DEBITORE ex ART. 282 E ART. 124 D.LGS. N. 14/2019 -Il/la sottoscritto/a (nome e cognome) .... nato/a a .... il .... e residente a .... in via/piazza ...., C.F. .... [1] , ai fini del presente procedimento rappresentato/a dall'Avv. .... del foro di ...., nel cui studio in ...., via .... n. .... tel. .... fax .... PEC .... elegge domicilio, giusta procura speciale in allegato al fascicolo telematico, - reclamante - CONTRO -Il/la sottoscritto/a (nome e cognome) .... nato/a a .... il .... e residente a .... in via/piazza ...., C.F. ...., con l'Avv. .... [2] - reclamato - AVVERSO il decreto ricognitivo di esdebitazione del debitore emesso in data .... dal Tribunale di ...., nell'ambito del procedimento di liquidazione controllata iscritto al R.G. n. .... proposto dal Sig./Sig.ra/l'impresa ....; PREMESSO CHE – in data .... il/la Sig./Sig.ra/l'impresa .... presentava la domanda di liquidazione controllata dei beni, a norma e per gli effetti dell'art. 268 del d.lgs. n. 14/2019, in allegato al doc. ...., con l'ausilio del/della Dott./Dott.ssa ...., in qualità di professionista “gestore della crisi” facente parte dell'Organismo di Composizione della Crisi di ....; – la suddetta procedura veniva iscritta al R.G. n. .... del Tribunale di .... e il Giudice designato era il/la Dott./Dott.ssa ....; – con sentenza n. .... / .... del ...., rilevata la sussistenza di tutti i presupposti di ammissibilità della domanda, il Tribunale di .... dichiarava aperta la presente procedura di liquidazione controllata, nominava quale Giudice delegato il/la Dott./Dott.ssa .... e confermava quale liquidatore il professionista già nominato all'interno dell'O.C.C. Dott./Dott.ssa .... [3] ; – in data .... l'O.C.C. .... comunicava all'odierno reclamante il progetto di stato di passivo dallo stesso predisposto, che includeva integralmente il credito dell'esponente e che veniva approvato dal Giudice; – il liquidatore in data .... presentava altresì il programma di liquidazione del patrimonio del debitore e anch'esso veniva successivamente approvato dal Giudice in data ....; – al termine della fase esecutiva, il liquidatore Dott./Dott.ssa .... ha quindi presentato un progetto di riparto dell'attivo, poi approvato dal G.D. con decreto del ...., e pertanto veniva effettuata la ripartizione del ricavato tra i creditori; – in data ...., con decreto motivato ex art. 282, comma 1, c.c.i.i. il Tribunale dichiarava conclusa la procedura di liquidazione controllata e riconosceva il beneficio dell'esdebitazione in favore del debitore ricorrente [4][5] ; – il suddetto decreto veniva comunicato all'odierno reclamante a mezzo posta elettronica certificata in data ..... Il decreto ricognitivo dell'esdebitazione de quo è stato emesso in difetto dei presupposti e pertanto codesta Ecc.ma Corte d'Appello dovrà revocarlo per i seguenti MOTIVI VIOLAZIONE DEGLI ARTT. .... POICHÈ IL TRIBUNALE NON HA RILEVATO L'INSUSSISTENZA DELLE CONDIZIONI DI AMMISSIBILITÀ AL BENEFICIO DELL'ESDEBITAZIONE a) Indicazione delle circostanze da cui deriva la violazione di legge. Contrariamente da quanto asserito dal Giudice di prime cure ...., è evidente che il debitore, rivestendo la qualifica di .... [6] , per accedere al beneficio dell'esdebitazione doveva essere in possesso delle condizioni stabilite all'art. 280, comma 1, lett. a), c.c.i.i.[7] Nel caso di specie, invece, il debitore non rispettava i suddetti requisiti poiché è stato condannato con sentenza passata in giudicato [8] per bancarotta fraudolenta o per delitti contro l'economia pubblica, l'industria ed il commercio, o per altri delitti compiuti in connessione con l'esercizio dell'attività d'impresa in quanto .... [9] . b) La rilevanza delle suddette circostanze ai fini della decisione impugnata Le sopra illustrate circostanze, che evidenziano la violazione di legge in cui è incorso il Tribunale nel decreto oggetto di reclamo, sono state assolutamente rilevanti ai fini della decisione poiché .... c) Indicazione delle parti del provvedimento che si intende impugnare Alla luce di quanto sopra, si impugna il suddetto decreto esattamente nella parte in cui si afferma quanto segue: « ....» Pertanto, si