Istanza del commissario liquidatore per chiedere la chiusura della procedura quando l'attivo non consente alcun riparto finale

Giacinto Parisi

Inquadramento

Prima dell'ultimo riparto ai creditori, il bilancio finale della liquidazione, con il conto della gestione e il piano di riparto tra i creditori, accompagnati da una relazione del comitato di sorveglianza, devono essere sottoposti all'autorità che vigila sulla liquidazione, la quale ne autorizza il deposito presso la cancelleria del tribunale competente e liquida il compenso al commissario. Dell'avvenuto deposito, a cura del commissario liquidatore, è data comunicazione ai creditori ammessi al passivo e ai creditori prededucibili all'indirizzo di posta elettronica certificata comunicato ovvero attraverso il deposito in cancelleria ed è data notizia mediante inserzione nella Gazzetta Ufficiale e nei giornali designati dall'autorità che vigila sulla liquidazione.

Formula

Spett.le ...

(indicare l'Autorità di vigilanza competente)

OGGETTO: istanza di chiusura della procedura per impossibilità di effettuare alcun riparto finale.

Il Dott. ..., C.F. ..., con studio in ..., alla via ..., n. ..., in qualità di Commissario liquidatore della società ... P.I. ..., con sede in ..., alla via ..., n. ..., messa in liquidazione coatta amministrativa con d.m. ..., pubblicato in G.U. n. ... del ...

PREMESSO CHE

in data ... sono state completate le operazioni di verificazione dello stato passivo della procedura di liquidazione coatta amministrativa e che non vi sono domande tardive da esaminare;

dalle risultanze contabili e dalle operazioni di verifica effettuate si evince che non esistono attività da realizzare in capo a detta procedura e che, pertanto, la stessa non può più essere utilmente proseguita;

in data ... ha sottoposto il bilancio finale di liquidazione e il rendiconto della gestione (all. ... ) all'esame del Comitato di sorveglianza, che li ha approvati, come risulta da ..., che si deposita;

in data ... è stata sottoscritta dal Comitato di sorveglianza la relazione ex art. 213 l.fall. [o art. 313 c.c.i.i.] (all. ... ).

Tutto ciò premesso, lo scrivente

CHIEDE

che codesta spett.le Autorità autorizzi il deposito della documentazione sopra indicata presso la cancelleria del Tribunale di ..., con la conseguente chiusura della procedura di liquidazione coatta amministrativa per assenza di attivo.

Luogo e data ...

Il Commissario liquidatore ...

COMMENTO

Esaurite le operazioni di liquidazione dell'attivo, il commissario deve predisporre il bilancio finale di liquidazione con il conto della gestione e il piano di riparto tra i creditori, e, una volta che possa unirvi la relazione del comitato di sorveglianza, lo sottopone all'autorità di vigilanza, la quale ne autorizza il deposito presso la cancelleria del tribunale. Dell'avvenuto deposito è data comunicazione ai creditori a mezzo posta elettronica certificata o deposito in cancelleria e ne è data altresì notizia mediante inserzione sia nella Gazzetta Ufficiale sia nei giornali indicati dall'autorità che vigila sulla liquidazione.

Seppure il regime della gestione commissariale di una società appaia preordinato alla celerità ed efficienza della liquidazione nell'interesse dei creditori (oltre che, in caso di gravi irregolarità, alla rimozione o al contenimento degli effetti pregiudizievoli determinati dall'attività svolta in precedenza), piuttosto che alla conservazione del valore del patrimonio nell'interesse dei soci, se il commissario – che non vi è tenuto – redige un bilancio annuale, si è ritenuta ammissibile l'impugnazione del bilancio nei modi propri del regime delle società, con gli adattamenti imposti dalla considerazione che non si tratta di bilancio approvato dall'assemblea dei soci (Cass. I, n. 27777/2008), insegnamento che non appare agevolmente coordinabile con le finalità e gli strumenti propri della procedura, e non sembra tenere conto della circostanza che l'eventuale redazione del bilancio annuale non determina effetti con carattere di stabilità, affluendo la gestione di ogni esercizio in un processo di attività che assume fisionomia definitiva, ed è soggetto a unitaria valutazione, soltanto con il deposito del conto della gestione e del bilancio finale di liquidazione.

L'art. 92 TUB disciplina in modo analogo gli adempimenti finali della procedura di liquidazione coatta delle banche, anche se vi sono alcune diversità dipendenti dal mancato adeguamento della legge bancaria. Liquidato l'attivo, i commissari sottopongono il bilancio finale di liquidazione, il rendiconto finanziario ed il piano finale di ripartizione alla Banca d'Italia che ne autorizza il deposito presso la cancelleria del Tribunale. La liquidazione è riguardata dunque come una sorta di unico esercizio (ancorché protrattasi di regola per un periodo pluriannuale). Del deposito è data comunicazione sulla Gazzetta Ufficiale, e la Banca d'Italia può disporre che vengano effettuate ulteriori forme di pubblicità, mentre non è prevista la comunicazione nei confronti dei singoli creditori (anche per il loro elevato numero che generalmente caratterizza la procedura). Gli interessati, nel termine di venti giorni dalla pubblicazione dell'avviso nella Gazzetta Ufficiale, possono proporre le loro contestazioni con ricorso innanzi al tribunale ove ha la sede legale la società posta in liquidazione.

Anche per le assicurazioni vengono dettate particolari prescrizioni. Secondo l'art. 261, una volta liquidato l'attivo e prima dell'ultimo riparto ai creditori, i commissari sottopongono il bilancio finale di liquidazione, il rendiconto finanziario e il piano di riparto, accompagnati da una relazione propria e da quella del comitato di sorveglianza, all'IVASS, che ne autorizza il deposito presso la cancelleria del tribunale. Dell'avvenuto deposito è data notizia mediante pubblicazione nel Bollettino. L'IVASS può stabilire forme integrative di pubblicità.

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