Comunicazione del commissario giudiziale ai creditori e ai terzi che vantino diritti reali mobiliari sui beni in possesso dell'imprenditore di rilevanti dimensioni insolventeInquadramentoIl commissario giudiziale comunica ai creditori e ai terzi che vantano diritti reali mobiliari sui beni in possesso dell'imprenditore insolvente, a mezzo posta elettronica certificata, se il relativo indirizzo del destinatario risulta dal registro delle imprese ovvero dall'Indice nazionale degli indirizzi di posta elettronica certificata delle imprese e dei professionisti e, in ogni altro caso, a mezzo lettera raccomandata o telefax presso la sede dell'impresa o la residenza del creditore, il proprio indirizzo di posta elettronica certificata e il termine entro il quale devono trasmettergli a tale indirizzo le loro domande, nonché le disposizioni della sentenza dichiarativa dello stato di insolvenza che riguardano l'accertamento del passivo. I creditori e i terzi titolari di diritti sui beni sono invitati ad indicare nella domanda l'indirizzo di posta elettronica certificata ed avvertiti delle conseguenze di cui ai periodi seguenti e dell'onere di comunicarne al commissario ogni variazione. Tutte le successive comunicazioni sono effettuate dal commissario all'indirizzo di posta elettronica certificata indicato dal creditore o dal terzo titolare di diritti sui beni. In caso di mancata indicazione dell'indirizzo di posta elettronica certificata o di mancata comunicazione della variazione, ovvero nei casi di mancata consegna per cause imputabili al destinatario, esse si eseguono mediante deposito in cancelleria. FormulaEgregio Sig. / Spett.le ... Via PEC all'indirizzo: ... OGGETTO: comunicazione del commissario giudiziale ex art. 22 d.lgs. n. 270/1999. Il sottoscritto ..., nella qualità di Commissario giudiziale della società ..., come da provvedimento del ..., comunica che dall'esame della documentazione sociale risulta in proprietà del destinatario della presente il bene di seguito descritto ... (segue la descrizione del bene) / un credito di importo pari a .... Tale bene si trova attualmente nel possesso della suddetta società e, stando alla documentazione esaminata, è collocato ... (indicare il presunto luogo di collocazione del bene). Si comunica, altresì, che l'indirizzo di posta elettronica certificata della procedura è .... Si comunica infine che entro il termine di quindici giorni dal ricevimento della presente: a) potranno essere formulate, mediante posta elettronica certificata, osservazioni ed istanze in merito a quanto sopra segnalato; b) potrà essere fornito allo scrivente l'indirizzo di posta elettronica certificata nonché, in seguito, le sue eventuali variazioni, per le successive comunicazioni, che altrimenti saranno effettuate mediante deposito nella cancelleria del Tribunale di .... Luogo e data ... Il Commissario ... COMMENTOL'art. 22 d.lgs. n. 270/1999 pone in capo al commissario giudiziario un dovere di comunicazione ai creditori, corrispondente all'art. 92 l.fall. (e quindi art. 200 c.c.i.i.) finalizzato all'apertura della fase giudiziale di verifica dei crediti in contraddittorio. La disposizione contiene inoltre la specificazione del contenuto dell'avviso per l'accertamento dello stato passivo e delle modalità di comunicazione. In particolare il commissario giudiziale deve comunicare ai creditori ed ai terzi aventi diritto: il proprio indirizzo di posta elettronica certificata; il termine entro cui trasmettere le loro domande contenenti l'indirizzo di posta elettronica certificata al quale inoltrare le successive comunicazioni, con l'avvertimento dell'onere di rendere nota ogni successiva variazione; le disposizioni della sentenza dichiarativa dello stato di insolvenza relativa all'apertura dello stato passivo. La norma prevede inoltre che la comunicazione debba essere effettuata a mezzo posta certificata se il relativo indirizzo del destinatario risulta dal registro delle imprese ovvero dall'indice nazionale degli indirizzi di posta elettronica certificata delle imprese e dei professionisti (c.d. “INI-PEC”) ed in ogni caso a mezzo lettera raccomandata o telefax presso la sede dell'impresa o la residenza dei creditori. La comunicazione da parte del commissario giudiziale rappresenta, dunque, un atto dovuto dal quale consegue un onere in capo ai creditori, e che non può ritenersi incompatibile con la volontà di eccepire, successivamente, la prescrizione del credito insinuato. Deve pertanto ritenersi che la mancata comunicazione o la comunicazione avvenuta in carenza delle forme all'uopo previste, giustifica l'ammissibilità di una domanda tardiva di ammissione al passivo, con la possibilità di chiedere il risarcimento del danno nei confronti del commissario. Già nella sua formulazione originale, dunque, il legislatore ha inteso anticipare sin dall'inizio di questa fase procedimentale l'accertamento del passivo, al fine di assicurare ai creditori la possibilità di ottenere il riconoscimento delle loro pretese obbligatorie in tempi più rapidi di quanto non possa consentire una verifica amministrativa o contestuale alla successiva fase conservativa o liquidatoria. Nonostante il mancato richiamo all'art. 51 l.fall. (art. 151 c.c.i.i.), deve comunque ritenersi che, una volta dichiarato lo stato di insolvenza, nessuna azione di accertamento possa essere iniziata o proseguita con effetto rispetto alla procedura e al commissario giudiziale (Lo Cascio, Commentario alla legge sull'amministrazione straordinaria delle grandi imprese insolventi, Milano 2000, 115). È stato rilevato che il termine per la domanda di ammissione è quello di cui all'art. 8, comma 1 d.lgs. n. 270/1999, il quale prevede che con la sentenza dichiarativa dello stato di insolvenza il tribunale assegni ai creditori ed ai terzi che vantano diritti reali immobiliari sui beni in possesso dell'imprenditore un periodo di tempo non superiore a centoventi giorni e non inferiore a novanta giorni dalla data di affissione della sentenza per la presentazione delle domande in segreteria. |