chiede la modifica di tali parti in favore di una pronuncia che affermi: « ....». * * * Tutto ciò premesso, il Sig./la Sig.ra/l'impresa .... come sopra rappresentato/a, difeso/a e domiciliato/a, RICORRE dinanzi all'intestata Corte d'Appello di ...., avverso il decreto di esdebitazione del debitore emesso in data .... dal Tribunale di ...., nell'ambito del procedimento di liquidazione controllata iscritto al R.G. n. .... proposto dal Sig./Sig.ra/l'impresa ....; CHIEDE che, alla luce di quanto esposto, venga fissata l'udienza di discussione della causa, concedendo termine per la notifica del ricorso e del decreto, per ivi sentire accogliere le seguenti CONCLUSIONI «in revoca del decreto impugnato, Voglia l'Ecc.ma Corte d'Appello di ....: 1) ..... 2) ..... 3) ....; In ogni caso con vittoria di spese e competenze di causa». Ai soli fini fiscali, si dichiara che il valore del presente procedimento è di .... e pertanto il C.U. dovuto è pari a Euro ..... Si producono in copia i seguenti documenti: 1) Decreto di esdebitazione; 2) ....; 3) ....; 4) ..... Con osservanza. Luogo e data .... Firma Avv. .... [1]Oppure: «L'impresa .... con sede legale a ...., in via ...., n. ...., P.I. ...., in persona del legale rappresentante Sig. ...., nato a ...., il ...., C.F. ....». [2]Oppure: «L'impresa .... con sede legale a ...., in via ...., n. ...., P.I. ...., in persona del legale rappresentante Sig. ...., nato a ...., il ...., C.F. ....». [3]Oppure: «disponeva la sua sostituzione per gravi motivi e nominava quale liquidatore il/la Dott./ Dott.ssa ....». [4]Oppure: «essendo decorsi tre anni dalla data di apertura del procedimento di liquidazione controllata, a norma dell'art. 282, comma 1, c.c.i.i., il Tribunale riconosceva con decreto motivato il beneficio dell'esdebitazione in favore del debitore ricorrente». [5]Si fa presente che per ottenere il provvedimento di esdebitazione è necessario che in capo ai soggetti legittimati sussistano le condizioni di cui al comma 1 dell'art. 280 c.c.i.i., ovvero che il debitore non sia stato condannato con sentenza passata in giudicato per bancarotta fraudolenta o per delitti contro l'economia pubblica, l'industria e il commercio, o altri delitti compiuti in connessione con l'esercizio dell'attività d'impresa, salvo che sia intervenuta la riabilitazione. Inoltre, se è in corso un procedimento penale per uno di tali reati, o vi è stata applicazione di una delle misure di prevenzione di cui al d.lgs. n. 159/2011, il beneficio può essere riconosciuto soltanto all'esito del relativo procedimento. [6]Specificare la qualifica del debitore tra le opzioni di seguito suggerite: “consumatore” o “professionista” o «imprenditore che eserciti (anche se non a fini di lucro) un'attività commerciale, artigiana o agricola ex art. 1, comma 1 c.c.i.i.». [7]Se il debitore è consumatore aggiungere: «e/o di quelle previste dall'art. 69, comma 1, c.c.i.i.». [8]Oppure: «è tuttora pendente un procedimento penale in corso». [9]Se il debitore è consumatore, ulteriori motivi di reclamo potrebbero essere i seguenti: «poiché il consumatore era già stato esdebitato nei cinque anni precedenti la domanda» o «aveva già beneficiato dell'esdebitazione per due volte» o «aveva determinato la situazione di sovraindebitamento con colpa grave, malafede o frode». commentoRispetto alle procedure di liquidazione controllata, l'art. 282 c.c.i.i. stabilisce che l'esdebitazione opera di diritto al momento dell'emissione del provvedimento di chiusura o anteriormente, decorsi tre anni dalla sua apertura, ed è dichiarata, su istanza del debitore (novità questa del d.lgs. correttivo n. 136/2024) o su segnalazione del liquidatore, con decreto motivato del Tribunale e iscritto al registro delle imprese su richiesta del cancelliere. Per una introduzione si veda Kutufà, L'esdebitazione del sovraindebitato incapiente, in Giustiziacivile.com, 2022, XII, e, in giurisprudenza, la recentissima pronuncia della Corte cost. n. 6/2024. Il provvedimento di esdebitazione reso ai sensi dell'art. 281, comma 1, come anche quello reso ai sensi dell'art. 282, comma 2, viene comunicato al pubblico ministero e ai creditori i quali, nel termine di trenta giorni, possono proporre reclamo a norma dell'art. 124 c.c.i.i. Detto reclamo è proposto nella forma del ricorso dinanzi alla Corte d'Appello territorialmente competente, assicurando il rispetto del contraddittorio. Il reclamo, nel dettaglio, deve contenere: a) l'indicazione della Corte d'Appello competente, del Tribunale il cui provvedimento è stato reclamato e della procedura di liquidazione controllata; b) le generalità, il codice fiscale del ricorrente ed il nome e il domicilio digitale del difensore; c) l'esposizione delle ragioni di fatto e di diritto su cui si basa, con le relative conclusioni; d) l'indicazione dei mezzi di prova di cui il ricorrente intende avvalersi e dei documenti prodotti. L'impugnativa non sospende l'esecuzione del provvedimento impugnato. Più in generale, a mente dell'art. 278 c.c.i.i., si intende per esdebitazione la liberazione dai debiti e la conseguente inesigibilità dal debitore dei crediti rimasti insoddisfatti nell'ambito di una procedura concorsuale che preveda la liquidazione dei beni, che è dichiarata dal Tribunale con apposito decreto. Il comma 2 della norma appena citata puntualizza che nei confronti dei creditori per fatto o causa anteriori, i quali non abbiano partecipato al concorso, l'esdebitazione opera per la sola parte eccedente la percentuale attribuita nel concorso ai creditori di pari grado. Tale disposizione ricalca le previsioni della legge fallimentare, secondo cui, appunto, l'esdebitazione rendeva inesigibile la parte di credito non soddisfatta a seguito della procedura o che non si sarebbe potuta soddisfare se il creditore vi avesse partecipato. I soggetti legittimati ad accedere all'esdebitazione sono tutti i debitori di cui all'art. 1, comma 1 c.c.i.i. e dunque il consumatore (su cui si veda Trib. Bergamo 1° giugno 2023, ove si sottolinea l'automaticità dell'effetto esdebitatorio a seguito del piano omologato e dei pagamenti effettuati su tale base), il professionista o l'imprenditore che eserciti (anche se non a fini di lucro) un'attività commerciale, artigiana o agricola, operando quale persona fisica, persona giuridica o altro ente collettivo, nonché un gruppo di imprese od una società pubblica, con esclusione dello Stato e degli enti pubblici. È però necessario che in capo ai soggetti legittimati sussistano le condizioni di cui al comma 1 dell'art. 280 c.c.i.i., ovvero che il debitore non sia stato condannato con sentenza passata in giudicato per bancarotta fraudolenta o per delitti contro l'economia pubblica, l'industria ed il commercio, o altri delitti compiuti in connessione con l'esercizio dell'attività d'impresa, salvo che sia intervenuta la riabilitazione. Al d.lgs. n. 147/2020 si deve la precisazione che se il debitore è una società o un ente, le condizioni di cui all'art. 280 devono sussistere anche nei confronti dei soci illimitatamente responsabili e dei legali rappresentanti. Inoltre, se è in corso un procedimento penale per uno di tali reati, o vi è stata applicazione di una delle misure di prevenzione di cui al d.lgs. n. 159/2011, il beneficio può essere riconosciuto soltanto all'esito del relativo procedimento. Se il debitore è un consumatore, è altresì applicabile il disposto di cui all'art. 69, comma 1, c.c.i.i., secondo cui il debitore non deve avere beneficiato nei cinque anni precedenti la domanda o per due volte e non deve aver determinato la situazione di sovraindebitamento con colpa grave, malafede o frode, previsione tra l'altro fatta oggetto di rilievi critici, nel confronto con la posizione dell'imprenditore, dai primi commentatori (Napolitano, La liquidazione controllata del sovraindebitato e l'esdebitazione, in Crivelli-Fontana-Leuzzi-Napolitano-Rolfi, Il nuovo sovraindebitamento, Bologna, 2019, 269). Per quanto riguarda i debiti oggetto di esdebitazione, in applicazione dell'art. 278, comma 7 c.c.i.i., sono espressamente esclusi quelli derivanti da obblighi di mantenimento ed alimentari e i debiti per il risarcimento dei danni da fatto illecito extracontrattuale, nonché le sanzioni penali e amministrative di carattere pecuniario che non siano accessorie a debiti estinti. |